
Il ministro della Difesa Guido Crosetto con il capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Luciano Portolano
Roma, 11 marzo 2025 - Oggi a Parigi vertice dei rappresentanti delle forze armate di 30 Paesi Occidentali per discutere l'eventuale invio di truppe di peacekeeping in Ucraina, in caso di accordo di cessate il fuoco tra Mosca e Kiev, e per valutare la creazione di una forza militare internazionale da opporre a possibili aggressioni future della Russia, anche ad altre nazioni.
Vertice per decidere la coalizione di volenterosi
All'incontro parteciperanno i capi di stato maggiore di quasi tutti i membri della Nato, salvo Stati Uniti, alcuni paesi del Commonwealth e potenze asiatiche come Giappone e Corea del Sud. Un vertice fortemente voluto da Emmanuele Macron, che pronuncerà il discorso programmatico, e arrivato come conseguenza della decisa presa di posizione della Francia, che assieme alla Gran Bretagna si sta ritagliando il ruolo di guida anti-Putin. Macron e Starmer puntano a una "coalizione dei volenterosi" che sia la deterrenza europea anti-russa. Quindi sabato il premier britannico, Keir Starmer, ospiterà un incontro virtuale con i leader mondiali per discutere dello stesso tema, proseguendo il lavoro avviato con il vertice di Londra della scorsa settimana e quello di Parigi di oggi. Sabato Starmer potrebbe già annunciare i Paesi membri della "coalizione di volenterosi" a sostegno di Kiev.
L’Italia presente con il generale Portolano
Tra questi potrebbe esserci anche l'Italia, che nel pomeriggio a Parigi sarà rappresentata dal generale Luciano Portolano. Il vertice nella capitale francese sarà influenzato certamente da quanto succederà sempre oggi a Gedda, in Arabia Saudita, nel primo incontro tra le delegazioni ucraina e statunitense dopo lo scontro tra i leader alla Casa Bianca.
“Valutare le capacità da dispiegare per la pace”
Macron, dopo le polemiche, ha spiegato che le forze europee "non andrebbero a combattere in prima linea", ma solo a svolgere attività di peacekeeping e nel fine settimana il ministro degli Esteri Jean-Noel Barrot alle Parisien ha dichiarato: "La sfida: definire i mezzi per sostenere l'esercito ucraino nel tempo e le capacità da dispiegare per garantire la pace".
Italia: Portolano solo osservatore
Un tema delicato in Italia, così fonti del governo nei giorni scorsi hanno assicurato che Portolano sarà presente solo in veste di "osservatore", perché il nostro Paese non contempla interventi militari se non sotto l'egida dell’Onu. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha più volte dichiarato: "I nostri militari non andranno al fronte in Ucraina, né con una missione Nato né europea". Ancora più netta la posizione dell'altro vicepremier, Matteo Salvini, che ha attaccato da subito Emmanuel Macron: "Ritengo che chi ostinatamente da anni sta usando toni bellici, e parlo del presidente francese, debba prestare più attenzione".
Generale francese: “Sostegno all'Ucraina”. E le bandiere dei partecipanti
Il capo di stato maggiore dell'esercito francese, il generale Thierry Burkhard sui social ha scritto: "Riuniti per parlare del sostegno all'Ucraina. Un momento decisivo che segna il posizionamento europeo per pesare nella risoluzione del confitto. In responsabilità con l'Ucraina e gli Stati Uniti", aggiungendo: "Con il mio omologo britannico, Tony Radakin, al fianco dei capi di Stato maggiore di 34 Paesi".
Poi ha aggiunto le bandiere dei partecipanti: Albania, Germania, Australia, Austria, Belgio, Bulgaria, Canada, Cipro, Croazia, Danimarca, Spagna, Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria, Islanda, Italia, Giappone, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Montenegro, Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia e Turchia.