Lunedì 6 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

Kiev al contrattacco. Nuovo raid nel Kursk. Mosca: truppe respinte

L’Ucraina controlla 800 km quadrati di terra russa. Germania, Scholz sotto accusa. "Andrà da Putin".

L’esercito ucraino ha lanciato una nuova offensiva nella regione russa di Kursk. Ad annunciarlo non è Kiev, ma Mosca, il cui ministero della Difesa ha dichiarato di essere impegnato "a distruggere le formazioni militari ucraine", con la conferma, meno laconica, di blogger militari, soprattutto russi, che mostrano un’avanzata di mezzi corazzati, incolonnati nella neve, in un video che circola sui social. "Intorno alle 9 di domenica (le 7 in Italia), il nemico ha lanciato un contrattacco per fermare l’avanzata delle truppe russe nella zona di Kursk", dice lo scarno comunicato moscovita precisando che "il gruppo d’assalto dell’esercito ucraino è stato sconfitto dall’artiglieria e dagli aerei" e che "le operazioni per distruggere le formazioni militari ucraine continuano". Nella serata di ieri l’agenzia ucraina Unian si è limitata a confermare, citando il canale Telegram dello Stato maggiore militare, "intensi scontri" nel Kursk.

L’Ucraina controlla ancora circa 800 chilometri quadrati di terra russa nel Kursk, pari al 40% di quella che aveva conquistato con la prima offensiva del 6 agosto, malgrado la pressione militare di Mosca sia cresciuta nelle ultime settimane con l’apporto di decine di migliaia di soldati nordcoreani. Secondo la Russia, le forze ucraine da agosto nel solo Kursk hanno perso 49mila uomini mentre Kiev parla di 38mila perdite russe, oltre ad un battaglione di Pyongyang, nella regione. A contraddire le sbrigative dichiarazioni di Mosca sulla nuova operazione ucraina, sono in primis i blogger militari pro-russi, come il canale Telegram Ryber: "I principali sviluppi della nuova tentata offensiva ucraina sono chiaramente di là da da venire". Ma non è ancora chiaro a cosa punti la nuova incursione supportata, secondo i blogger, da almeno 6 brigate con mezzi corazzati, blindati preceduti da mezzi per lo sminamento e iniziata già prima dell’alba.

Se al fronte è ancora di là dal vedersi la piega che prenderà la nuova offensiva di Kiev, in Germania, nei palazzi del potere, è palese l’indignazione dei socialdemocratici e in particolare del cancelliere Olaf Scholz bersaglio di un durissimo attacco della Cdu su una sua ipotetica visita al Cremlino. I conservatori avrebbero raccolto degli "indizi" sull’intenzione del cancelliere di incontrare Vladimir Putin prima del voto in Germania di fine febbraio. Ma Scholz bolla le speculazioni come "indecenti" e il suo portavoce annuncia una querela contro il post di Roderich Kiesewetter, esponente di peso dei conservatori, che ha messo in circolazione la voce. Anche il Cremlino ha smentito qualsiasi incontro fra Scholz e Putin.