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Le posizioni tra il mondo arabo e l’alleanza di ferro tra Israele e Stati Uniti restano molto distanti sul futuro...
Le posizioni tra il mondo arabo e l’alleanza di ferro tra Israele e Stati Uniti restano molto distanti sul futuro di Gaza e su questo sfondo resta l’incertezza sulla tenuta del cessate il fuoco. "Trump ha perso la pazienza, è ora che tutti gli ostaggi tornino a casa", ha avvertito il segretario di Stato americano Marco Rubio, mentre il ministro della Difesa israeliano Israel Katz (foto) si è spinto oltre: senza il ritorno a casa dei rapiti "combatteremo con più intensità" fino a realizzare il piano della Casa Bianca per la Striscia, con l’espulsione di tutti i palestinesi.
Un piano contro cui continuano a fare argine Giordania ed Egitto, con il plauso di Hamas, che ha respinto "il linguaggio delle minacce", pur continuando a trattare con Israele per evitare il peggio. La scadenza di sabato si avvicina ed i mediatori egiziani e qatarini si sono attivati per risolvere la crisi, tenendo contatti anche con gli americani. Fonti del Cairo in serata hanno espresso fiducia che la crisi si possa risolvere in tempo. Israele, secondo quanto filtra, avrebbe accettato alcune delle condizioni poste da Hamas, come la consegna di altre tende e rifugi per i civili. Uno sviluppo salutato da una fonte del movimento palestinese presente in Egitto come un "segnale positivo", che potrebbe sbloccare il rilascio del sesto gruppo di ostaggi, tre, entro la scadenza. Ma lo Stato ebraico ha tenuto alti i toni e Hamas ha replicato: "Libereremo gli ostaggi, ma non tutti".