Kenya, 7 gennaio 2025 – Il giacinto d’acqua, la specie invasiva più diffusa al mondo, sta coprendo il lago Naivasha, a nord-ovest di Nairobi (Kenya) fino quasi a coprirlo: sta soffocando i suoi pesci e impedisce alle persone di muoversi.
La testimonianza di un pescatore locale
"A volte diventa molto pericoloso – si è espresso Simon Macharia (un pescatore locale) su questa tipologia di pianta acquatica galleggiante – ha provocato un incidente nel quale i pescatori sono stati intrappolati dal giacinto all'interno del lago per tre giorni. Abbiamo dovuto chiedere aiuto al governo che ha usato un elicottero per salvarli."
Macharia ha dichiarato che è da alcuni giorni che non riesce a pescare sul lago a causa della pianta e, quando lo fa, rischia di perdere le sue reti sotto l'erba galleggiante. I giacinti d'acqua coprono la superficie, impedendo alla luce solare di penetrare, sconfiggendo altre specie vegetali e privando l'acqua di ossigeno. Questo comporta una diminuzione di pesci sia per Macharia sia per tutti gli altri pescatori locali. La presenza dei giacinti causa un problema così vasto che può essere identificato perfino dallo spazio.
Le particolarità e i problemi che causa il Giacinto d’acqua
Il giacinto d'acqua, il cui nome scientifico è Eichhornia crassipes, è originario del Sud America, ma è stato introdotto come ornamentale esotico in molti altri paesi. Da allora ha preso il controllo degli ambienti d'acqua dolce e viene etichettato come specie invasiva aliene su tutti i continenti a parte l'Antartide.
Oltre al loro impatto sulla biodiversità e sui mezzi di sostentamento, la pianta galleggiante può ostruire i sistemi idroelettrici e di irrigazione, il che significa che non è necessario vivere nelle vicinanze per essere colpiti: l'esempio più famoso di una crisi delle piante acquatiche invasive che ha storicamente costato all'economia globale decine di miliardi di dollari.
Il problema dei giacinti d'acqua è particolarmente acuto in Africa. Una relazione del 2024 della Piattaforma intergovernativa sulla biodiversità e i servizi ecosistemici (IPBES), un organismo fondato dal programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, ha descritto la presenza della pianta "un’espansione esponenziale" che è causa di cambiamenti nell’utilizzo del suolo ed essendo il giacinto un potenziale combustibile, alimenta il rischio di incendi. Gruppi di lavoro di varie organizzazioni hanno cercato di trovare soluzioni per limitarne la presenza e i conseguenti danni. Introdurre dei parassiti che attaccano la pianta potrebbe limitarne la diffusione e persino provocarne una perdita di galleggiabilità. Ci sono anche altre proposte che identificano la raccolta del giacinto d'acqua e lo combinano con i rifiuti urbani e il letame di mucca per produrre biocarburante.
La conversione del giacinto d’acqua: da problema a vegetale in bioplastica
HyaPak Ecotech Limited, fondata da Joseph Nguthiru, ha dato vita ad un progetto nato dall'ex studente di ingegneria civile e ambientale della Egerton University. Nguthiru e i suoi compagni di studi hanno sperimentato il problema dei giacinti d'acqua in prima persona durante una gita sul lago Naivasha nel 2021, quando la loro barca è rimasta intrappolata per cinque ore. Sono tornati determinati a fare qualcosa al riguardo: un progetto che prevedeva la trasformazione del vegetale in bioplastica. Questa è composta da giacinto d'acqua essiccato combinato con leganti e additivi, che viene poi mescolato e modellato. Il prodotto, che si biodegrada in pochi mesi, è stato utilizzato per la prima volta come alternativa per gli imballaggi di plastica. Infatti nel 2017, il Kenya ha introdotto una legge che vieta i sacchetti di plastica monouso e nel 2020 tutte le plastiche monouso sono state vietate nelle aree protette. I risultati delle norme sono stati contrastanti: con la produzione domestica vietata, ci sono state segnalazioni che sacchetti di plastica monouso sono stati contrabbandati in Kenya dai paesi vicini. "Il problema dietro il divieto è che non sono state proposte alternative adeguate" ha sostenuto Nguthiru.
Il progetto di HyaPak ha ottenuto un'attenzione diffusa, vincendo la categoria Giovani ai Premi per l'azione climatica dell'Africa orientale, un premio all'Hackathon della Giornata mondiale dell'ingegneria dell'UNESCO e un Prototipo per l'umanità 2023 annunciato alla conferenza sul clima COP28. Nguthiru è stato nominato anche Leader Africa della Fondazione Obama nel 2023.
La collaborazione locale con HyaPak
I pescatori, tra cui Macharia, stanno ora raccogliendo la pianta invasiva sul lago Naivasha, lasciandola essiccare e vendendola a HyaPak. “Si tratta di un reddito alternativo soprattutto nei giorni in cui la pianta copre la rete, impedendomi di catturare il pesce. Se Joseph potesse ottenere finanziamenti per questo suo progetto, penso che potrà comprare quantità maggiori e aiutare molte persone a trovare lavoro”, ha affermato Macharia. La popolazione di pescatori locali spera che HyaPak sarà presto in grado di ampliare le sue attività, consentendo alla comunità circostante il lago di raccogliere maggiori quantità di giacinto d'acqua.
L'alternativa di HyaPak è totalmente green poiché la “plastica” si biodegrada, rilasciando elementi nutrienti (per il suolo) tra cui azoto. "Si compensano le emissioni di carbonio che stanno per essere prodotte, viene utilizzata meno acqua e aggiunte più sostanze nutritive. È una situazione vantaggiosa per le comunità, per il pianeta e per ogni agricoltore", ha sostenuto Nguthiru.
HyaPak sta già esportando negli Stati Uniti e in Germania e prevede di stabilire franchigie in India e El Salvador (due paesi con acqua dolce contaminata dal giacinto d'acqua).
Al di là del giacinto d'acqua, Nguthiru ritiene che sia necessario un intervento urgente per affrontare la crisi climatica: "Le generazioni precedenti ci hanno deluso e quelle che verranno dopo ci stanno guardando con ammirazione. Siamo noi che vivremo con un pianeta che è oltre 1,5 gradi Celsius", ha aggiunto.