Washington, 11 marzo 2020 - L'ex vice presidente americano Joe Biden assesta un duro colpo all'avversario Bernie Sanders nel 'mini' martedi' di primarie democratiche. Biden si porta a casa l'importante voto del Michigan, con ben 125 delegati, e trionfa anche in Mississippi, Missouri e Idaho, e mettendo una seria ipoteca per la nomination del partito dem per la sfida alla presidenza di Donald Trump.
Secondo gli esperti, anche se si attentono ancora i dati del North Dakota e dello Stato di Washington, lo svantaggio di Sanders, in termini di delegati, potrebbe essere già incolmabile. Il senatore del Vermont non ha voluto non commentare il risultato. E voci vicine a sanders parlano di un possibile ritiro.
Biden, dopo il netto successo, ha teso la mano ai sostenitori di Sanders: "Insieme batteremo Trump. Dobbiamo unire la nazione", l'ex vice presidente ha parlato come se avesse già in tasca la nomination.
Dietro al grande successo di Biden c'è anche il voto dell'elettorato afro-americano, che sta appoggiando l'ex numero due di Barack Obama.
Il successo di Biden nello stato con capitale Detroit ha un suo peso: nel 2016 Sanders battè Hillary Clinton, ma di misura. Invece l'ex senatore del Delaware ha incassato oltre il 50% delle preferenze.
Due importanti super Pac democratiche hanno già dichiarato Biden presunto nominato. Anche Trump pensa che Sanders non abbia speranze, anche per colpa di Elizabeth Warren: "se si fosse ritirata tre giorni prima, Sanders avrebbe battuto Biden", ha sentenziato The Donald.