Sparigliare attaccando direttamente la Russia in una area di confine poco presidiata e costringendola così a spostare forze dall’Ucraina. È questo il senso dell’operazione condotta dalle forze armate ucraine nell’oblast russo di Kursk, iniziata tra il 5 e il 6 agosto e proseguita ieri. Obiettivo degli ucraini la cittadina di Sudza, dove transitano ben tre gasdotti: Yamal-Europe, Progres, and Elets-Kryvy Rih. Gli ucraini avanzano su due assi e avrebbero preso a nord i villaggi di Nikolaevo-Daryno, Sverdlikovo e Daryno con una penetrazione di 4 chilometri. Incursori sarebbero giunti fino a Korenovo, 20 km dal confine, mentre a sud sarebbero avanzati per 8 km fino a Gocharvka, a 1 km da Sudza. Il governatore della regione di Kusk parla di 5 morti e 20 feriti civili e ha fatto evacuare "alcune migliaia di persone". Lo stesso a fatto il governatore di Sumy, in Ucraina. I russi confermano l’incursione di "quasi mille uomini ucraini" e sostengono di averla bloccata infliggendo pesanti perdite. Ma i blogger militari russi non confermano.
Durissimo Putin (foto). "L’attacco ucraino nella regione russa di Kursk è una provocazione su larga scala. Le forze di Kiev fanno ricorso a bombardamenti indiscriminati, anche con missili, su strutture civili". Evidentemente l’attacco è lungi dall’essere terminato.
Alessandro Farruggia