Domenica 20 Aprile 2025
DANIEL PEYRONEL
Esteri

L'inarrestabile ascesa di Jordan Bardella: non più il successore di Le Pen, ora è il favorito nella corsa alle presidenziali

La condanna ha stravolto i piani di RN. Secondo un sondaggio ora Bardella sarebbe la prima scelta del 36% dei francesi

L'inarrestabile ascesa di Jordan Bardella: non più il successore di Le Pen, ora è il favorito nella corsa alle presidenziali

Roma, 2 aprile 2025 – “Jordan Bardella è un asso nella manica per il movimento. Un asso formidabile, che però spero di non dover usare prima del previsto”. Sono queste le parole con cui Marine Le Pen, invitata sul canale televisivo TF1 poche ore dopo la condanna, ha frenato per la prima volta l’ascesa di Jordan Bardella, il presidente del partito di estrema destra da novembre 2022. La condanna a cinque anni di ineleggibilità con effetto immediato ha stravolto i piani del Rassemblement national: Jordan Bardella non è più solo il successore che cammina nell’ombra di Marine Le Pen, ma il favorito nella corsa alle prossime elezioni presidenziali. Secondo un sondaggio pubblicato da RTL dopo la sentenza, Jordan Bardella sarebbe la prima scelta del 36% dei francesi. Lo stesso livello di Marine Le Pen. Uno scenario che nessuno nel Rassemblement national aveva seriamente preso in considerazione. E che rischia di compromettere la relazione tra le due figure più importanti del partito, da sempre d’accordo sulla spartizione del potere: a Marine Le Pen l’Eliseo, a Jordan Bardella Matignon, sede del primo ministro.

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Marine Le Pen e Jordan Bardella

“Fiducia assoluta”

“Anche se riuscite a sbarazzarvi di Marine Le Pen, non potrete sbarazzarvi di Jordan Bardella”, sosteneva a novembre 2024 Marine Le Pen, nel momento in cui il presidente del partito pubblicava il libro Ce que je cherche (Quello che cerco). Libro in cui un capitolo intero è dedicato a colei che ha reso possibile e accelerato la sua ascesa fulminea. Classe 1995, Jordan Bardella è nato negli anni in cui Marine Le Pen, allora ventisettenne, cominciava a fare politica. Marine Le Pen ha sempre sostenuto di non aver “creato”, né “fatto” Jordan Bardella, ma semplicemente di “avergli concesso la sua opportunità”. Un’opportunità che, al contrario di altri, Jordan Bardella ha sfruttato, sempre nei limiti imposti dall’ereditiera di Jean-Marie Le Pen. A 16 anni Jordan Bardella comincia a militare nella sezione del Front national del suo dipartimento, la Seine-Saint-Denis, di cui diventa segretario. A 20 anni viene eletto consigliere regionale della regione Île-de-France e quattro anni dopo Marine Le Pen lo sceglie come capolista alle elezioni europee. Da quel momento i due sono legati da un rapporto di “fiducia assoluta” scrive Jordan Bardella nel suo libro e la relazione diventa ancora più stretta dopo che Marine Le Pen decide di nominarlo portavoce del partito. Fotogenico, a suo agio di fronte alle telecamere, abile a rispondere anche senza conoscere davvero l’argomento della discussione, Jordan Bardella colpisce laddove la triplice candidata alle elezioni presidenziali non riesce ad arrivare. Il giovane partecipa perfino ad un dibattito sull’ecologia organizzato nel 2023, per “non lasciare questa tematica alla sinistra”.

Lo smacco delle legislative

A novembre 2022 si presenta come candidato per la presidenza del Rassemblement national, dove viene plebiscitato dall’85% dei membri del partito, preferito al sindaco di Perpignan e ex compagno di Marine Le Pen, Louis Alliot. Inizialmente però, la posizione di Jordan Bardella è tutt’altro che comoda. Nel momento in cui Jordan Bardella prende le redini del Rassemblement national un altro partito di estrema destra, Reconquête fondato da Eric Zemmour, ha il vento in poppa. Non solo una parte degli elettori, ma anche molte figure del partito abbandondano Marine Le Pen, convinti che la candidata non riuscirà mai ad arrivare al potere per via del cognome troppo pesante. Eppure, cinque anni dopo, Reconquête è quasi scomparso e il Rassemblement national è all’apice della popolarità. Sotto la guida di Jordan Bardella il Rassemblement national arriva primo alle elezioni europee del 2024 e domina il primo turno delle elezioni legislative pochi mesi dopo. La presa di Matignon al secondo turno non gli riesce però, un fallimento di cui è in parte responsabile considerato che è il presidente del partito che convalida i candidati, molti dei quali si sono rivelati essere impreparati o antisemiti. Marine Le Pen gli affida allora il compito di rifondare il Rassemblement national: formare nuovi responsabili e militanti, rafforzare la struttura molto verticale del partito e le federazioni locali, reclutare talenti dall’esterno e proporre idee nuove per arricchire il programma.

Da Delfino a squalo?

Sempre Le Figaro scrive, citando un deputato del Pas-de-Calais che "Marine riproduce con Jordan il rapporto che suo padre aveva con lei”. Non per forza un buon auspicio vista com’è finita la relazione politica tra Marine Le Pen e suo padre. Dopo la sconfitta al secondo turno delle elezioni legislative, Jordan Bardella, anziché dedicarsi al partito, impiega il suo tempo a scrivere e promuovere il suo libro, pubblicato proprio mentre si apre il processo in cui Marine Le Pen e altre 23 figure del Rassemblement national sono accusate di appropriazione indebita di fondi pubblici europei. Le indagini non hanno toccato Jordan Bardella, nonostante all’epoca avesse svolto il ruolo di assistente parlamentare di uno degli imputati per alcuni mesi. Dopo la la sentenza Jordan Bardella si è scagliato contro la giustizia francese: ”Questa condanna […] è uno scandalo democratico”, “Non è solo Marine Le Pen a essere ingiustamente condannata: è la democrazia francese a essere giustiziata”, “Non è più il governo dei giudici, ma la dittatura dei giudici, che vuole impedire al popolo francese di esprimersi” e ha promesso delle “mobilitazioni democratiche e pacifiche” in tutta la Francia nel fine settimana. Ma la vera domanda è cosa succederà dopo. Riuscirà il presidente del Rassemblement national ad emanciparsi da Marine Le Pen e prenderne il posto? Non secondo il costituzionalista Benjamin Morel che, intervistato da France Info, ha affermato che Jordan Bardella “non è ancora pronto e non ha legittimità”.