Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Kadyrov posta il video del figlio 15enne che picchia un detenuto: “Sono fiero di Adam”

Il leader ceceno, le cui condizioni di salute restano un mistero, ha commentato: “Ha fatto la cosa giusta". Il prigioniero era accusato di aver bruciato il Corano. Filmato sconsigliato a un pubblico sensibile

Roma, 26 settembre 2023 - Torna a far parlare di sé Ramzan Kadyrov. Il leader ceceno, dopo essere stato dato per moribondo (avvelenato o malato), con conseguente sua smentita sui social, ora pubblica su Telegram un video risalente ad agosto in cui mostra, fiero, il figlio 15enne Adam mentre picchia il detenuto Nikita Zhuravel, accusato di aver bruciato il Corano. "Ha fatto la cosa giusta", ha commentato Kadyrov.

Il video è di quest'estate, e il leader ceceno non si mostra, quindi sulle sue condizioni di salute attuali non ci sono certezze. Nel post del filmato Kadyrov ha scritto: "Senza esagerare, sì, sono orgoglioso dell'azione di Adam".

Adam, figlio di Ramzan Kadyrov mentre picchia un detenuto
Adam, figlio di Ramzan Kadyrov mentre picchia un detenuto

I pochi secondi del video mostrano l'adolescente tirare ginocchiate e calci al prigioniero inerme, che cerca solo di proteggersi il volto. La notizia del fatto era già circolata, e sui social non erano mancate le critiche, a cui il leader ceceno nel post ha risposto: "In rete si discute ancora sul fatto che Adam Kadyrov abbia picchiato il bruciatore del sacro Corano Nikita Zhuravel, un complice dei servizi di sicurezza ucraini. È successo o no?", si domanda retoricamente Kadyrov, rispondendosi che "lo ha picchiato e ha fatto la cosa giusta".

Il fido alleato di Putin alla fine plaude il figlio: "Chiunque violi una sacra scrittura, anche bruciandola in modo dimostrativo, offendendo decine di milioni di cittadini del nostro grande Paese, deve essere severamente punito". E di Adam sottolinea il fatto che "si è sempre distinto per il desiderio di crescere non tra i suoi coetanei ma tra gli anziani, sviluppando così ideali adulti di onore, dignità e difesa della propria religione. Rispetto la sua scelta".