Lunedì 5 Agosto 2024
ROBERT JOBSON
Esteri

Kate Middleton, la biografia che scuote la corona. Il caso della foto manipolata, così William la lasciò sola: "Mia moglie è l’artista"

La principessa aveva ritoccato l’immagine di lei e dei figli da pubblicare sui social. Bocciata la dichiarazione con cui Kensington Palace si assumeva la responsabilità

L’11 marzo 2024 su Instagram viene pubblicata questa foto che mostra il ritorno di Kate dopo l’operazione. Verrà poi ritirata perché ’manipolata’ da Kate stessa

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Londra, 1 agosto 2024 – William che da giovane festeggia la rottura con Kate (per poi pentirsene), Kate che agisce da paciere nelle querelle della famiglia reale, Kate che affronta la prova più dura, il tumore, e finisce in un assurdo scandalo mediatico per una foto con i figli ritoccata da lei stessa. C’è di tutto nel libro ‘Catherine Principessa di Galles’ di Robert Jobson, in uscita oggi con Rizzoli e di cui pubblichiamo un estratto. Jobson, biografo dei Windsor, ci guida in un un viaggio nella vita della 42enne sposata con l’erede al trono britannico.

Ha colpito profondamente la notizia diffusa dal palazzo il 17 gennaio 2024 che la principessa di Galles era in convalescenza in un ospedale di Londra a seguito di un intervento all’addome. (....) A parte i debilitanti attacchi di nausea mattutina e, naturalmente, i tre parti al St Mary’s Hospital, nel corso della sua vita Catherine è riuscita perlopiù a evitare gli ospedali, anche se da adolescente, quando frequentava il Marlborough College, le avevano trovato una formazione sulla tempia sinistra, proprio sotto l’attaccatura dei capelli. La scuola aveva informato tempestivamente i genitori, e sua madre Carole l’aveva portata in ospedale, dove Catherine era stata sottoposta a un intervento chirurgico. I quasi otto centimetri di cicatrice furono notati per la prima volta dal pubblico nel 2011, all’epoca del suo primo impegno reale da sola a Clarence House. Il palazzo allora rilasciò una dichiarazione in cui si diceva semplicemente: "La cicatrice è la conseguenza di un intervento chirurgico risalente all’adolescenza", ma i dettagli sarebbero rimasti una questione privata. (...)

Nella dichiarazione diffusa da Kensington Palace, la principessa ha affermato che, pur grata per l’interesse che la notizia del suo ricovero avrebbe suscitato, sperava che tutti comprendessero la sua volontà di proteggere "il più possibile i figli e il desiderio di privacy sui dati concernenti la sua salute" (...) Dopo 13 notti in ospedale a seguito dell’intervento all’addome, Catherine è stata finalmente dimessa il 29 gennaio, senza testimonianze fotografiche del momento, ed è tornata a casa a Windsor. (...)

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Catherine è diventata il centro di una inaspettata tempesta mediatica che lei stessa ha contribuito a creare. La sua assenza dalla scena pubblica e il silenzio di Kensington Palace avevano alimentato in rete farneticanti teorie complottiste. Così, nel tentativo di tacitare quella girandola di congetture, a metà marzo lei e William hanno condiviso una foto di famiglia in occasione della festa della mamma, con il volto di Catherine modificato con Photoshop per migliorarne l’aspetto. La foto ha tuttavia scatenato un polverone quando agenzie di stampa autorevoli, tra cui l’Associated Press, la Reuters, l’Afp e la Press Association, l’hanno tutte ricusata come ritoccata: la conclusione era che non ci si poteva fidare della fonte. E si sono rifiutate di distribuirla. La risposta di Kensington Palace ha peccato di incertezza, e la ricaduta globale è stata enorme. (...)

L’errore era stato abbastanza innocente. Catherine aveva ingenuamente modificato almeno tre volte con Photoshop lo scatto migliore di William perché sembrasse che tutti stavano bene prima di passarlo allo staff di Kensington Palace, che l’aveva poi pubblicato sul proprio account Instagram e diffuso ai media come foto ufficiale. Appena pubblicata, la gente ha notato che qualcosa non andava nella manica del golfino della principessa Charlotte. (...) Persino gli addetti stampa della Casa Bianca hanno schernito la coppia reale, assicurando ai propri organi di stampa che loro, al contrario, non avrebbero mai ritoccato una foto.

Anche il re d’Olanda Willem-Alexander ha scherzato sul caso durante un impegno a Zutphen. Quando un bambino tra la folla ha menzionato una foto del re con la sua famiglia, ha risposto: "Almeno non l’ho ritoccata con Photoshop". (...)

Nonostante le richieste, il palazzo si è rifiutato di fornire l’originale, e questo non ha fatto che accrescere la curiosità, soprattutto quando l’evidente assenza degli anelli di matrimonio e di fidanzamento di Catherine ha scatenato una ridda di congetture. Nonostante il tentativo di spiegarla come una dimenticanza postoperatoria, la mancanza di trasparenza non ha soddisfatto la curiosità del pubblico. È stato un errore, ma l’episodio parla anche delle dinamiche in evoluzione della comunicazione reale in un’epoca in cui il confine tra personale e pubblico, tra autenticità e percezione, è sempre più passato al microscopio. Forse, si è trattato di un errore innocente, ma l’incidente ha messo in luce le sfide che la monarchia moderna è costretta ad affrontare nella gestione della propria immagine.

L’esperto di pubbliche relazioni Mark Borkowski ha dichiarato al "London Evening Standard" che la pubblicazione della foto originale avrebbe potuto ristabilire un po’ di fiducia, ma secondo fonti vicine il principe, William non avrebbe voluto saperne. (...). Lo staff di pubbliche relazioni di William avrebbe suggerito di far rilasciare una dichiarazione ufficiale a Kensington Palace per aiutare a stornare la responsabilità dalla moglie in convalescenza. Inizialmente, era stato preparato un messaggio che conteneva le parole "noi" e "nostro", ma il principe ha poi deciso di non rilasciarla. Dopotutto, era stata Catherine a manipolare lo scatto e lui non aveva nulla a che farci. Quando la dichiarazione è stata finalmente rilasciata, la principessa se n’è assunta tutta la responsabilità. Qualche giorno dopo, facendo luce sulla situazione durante una visita reale, William ha scherzato, inarcando le sopracciglia: "È mia moglie l’artista", mentre partecipava a un’attività per bambini, per sottolineare le minori doti artistiche sue e dei suoi figli.

© 2024, Robert Jobson

© 2024, Rizzoli