Los Angeles, 8 febbraio 2018 - Jim Carrey paladino nazionalista nella sua battaglia contro Facebook. L'attore comico americano, colpito dal Russiagate, ha deciso di chiudere il suo account sul noto social network, e poi ha invitato i suoi fan a fare lo stesso.
L'attore de "The Truman Show" ha attaccato la società di Paolo Alto perché avrebbe accettato finanziamenti dalla Russia, il cui scopo era di influenzare la campagna presidenziale 2016. Lo stesso Facebook di recente ha ammesso che molte organizzazioni russe hanno pagato la pubblicità sul social network al solo scopo di influenzare la corsa alla Casa Bianca: pubblicità vista da 126 milioni di persone.
I’m dumping my @facebook stock and deleting my page because @facebook profited from Russian interference in our elections and they’re still not doing enough to stop it. I encourage all other investors who care about our future to do the same. #unfriendfacebook pic.twitter.com/KHWgZzhhmp
— Jim Carrey (@JimCarrey) 6 febbraio 2018
Per Carrey non sembrerebbe una sfuriata dettata dal periodo, ma probabilmente si sente direttamente coinvolto, visto che ha anche venduto le azioni di sua proprietà di Facebook, e ha invitato altri investitori a fare lo stesso. "Facebook non sta facendo ancora abbastanza per rimediare al suo comportamento scorretto: per questo incoraggio tutti gli altri investitori che hanno a cuore il nostro futuro di fare lo stesso #unfriendfacebook" ha scritto l'attore su Twitter.
Ma Carrey non si ferma: con un comunicato inviato a una stazione tv americana, ha aggiunto che gli utenti di Facebook "dovrebbero pretendere più controlli da parte dei proprietari di social media. La facilità di accesso alle diverse piattaforme dovrebbe essere regolata in maniera molto più responsabile. Gli investitori dovrebbero trasformarsi in attivisti: il mondo ha bisogno di capitalismo con una coscienza. Perché mentre l'America ha potuto per molto tempo contare su un vantaggio geografico evidente, ora i social media permettono cyber-ponti di cui si avvalgono persone che non coltivano i nostri stessi interessi e noi glielo permettiamo. Nessun muro potrà mai proteggerci, in questo senso".