Venerdì 4 Ottobre 2024

Khamenei col fucile: "Il 7 ottobre è legittimo. Elimineremo Israele" Hezbollah, capo sparito

Il sermone dell’ayatollah. In migliaia a Teheran per commemorare Nasrallah. Giallo sulla sorte del successore Safieddine. Tel Aviv martella il Libano.

Khamenei col fucile: "Il 7 ottobre è legittimo. Elimineremo Israele"   Hezbollah, capo sparito

Il sermone dell’ayatollah. In migliaia a Teheran per commemorare Nasrallah. Giallo sulla sorte del successore Safieddine. Tel Aviv martella il Libano.

di Aldo Baquis

TEL AVIV

In un raro sermone pronunciato ieri a Teheran di fronte ad una marea di fedeli, mentre teneva la canna di un fucile stretta in una mano, la guida suprema dell’Iran Ali Kamenei ha giustificato l’attacco con 180 missili balistici lanciato martedì contro Israele affermando che esso è "legale e legittimo"’. "Legittimo" anche l’attacco compiuto da Hamas il 7 ottobre. Riferendosi ad Israele come ad un "lupo assetato di sangue" Khamenei ha anche ribadito che malgrado le perdite subite dagli Hezbollah in Libano – innanzitutto l’eliminazione del loro leader storico Hassan Nasrallah – l’ ‘Asse della Resistenza’ "non si tirerà indietro" e continuerà anzi a combattere "fino alla vittoria". Mentre parlava Israele veniva attaccato da droni lanciati da milizie sciite nell’Iraq e da un missile sparato dallo Yemen. Riferendosi ad Israele il leader iraniano ha parlato di un "regime maligno" la cui esistenza è resa possibile solo da un "costante sostegno americano". "Ma non durerà a lungo", ha previsto. Parlando in occasione del primo anniversario della ‘Alluvione al-Aqsa’, Khamenei ha inoltre avuto parole particolari di sostegno anche verso Hamas. "Nessuno può criticare i palestinesi o i libanesi per la loro resistenza contro gli occupanti sionisti".

Al di là della retorica, Khamenei si è astenuto dal lanciare minacce dirette verso Israele. Ieri l’aviazione israeliana ha ammesso di aver subito martedì danni materiali, contenuti, alle basi aeree di Nevatim e Tel Nof. In vista di una reazione israeliana – già minacciata dal capo di Stato maggiore Herzi Ha-Levi – il vicecomandante dei Pasdaran Ali Fadavi ha avvertito a sua volta che l’Iran si riserva di colpire installazioni israeliane di gas ed energia: "Israele ha solo tre centrali elettriche, che potrebbero essere colpite in un unico attacco".

Nel frattempo però è l’aviazione israeliana a procedere pesantemente. Nella notte di giovedì ha lanciato 70 tonnellate di bombe in un rione a sud di Beirut nel tentativo di colpire il bunker dove forse si nascondeva il successore di Nasrallah, Hashem Sefiaddine. In serata Israele ne ha annunciato la morte. L’attacco è stato talmente pesante che è stato avvertito anche a Sidone, 40 chilometri a sud della capitale. Israele ha intanto confermato di aver eliminato Mohammed Sakafi, il responsabile della rete di comunicazione degli Hezbollah. Il mistero circonda ancora, invece, lo svolgimento dei funerali di Nasrallah, ad una settimana dalla sua eliminazione. Secondo la agenzia Afp sarebbe stato inumato, "provvisoriamente", in una località segreta. Ieri comunque, sfidando la forte pressione militare di Israele, in Libano è arrivato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi. A Beirut ha discusso le modalità di un cessate il fuoco congiunto in Libano e a Gaza "se esso ricevesse l’assenso degli Hezbollah".

Israele estende intanto la propria operazione terrestre nel Libano sud e ieri l’esercito ha emesso nuovi ordini di sgombero a decine di villaggi per portare avanti una estesa campagna di "neutralizzazione" di imponenti magazzini di armi, di ordigni e di missili ammassati al loro interno dagli Hezbollah. In tre giorni di aspri combattimenti, secondo l’esercito, sono stati uccisi 250 miliziani. Ma anche ieri i razzi degli Hezbollah sono piovuti a decine nel nord di Israele, provocando ripetuti allarmi. Fiammate anche in Cisgiordania: a Tulkarem almeno 20 palestinesi sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano. Un gruppo di miliziani "stava progettando un attentato in grande stile nell’anniversario del 7 ottobre", ha affermato il portavoce militare. "Sono stati colpiti proprio in extremis". Ma con loro sono rimasti uccisi anche diversi civili, fra cui due bambini.