Due principesse del popolo a confronto. La neo-40enne Kate Middleton, duchessa di Cambridge e futura principessa del Galles (quando Carlo sarà re) e la neo-50enne principessa Mary di Danimarca, si sono incontrate a Copenhagen, per una visita ufficiale di Kate per promuovere il suo lavoro sulla salute mentale e fisica dei bambini nei primi anni di vita.
Mary, regina quando Margrethe passerà lo scettro al figlio Frederik, è nata in Australia e non ha nemmeno una goccia di sangue blu. Proprio come Kate, che molti in Inghilterra ritengono aver “salvato” il principe William, portando del buonsenso e della normalità nella famiglia reale britannica, nota per la scarsa dimestichezza con la vita quotidiana dei suoi sudditi. Mary e Kate, che hanno visitato insieme un kindergarten nella foresta, si sono conosciute qualche anno fa e sono subito diventate amiche, avendo molto in comune, a partire dalla lingua madre e dal fatto che ambedue non sono nate in famiglie nobili.
Proprio come Mary, adorata dai danesi per il modo, tipicamente australiano, di non prendersi troppo sul serio, per aver reso felice Frederik e aver imparato il danese con entusiasmo, anche Kate è ora adorata dagli inglesi, soprattutto per la stabilità che ha portato a William, e per aver imparato il ruolo di futura regina in modo impeccabile.
Ambedue le principesse hanno dato luce ad una nidiata di principini, quattro per Mary e tre per Kate (che ieri ha scherzato sulla possibilità di avere un altro royal baby), e il ruolo di mamme le ha portate ancora più vicine l’una all’altra. Ambedue quest’anno festeggiano giubilei reali, quello di platino della regina Elisabetta II (sul trono dal 1952) e quello d’oro della regina Margrethe di Danimarca (sul trono dal 1972) e ambedue sono considerate dei veri gioielli nelle corone dei loro rispettivi Paesi. Soprattutto Kate, che è una delle poche ragioni rimaste alla regina d’Inghilterra per sorridere del proprio giubileo, dopo che prima il figlio Andrea e poi il figlio Carlo sono finiti in mezzo a scandali, che rischiano di gettare ombra sull’anno forse più importante della sua vita.