Lunedì 21 Ottobre 2024
Daniela Laganà
Daniela Laganà
Esteri

Israele: sopravvissuta all’attacco di Hamas del 7 ottobre, si suicida nel giorno del suo 22° compleanno

Shirel Golan non è riuscita a superare lo stress post-traumatico del massacro al festival Supernova. La famiglia accusa: “Abbandonata dalla Stato che non si è preso cura di lei”

Roma, 21 ottobre 2024 – Era sopravvissuta all'attacco di Hamas del 7 ottobre dell'anno scorso, ma non è riuscita a superare lo stress post-traumatico. Così, ieri, nel giorno del suo 22° compleanno, Shirel Golan si è tolta la vita. Un suicidio che ha scatenato l'ira della famiglia della ragazza, scrive The Times of Israel che racconta la triste storia. Il fratello della giovane donna ha accusato lo Stato di non averle offerto l'aiuto necessario per i problemi emotivi e mentali all'indomani di quel massacro, costato la vita a 1.400 persone. "Se lo Stato si fosse preso cura di lei, nulla di tutto questo sarebbe accaduto – ha dichiarato l’uomo ai media ebraici –. Lo Stato di Israele ha ucciso mia sorella due volte. Una volta in ottobre, mentalmente, e una seconda volta oggi, fisicamente".

Shirel e il suo compagno Adi erano tra le centinaia di partecipanti al festival musicale Supernova nel deserto, vicino al kibbutz di Re'im. Inizialmente i due erano riusciti a raggiungere un’auto per allontanarsi dall'area, ma quando era stato chiaro che la fuga non era possibile avevano abbandonato il veicolo e si erano nascosti sotto un cespuglio. Erano rimasti lì per ore, finché non erano stati trovati dall’ufficiale di polizia Remo Salman El-Hozayel, l’uomo che alla fine è riuscito a salvare circa 200 persone. La ragazza aveva raccontato la sua storia all’emittente pubblica Kan, riferendo anche di come fosse stata fortunata la scelta di restare nascosti invece di salire su un’altra auto in fuga, i cui occupanti erano stati poi uccisi o presi in ostaggio da Hamas.

Nelle settimane e nei mesi successivi, ha raccontato sempre la famiglia Golan, Shirel ha sviluppato sintomi di disturbo da stress post-traumatico (PTSD), tra cui dissociazione e isolamento. La ragazza è stata ricoverata due volte in ospedale, ma non è mai stata riconosciuta come affetta da questo tipo di patologia. Il fratello Eyal ha raccontato che lei stessa gli aveva riferito di aver ricevuto assistenza solo dall'associazione Tribe of Nova Community, fondata da sopravvissuti e parenti delle vittime dell’attacco. "Mia madre è stata costretta ad andare in pensione anticipata per stare accanto a sua figlia. Non ci siamo mossi di un millimetro da lei e l'unica volta che l'abbiamo lasciata sola è stato oggi, quando ha deciso di togliersi la vita", ha detto a Channel 12 news.

Interpellato dai media locali, il ministero del Welfare e dei Servizi sociali israeliani ha invece sostenuto di aver offerto assistenza a tutti i sopravvissuti in tutte le forme possibili e invitato quanti abbiano bisogno a contattarlo tramite un servizio telefonico attivo 24 ore su 24.

Secondo uno studio, pubblicato a fine febbraio sul Lancet, l'attacco del 7 ottobre ha avuto un effetto deleterio sull'intera popolazione israeliana, tanto che gli autori suggeriscono la necessità di "interventi a breve e medio termine accessibili a tutta la cittadinanza, con l'obiettivo di promuovere un senso di sicurezza e di tranquillità". Un’altra ricerca, condotta tra gli altri dalla Hebrew University of Jerusalem e dalla Columbia University, è arrivata a ipotizzare che il 5,3% della popolazione (circa 520mila persone) potrebbe sviluppare disturbi da stress post-traumatico a causa del massacro di Hamas e del conseguente conflitto in Medio Oriente.