Lunedì 18 Novembre 2024

Italiani bloccati in Inghilterra, fonti Farnesina: "Rientro solo per residenti e urgenze"

Su Facebook la rabbia degli italiani rimasti bloccati negli aeroporti londinesi. E nascono nuove pagine in cui cercare aiuto: c'è chi offre posti letto a chi non ha più un'abitazione

Aeroporto di Linate (Ansa)

Aeroporto di Linate (Ansa)

Roma, 22 dicembre 2020 - Gli italiani rimasti bloccati in Gran Bretagna potranno rientrare con voli speciali. Il governo italiano ha predisposto un piano per i connazionali residenti in Italia o coloro che sono in condizioni di criticità e urgenza, fanno sapere fonti della Farnesina.

Vista la situazione di emergenza nel Regno Unito, dove si sta diffondendo una variante aggressiva del nuovo coronavirus molto contagiosa, le fonti precisano che "le misure per il rientro saranno ancora più strette, ovvero il tampone prima e dopo essere partiti". Resta obbligatorio "fare la quarantena di 14 giorni una volta atterrati in Italia". 

La decisione della Farnesina arriva dopo una consultazione con i ministeri della Salute e dei Trasporti. Le misure restrittive non riguarderanno le merci. 

Il ministro degli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, in a La7 ha confermato: "Tutti i residenti" in Italia "possono rientrare nelle loro case, questo è evidente. Non c'è solo chi vive a Londra, c'è anche chi ci è andato per lavoro e deve potere ritornare". 

Sui social la rabbia degli italiani bloccati

Esplode sui social la rabbia degli italiani rimasti bloccati negli aeroporti britannici, dopo che domenica sono stati sospesi i collegamenti aerei con il Regno Unito a seguito dell'individuazione della nuova variante britannica del Covid. Su Facebook in poche ore sono nate alcune pagine in cui gli utenti condividono, con immagini e video, la loro esperienza e denunciano la situazione. E, nel frattempo, arriva anche la notizia anche la Francia introdurrà l'obbligo di un test PCR per tutti i francesi che intendono rientrare in patria dal Regno Unito.

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"All'aeroporto erano presenti italiani in ogni tipo di situazione: chi si trovava in Uk solo di passaggio per lavoro o studio, chi si stava ritrasferendo in Italia per rimanere, chi abitava in UK ma doveva tornare a casa per assistere anziani e malati. C'erano facce distrutte dalla paura, dalle lacrime, dalla disperazione di essere rimasti bloccati in un posto in cui non avevano punti di riferimento, una casa dove andare sotto le feste". E' quanto scrive Gabriele Bartoli, che ha aperto la pagina "azione collettiva degli italiani bloccati in Gb", lamentando come lo stop ai voli, un provvedimento "proclamato come un'azione per proteggere gli Italiani", abbia invece abbandonato "migliaia di cittadini in un paese che non è il loro".

In poche ore su un'altra pagina Facebook, "Il governo italiano ci ha lasciato al freddo in Uk", gli italiani residenti in Gran Bretagna offrono aiuti e posti letto a connazionali bloccati, che magari non hanno un'abitazione in cui rientrare a Londra. "Buongiorno, vista la situazione, se qualcuno ha necessità posso offrire anche 3 posti letto, meglio se famiglia", scrive un utente. E c'è  anche chi propone di fare "una macchinata" per cercare di tornare in Italia attraverso la Francia, una volta ripresi i collegamenti sulla Manica.

Il sentimento collettivo è di "vergogna -  scrive un utente -. Siamo stati abbandonati dal governo inglese e da quello italiano". In un altro post si legge: "Finalmente sono riuscita a parlare al telefono con la Task Force del Consolato. Anche loro non sanno niente, attendono notizie e stanno pressando la Farnesina e il governo per averne. Sono mortificati dalla situazione e mi ha detto che sperano di saper qualcosa oggi".

Non manca però chi esprime il disaccordo con le proteste, ricordando che il 19 dicembre Boris Johnson aveva annunciato che dal 20 sarebbe stato proibito viaggiare da Londra/South East per l'estero: "Gli italiani - scrive un utente - che si sono recati in aeroporto per tornare in Italia per motivi non collegati a motivi di lavoro/salute/assoluta, non hanno seguito il regolamento inglese".