Roma, 18 gennaio 2025 – Approvato dal governo israeliano l'accordo siglato a Doha sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Il piano entrerà in vigore domenica 19 gennaio. Israele rilascerà 737 prigionieri palestinesi in cambio dei primi ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, i cui nomi saranno comunicati oggi. Monito di Netanyahu: "Se non riceveremo l’elenco con i nomi degli ostaggi non proseguiremo con il piano. E non tollereremo violazioni dell’accordo”. La tregua spacca il governo isrealiano: domattina si dimette il ministro per la Sicurezza interna Ben Gvir, lasciano anche due membri del partito di estrma destra. Non si dimette invece Smortich (ultradestra) che spiega: “Netanyahu dice che controlleremo Gaza”. Paura nel pomeriggio a Tel Aviv: un uomo ha cercato di accoltellare i passanti e ne ha ferito uno che è stato portato in ospedale. L'aggressore è stato ucciso da un cittadino armato. L'accoltellamento è stato definito “attacco terroristico” dalla polizia, le condizioni della persona ferita sono gravi. Il terrorista è Salah Yahya, 19 anni di Tulkarem, in Cisgiordania. È entrato illegalmente in Israele.
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Le notizie di oggi in diretta
Un funzionario di Hamas ha detto a Ynet che l'organizzazione terroristica sta ritardando per motivi tecnici la trasmissione dei nomi dei rapiti che dovrebbero essere rilasciati domani. E ha spiegato che "la comunicazione avviene fisicamente tramite messaggeri, e ci vuole tempo perché si accordino sui nomi e sulla posizione dei rapiti, quando gli aerei dell'Idf sono ancora sopra di loro". Quindi ha aggiunto che la lista finale verrà rilasciata solo dopo l'approvazione del leader di Hamas, Mohammed Sinwar.
Il gruppo terroristico Jihad Islamica ha minacciato di uccidere gli ostaggi nelle sue mani, se Israele non fermerà gli attacchi nelle ultime ore prima dell'entrata in vigore del cessate il fuoco. Le famiglie degli ostaggi dovrebbero chiedere al governo di cessare i raid perche' "potrebbero essere un motivo per uccidere i loro figli", ha detto Abu Hamza, portavoce del braccio armato delle Brigate al-Quds all'agenzia Reuters, come riporta il quotidiano Times of Israel.
Israele ''riporterà a casa ostaggi vivi grazie alla nostra determinazione'' e li ''riporterà a casa tutti''. Parola del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nel suo primo discorso pubblico dalla firma dell'accordo con Hamas. ''Siamo riusciti a raddoppiare il numero degli ostaggi vivi che torneranno a casa nella prima fase'' dell'accordo, abbiamo ottenuto ''un incremento'' rispetto a quanto era stato proposto da Hamas.
"Il cessate il fuoco approvato è temporaneo. Ci riserviamo il diritto di tornare in guerra", ha affermato il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, sottolineando che il presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente entrante Donald Trump hanno garantito che la guerra riprenderebbe se i negoziati sulla seconda fase dell'accordo fallissero.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu parlando in diretta televisiva dopo il voto del governo all'accordo sul cessate il fuoco fra Israele e Hamas ha detto: "Trump ci darà armi necessarie per usare tremenda forza a Gaza".
"Dobbiamo raggiungere tutti gli obiettivi della guerra, in cui Gaza non rappresenterà più una minaccia per Israele. La sacra missione di liberare gli ostaggi mi ha accompagnato per tutta la vita". Lo ha detto Benyamin Netanyahu in un intervento televisivo
Netanyahu terrà un discorso pubblico tra circa un'ora, quindi intorno alle 19:45. Lo ha dichiarato il suo ufficio. Il premier israeliano non ha parlato pubblicamente dell'accordo per il cessate il fuoco il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi dopo che è stato raggiunto a Doh. Netanyahu non ha fatto alcun discorso pubblico da prima dell'operazione per rimuovere la prostata il mese scorso.
