Roma, 13 febbraio 2025 - In Medio Oriente sembra essere rientrata la crisi nei negoziati tra Hamas e Israele. Il gruppo paramilitare palestinese è tornato sulla sua decisione e ha accettato di procedere con il rilascio degli ostaggi in cambio dei prigionieri palestinesi detenuti in Israele, come da accordi e nei tempi concordati, secondo i media arabi e israeliani.

Hamas aveva affermato due giorni fa che la liberazione dei tre israeliani rapiti, prevista per sabato, sarebbe slittata visto che Tel Aviv non aveva rispettato gli accordi (dal cessate il fuoco agli accessi di aiuti a Gaza). Ma nei recenti colloqui al Cairo i mediatori egiziani e qatarini hanno promesso di rimuovere gli ostacoli che impediscono il flusso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, convincendo Hamas a rispettare gli accordi.
Rivelazione choc del ‘Washington Post', che cita numerosi rapporti dell'intelligence Usa: Israele attaccherà l'Iran per fermare il suo programma nucleare entro metà 2025. Secondo Times of Israel il raid israeliano potrebbe ritardare il programma nucleare iraniano di settimane o mesi, però aumentando anche la tensione nella regione e rischiando un conflitto più ampio. Il rapporto risale a inizio gennaio, alla fine dell'amministrazione Biden e ai primi giorni di mandato dell'amministrazione Trump. Brian Hughes, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale di Trump, ha assicurato al Wp che il presidente Trump "non permetterà all'Iran di ottenere un'arma nucleare. Sebbene preferisca negoziare pacificamente una soluzione alle annose questioni americane con il regime iraniano, non aspetterà all'infinito se l'Iran non è disposto a trattare, e presto", ha precisato Hughes.
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Raid aereo israeliano nella Striscia di Gaza. Le forze israeliane (Idf) hanno confermato di aver condotto un attacco aereo nella parte centrale dell'enclave palestinese in risposta al lancio di un razzo e di aver colpito il sito di lancio, riferiscono i media israeliani. In precedenza le Idf avevano reso noto di un razzo lanciato dalla Striscia e caduto all'interno dell'enclave palestinese. Un 14enne sarebbe rimasto ucciso.
Sono tre come pattuito gli ostaggi che Hamas deve rilasciare entro le ore 12 di sabato se non vuole che la tregua fallisca. A chiarirlo è stato il portavoce del governo israeliano David Mencer, in un videocollegamento con la stampa di cui riferisce The Times of Israel. "Tre ostaggi vivi devono essere rilasciati dai terroristi di Hamas sabato", ha spiegato, "se quei tre non vengono rilasciati, se Hamas non restituisce i nostri ostaggi entro sabato a mezzogiorno, il cessate il fuoco terminerà". Negli ultimi giorni, vi sono state dichiarazioni contrastanti sul numero di prigionieri che devono essere restituiti per evitare "l'inferno" evocato dal presidente americano Donald Trump. Fonti israeliane avevano parlato di nove ostaggi, Trump era stato più perentorio chiedendo la liberazione di "tutti gli ostaggi".
Israele non ha alcuna intenzione di ritirarsi dalle posizioni conquistate in Siria, anche di fronte alle pressioni di Unione europea e Nazioni Unite, almeno fin quando avrà il sostegno dell'amministrazione Trump. A scriverlo è il Jerusalem Post. Sebbene Ue e Onu stiano compiendo progressi significativi nella normalizzazione delle relazioni con il nuovo regime siriano di Ahmed al-Sharaa, Israele è fiducioso che l'amministrazione Trump comprenda le preoccupazioni di Gerusalemme che il nuovo regime potrebbe essere un "lupo travestito da agnello", spiega il quotidiano. E dunque meglio mantenere la zona cuscinetto creata a dicembre, come del resto avevano già pubblicamente detto sia il primo ministro Benjamin Netanyahu sia il ministro della Difesa Israel Katz.
Mentre Israele minaccia di tornare a combattere a Gaza se sabato Hamas non libererà gli ostaggi, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sta tenendo una riunione per una valutazione della situazione presso il comando meridionale dell'Idf a Beersheba con i massimi comandanti militari e responsabili della sicurezza. Con Netanyahu figurano il ministro della Difesa Israel Katz, il ministro degli Affari strategici Ron Dermer, il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi, il capo di stato maggiore uscente dell'Idf, generale Herzi Halevi, il capo di stato maggiore entrante, generale Eyal Zamir, il direttore dello Shin Bet Ronen Bar e il capo del comando meridionale dell'Idf, generale Yaron Finkelman.
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha affermato che i nemici di Teheran potrebbero essere in grado di colpire i centri nucleari del Paese, ma non possono privare la Repubblica islamica della capacità di costruirne di nuovi. Una risposta a quanto scritto dal Washington Post su un possibile attacco di Israele a metaà 2025.
Israele non consentirà ai veicoli pesanti l'ingresso nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah con l'Egitto, nonostante alcune riprese mostrino camion in attesa al confine. Omer Dostri, un portavoce del governo israeliano, lo ha scritto su X "Non è previsto l'ingresso di roulotte o veicoli pesanti nella Striscia di Gaza e non c'è alcun coordinamento per questo".
La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, è a Gerusalemme, prima tappa di un tour che la porterà anche in Cisgiordania. "Primi incontri a Gerusalemme. Nei prossimi giorni rappresenterò il Parlamento europeo nelle discussioni in Israele e nei Territori palestinesi in un momento critico per il Medio Oriente e il mondo. L'Europa è pronta a intensificare l'impegno e a fare tutto il possibile per contribuire a far sì che l'accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi resti valido, per aprire la strada a maggiori aiuti e costituire un elemento fondamentale per una pace sostenibile".
Tour de force per il Segretario di Stato Usa Marco Rubio, atteso in Germania (Per Conferenza sulla sicurezza di Monaco), Israele, Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. Tammy Bruce, portavoce del Dipartimento di Stato: "Il segretario di Stato Marco Rubio si recherà a Monaco il 13 febbraio per partecipare alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, dove discuterà una serie di priorità statunitensi con partner internazionali. Durante il suo soggiorno a Monaco, il segretario Rubio prenderà parte anche all'Incontro dei Ministri degli Esteri del G7. Successivamente, si recherà in Israele, Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti dal 15 al 18 febbraio".