Roma, 27 aprile 2024 - Ormai tutto ruota attorno alla risposta di Hamas alla proposta israeliana sullo scambio ostaggi-prigionieri, che potrebbe evitare l'azione di terra a Rafah dell'esercito israeliano, pronto da giorni a far partire un'operazione militare pericolosa per i civili e sconsigliata da alleati e non, con il rischio di espandere ulteriormente il conflitto in tutta la regione. Intanto sono ripresi gli aiuti per Gaza, dopo una pausa seguita all'uccisione di sette operatori umanitari da parte di Israele. In arrivo da Cipro una nave britannica che ospiterà centinaia di membri del personale dell'esercito americano inviati per costruire il molo galleggiante che permetterà di accelerare la consegna di aiuti per l’enclave palestinese.
Sempre la Gran Bretagna sarà in prima linea per gli aiuti, infatti secondo la Bbc truppe britanniche potrebbero essere impegnate a Gaza per favorire la consegna dei rifornimenti che arriveranno al molo galleggiante quando sarà pronto.
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Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz intervistato da News 12 ha confermato: "'Se si arriverà a un accordo'' tra Israele e Hamas per la liberazione degli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza, le Forze di difesa israeliane (Idf) ''sospenderanno l'operazione prevista a Rafah''.
Dopo la diffusione di un video con due ostaggi da parte di Hamas i parenti delle vittime sono sul piede di guerra: il governo israeliano deve scegliere tra gli ostaggi e la guerra. In una dichiarazione ai media le famiglie hanno sottolineato che la pressione militare, che secondo il governo avrebbe riportato a casa i loro cari, è fallita. "Lo stato di Israele deve scegliere: entrare a Rafah porterà altri ostaggi uccisi in prigionia, o la loro morte in guerra".
I ribelli Houthi hanno rivendicato di aver abbattuto un drone americano Predator MQ-9 Reaper sullo Yemen mostrando immagini di frammenti del drone. I miliziani yemeniti sostengono di averlo distrutto con un missile terra-aria. Mancano conferme da parte degli Stati Uniti, ma un funzionario anonimo alla Cbs News aveva riferito di un drone schiantatosi nel deserto dello Yemen.
Su Haaretz la notizia che Hamas ha diffuso un video che mostra due ostaggi a Gaza. Sono Keith Samuel Siegel, che è anche cittadino americano, rapito in casa sua a Kfar Azza, e Omri Miran, sequestrato nel kibbutz Nahal Oz.
Le milizie yemenite ribelli Houthi hanno sparato tre missili balistici antinave dallo Yemen verso due navi nel Mar Rosso, ne dà notizia il Centcom, il comando centrale degli Stati Uniti. Una nave è stata colpita ed ha riportato danni di lieve entità, non sono state segnalate vittime.
Secondo un alto esponente dell'Idf, intervistato dal Wall Street Journal e ripreso dai media israeliani, Israele se vuole riportare la calma al confine nord deve intensificare i suoi attacchi in Libano. "C'è una via d'uscita dalla situazione, ed è aumentare gli attacchi. Israele non può fermarsi adesso, è pericoloso per l'intera regione".
Secondo i media vicini all'opposizione siriana, ripresi da Haaretz, Israele avrebbe colpito nell'area di Tel Hader vicino alla città di Daraa nel nord della Siria. Il raid è stato una risposta al lancio di un razzo contro le Alture del Golan.
Al Jazeera rilancia la notizia dei raid notturni dei caccia israeliani su Rafah e sul campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza, che hanno provocato la morte di almeno 15 persone.
L'Iran ha rilasciato i 25 membri dell'equipaggio della nave portacontainer 'Ariel' di Msc battente bandiera portoghese sequestrata il 13 aprile dai Guardiani della Rivoluzione nello Stretto di Hormuz perché sospettata di avere collegamenti con Israele.
Il portavoce dell'aviazione israeliana ha riferito che sono stati colpiti nelle ultime 24 ore circa "25 obiettivi terroristici" nella Striscia di Gaza. Colpita "una postazione di lancio di razzi usata per attacchi precedenti nella città di Ashdod", e un'altra la notte scorsa a Khan Yunis.
Herzi Halevi, capo di stato maggiore israeliano, ha testimoniato davanti al gabinetto di sicurezza che centinaia di terroristi si stanno arrendendo a Gaza. Il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir provocatoriamente ha chiesto: "Non avremmo potuto ucciderne qualcuno?", rirtano tutti i media israeliani. Ma Halevi ha risposto: "Non spariamo a chi si arrende, non c'è alcun dubbio". Quindi il ministro dell'Agricoltura, Avi Dichter, ha attaccato Ben-Gvir: "Non sono sicuro che lei sia un ministro di Israele o di un altro Paese".
Il caldo estremo che sta avvolgendo Rafah sotto assedio ha ucciso una bambina. Le temperature elevate stanno aggravando la già difficile crisi igienico-sanitaria degli oltre 1,7 milioni di sfollati privi di alloggi e di beni di prima necessità, fa sapere l'Onu.