Non lascia il governo il ministro di ultradestra israeliana Bezalel Smotrich. Che ribadice di essere "risolutamente contrario all'accordo sugli ostaggi", ma assicura di aver ottenuto dal governo "l'impegno a cambiare completamente il metodo di guerra per arrivare ad una decisione completa, attraverso la graduale presa del controllo dell'intera Striscia di Gaza". E aggiunge: "Abbiamo insistito e abbiamo potuto garantire, tramite una decisione del governo, nel gabinetto e in altri modi, che la guerra non sarebbe finita in alcun modo senza raggiungere i suoi obiettivi completi", ha dichiarato.
"Non proseguiremo con il piano finché non riceveremo l'elenco degli ostaggi che saranno liberati, come concordato. Israele non tollererà violazioni dell'accordo. La responsabilità esclusiva è di Hamas". Lo rende noto con un comunicato l'ufficio del premier Benyamin Netanyahu dopo che, nonostante diversi rumors, Hamas non ha ancora consegnato i nomi delle tre donne che saranno rilasciate domani.
Il partito di estrema destra Otzma Yehudit ha annunciato che domani mattina presto, in seguito all'accordo che entrerà in vigore, i suoi ministri presenteranno le dimissioni dal governo e dalla coalizione. Di conseguenza, il ministro della Sicurezza Itamar Ben-Gvir, il ministro per il Negev e la Galilea Yitzhak Wasserlauf, il ministro per il Patrimonio Amihai Eliyahu, nonché i presidenti delle commissioni Limor Son Har-Melech e Tzvika Fogel lasceranno i loro incarichi.
L'Egitto, che ha fatto da mediatore nei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza, ha dichiarato che Israele rilascerà più di 1.890 prigionieri palestinesi in cambio di 33 ostaggi israeliani nella prima fase di una tregua a Gaza. Il ministero degli Esteri ha dichiarato che i prigionieri saranno liberati durante la prima fase di 42 giorni del cessate il fuoco, che inizierà domenica alle 7.30 ora italiana.
Un assalitore armato di coltello ha ferito un uomo nel centro di Tel Aviv sabato pomeriggio prima di essere "neutralizzato" dagli spari di un civile armato, secondo un comunicato della polizia israeliana. L'assalitore era un "terrorista", ha scritto la polizia, suggerendo che fosse un palestinese.
Inizialmente, la polizia ha riferito che diverse persone erano state ferite dagli spari. Tuttavia, "le indagini preliminari rivelano che un terrorista armato di coltello ha accoltellato un civile" in Levontin Street, ha dichiarato la polizia in un comunicato. "Un civile armato nelle vicinanze ha aperto il fuoco e neutralizzato il terrorista", ha aggiunto il comunicato, senza specificare se l'assalitore fosse stato ucciso o semplicemente ferito.
L'accoltellamento in Levontin Street a Tel Aviv è stato definito "attacco terroristico" dalla polizia, le condizioni della persona ferita sono gravi. Il terrorista è Salah Yahya, 19 anni di Tulkarem, in Cisgiordania. È entrato illegalmente in Israele.
La vittima dell'aggressione a Tel Aviv è un uomo di 30 anni, rimasto gravemente ferito. Un cittadino armato ha sparato all'aggressore uccidendolo. Le forze di polizia, anche in elicottero, stanno perlustrando la zona in cerca di eventuali complici. Foto e un video immediatamente pubblicati dai media israeliani mostrano la scena.
Secondo il portavoce della polizia, un uomo ha cercato di accoltellare i passanti in via Levontin a Tel Aviv e ne ha ferito uno che è stato portato in ospedale. L'aggressore è stato 'neutralizzato'. Gli inquirenti ritengono che possa trattarsi di un attentato ma al momento stanno indagando.
Una sparatoria a Tel Aviv ha provocato diversi feriti, numerose forze di polizia e ambulanze stanno arrivando in via Levontin dove è avvento il fatto. Al momento, hanno riferito le forze dell'ordine, non si conoscono i dettagli ma c'è un uomo sospettato. "Ci sono feriti sulla scena. Le circostanze sono attualmente poco chiare", ha dichiarato la polizia in un comunicato.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ricordato le violazioni di cessate il fuoco da parte di Israele, avvenute in passato, esortando la comunità internazionale a impedire ulteriori infrazioni nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas su Gaza. "Israele, in particolare Netanyahu, ha un significativo record di violazioni dei cessate il fuoco; ciò non deve essere consentito questa volta (a Gaza)", ha dichiarato Erdogan al congresso provinciale del suo partito ad Adana, nel sud della Turchia, citato dall'agenzia Anadolu.
L'esercito israeliano ha affermato di aver intercettato oggi pomeriggio un altro missile lanciato dallo Yemen verso il sud di Israele, alla vigilia dell'entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza. "Dopo le sirene che hanno suonato poco fa nelle aree di Eilat e Arava, un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato" dall'aeronautica israeliana, ha affermato l'esercito, aggiungendo che è stato intercettato prima di entrare in territorio israeliano.
"Nonostante 467 giorni di genocidio e massacri, Israele non è riuscito a spezzare la volontà di resistenza dei nostri fratelli e sorelle a Gaza": lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, citato dall'agenzia Anadolu.
Funzionari israeliani hanno affermato di ritenere che siano vivi 25 dei 33 ostaggi che dovrebbero essere rilasciati da Hamas nella prima fase di attuazione dell'accordo approvato nelle scorse ore dal governo Netanyahu per la tregua nella Striscia di Gaza. È quanto si legge sul sito di notizie israeliano Ynet.
Il portavoce dell'ala militare del Movimento per il Jihad Islamico in Palestina (Pij), Abu Hamza, ha invitato le famiglie degli ostaggi israeliani a chiedere all'Idf di fermare gli attacchi, intensificatisi nelle ultime ore prima dell'entrata in vigore dell'accordo. La Pij, che detiene ostaggi al pari di Hamas, ha avvertito infatti che questo ''sarebbe un motivo per uccidere i loro figli''.
Hamas ha affermato che il meccanismo di rilascio degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza dipenderà dal numero di prigionieri palestinesi che Israele libererà: lo riportano i media internazionali. In una dichiarazione, Hamas ha affermato che l'elenco dei prigionieri palestinesi da rilasciare sarà pubblicato un giorno prima dello scambio, in base ai termini dell'accordo di cessate il fuoco raggiunto con Israele mercoledì.-
Israele "non ha raggiunto i suoi obiettivi aggressivi" a Gaza: lo afferma Hamas alla luce dell'accordo di tregua.
L'esercito israeliano (Idf) ha confermato che il cessate il fuoco a Gaza entrerà in vigore domani alle 08:30. "L'Idf si sta preparando ad attuare l'accordo per la restituzione degli ostaggi approvato dai vertici politici nella notte di sabato - si legge in un comunicato pubblicato su Telegram -. L'accordo entrerà in vigore domenica 19 gennaio alle 08:30 e, come parte di esso, le truppe dell'Idf attueranno le procedure operative sul campo in conformità con gli accordi stabiliti".
Due giudici sono stati assassinati davanti alla Corte suprema di Teheran. Lo riferiscono i media locali. Le vittime sarebbero Mohammad Moghiseh e Hojatoleslam Ali Rayzini. E' stato riferito che l'aggressore si e' suicidato dopo la sparatoria. Le autorita' devono ancora riferire dettagli sul movente dell'attacco.
Le sirene d'allarme suonano nel centro di Tel Aviv per un missile lanciato dallo Yemen, come riferisce l'Idf. Le sirene d'allarme suonano anche a Gerusalemme, dove giornalisti dell'Afp riferiscono di aver udito esplosioni.