Roma, 13 ottobre 2024 – Ancora tensione alle stelle in Libano. L’Unifil riferisce che “due carri armati israeliani sono entrati con la forza in una nostra postazione”. Per questo motivo, la missione di peacekeeping chiede all’esercito di Tel Aviv spiegazioni per queste “violazioni scioccanti”. Nel comunicato, l'Unifil denuncia che "questa mattina presto, le forze di peacekeeping in una posizione Onu a Ramyah hanno osservato tre plotoni di soldati dell'Idf attraversare la Blue Line verso il Libano. Verso le 4.30 del mattino, mentre le forze di peacekeeping erano nei rifugi, due carri armati Merkava hanno distrutto il cancello principale e sono entrati con la forza. Hanno chiesto più volte che la base spegnesse le luci. I carri armati se ne sono andati circa 45 minuti dopo, dopo che l'Unifil ha protestato tramite il nostro meccanismo di collegamento, Verso le 6.40 del mattino, i peacekeeper nella stessa posizione hanno segnalato lo sparo di diversi colpi a 100 metri a nord, che hanno emesso fumo. Nonostante indossassero maschere protettive, quindici peacekeeper hanno subito effetti, tra cui irritazioni cutanee e reazioni gastrointestinali, dopo che il fumo è entrato nel campo. I peacekeeper stanno ricevendo cure", si legge nella nota.
Intanto continuano i raid aerei dei caccia israeliani sul Libano. La Croce Rossa ha denunciato che i suoi paramedici sono rimasti feriti durante operazioni di soccorso. I soccorritori sono rimasti feriti quando i missili hanno colpito una casa dove si trovavano "in coordinamento" con Unifil. Una nota spiega: "Mentre la squadra era alla ricerca di vittime da soccorrere, la casa è stata colpita per la seconda volta, ferendo i soccorritori e causando danni a due ambulanze''. Nella notte i jet con la Stella di David hanno preso di mira il villaggio di Kfar Tebnit in Libano distruggendo una moschea e uccidendo almeno 5 persone. Altri raid sono stati condotti contro i villaggi di Tiro e Bint Jbeil e le località di Dahaira, Alma AlShaab e Naqura, dove ieri è stato ferito un casco blu (5 in tutto nelle ultime 48 ore).
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Quattro soldati israeliani sono morti nell'attacco Hezbollah di ieri con un drone lanciato su una base militare adiacente a Binyamina, nel nord del Paese. Lo ha detto l'esercito israeliano (Idf), precisando che altri 7 sono rimasti gravemente feriti. Tutti i feriti sono stati evacuati in ospedale e le loro famiglie sono state informate. «I loro nomi saranno resi noti in seguito. L'episodio è in fase di esame», aggiunge l'Idf.
Hezbollah ha rivendicato il lancio di missili contro una base militare ad Haifa. Secondo il Times of Israel sarebbero stati intercettati.
L'agenzia turca Anadolu rende noto, citando fonti mediche, che "almeno 18 persone sono morte in un raid israeliano contro gli alloggi scolastici nel campo profughi di Nuseirat a Gaza". Le stesse fonti precisano che tra le vittime si contano "anche donne e bambini".
Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha denunciato come potenziale crimine di guerra gli attacchi che hanno ferito diversi peacekeeper delle Nazioni Unite nel Libano meridionale mentre le forze israeliane si muovono contro i militanti di Hezbollah. "Il personale Unifil e i suoi locali non devono mai essere presi di mira", ha affermato Guterres in una dichiarazione, riferendosi alla forza internazionale dei caschi blu. "Gli attacchi contro i peacekeeper violano il diritto internazionale e possono costituire un crimine di guerra".
Sono 67 le persone rimaste ferite dall'esplosione di un drone lanciato dal Libano da Hezbollah che ha colpito un edificio nell'area di Binyamina, nel nord di Israele, nel distretto di Haifa. Lo ha detto il ceo del servizio ambulanze Eli Bin. Quattro dei feriti sono in condizioni critiche.
Decine di persone sono rimaste ferite, alcune in modo grave, dopo che un drone di Hezbollah proveniente dal Libano ha colpito l'area di Binyamina, a sud di Haifa. Lo riporta The Times of Israel, precisando che almeno tre persone sono in condizioni critiche, cinque in gravi condizioni e le altre 14 in condizioni moderate. Ambulanze ed elicotteri dell'aeronautica militare stanno evacuando i feriti. La difesa aerea israeliana ha difficoltà a intercettare i droni rispetto ai razzi.
Israele, spiegando l'ultimo incidente che ha coinvolto l'Unifil, ha riferito che un suo tank si è scontrato con una postazione della missione di pace perché era "sotto il fuoco". "Una revisione iniziale ha mostrato che un carro armato dell'Idf che stava cercando di evacuare i soldati feriti mentre era ancora sotto tiro è arretrato di diversi metri in una postazione Unifil. Una volta cessato il fuoco nemico, e in seguito all'evacuazione dei soldati feriti, il carro armato ha lasciato la postazione"», ha comunicato l'Idf.
L'incidente di oggi con 2 carri armati israeliani entrati con la forza in una postazione Unifil "costituisce un atto inaccettabile nei confronti della Forza di pace delle Nazioni Unite, il cui mandato è orientato esclusivamente al mantenimento della stabilità e della sicurezza nell'area". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che aggiunge: "Ho chiesto al capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, di mettersi in contatto con il suo omologo. Il generale Portolano ha prontamente interloquito con il capo di Stato Maggiore delle Forze di Difesa israeliane, generale Herzi Halevi, ribadendo la necessità di evitare ulteriori azioni ostili. Stessa cosa mi ha assicurato il mio omologo, Gallant".
Il Pentagono ha annunciato che gli Stati Uniti invieranno il sistema anti-missile Thaad in Israele contro l'Iran.
L'agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che cinque bambini sono rimasti uccisi oggi in un attacco aereo israeliano nel nord di Gaza. I bambini stavano giocando vicino a un bar nella zona di Al-Shati quando sono stati uccisi da un attacco con droni, precisa l'agenzia. Il Guardian ricorda, citando Save the Children, che dallo scorso ottobre, più di 16.400 bambini sono morti a Gaza nei raid.
Dopi "le atrocità del 7 ottobre, Israele non permetterà mai più a un'organizzazione terroristica genocida di avvicinarsi ai nostri confini. Né a Gaza né in Libano". È quello che ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel colloquio telefonico di oggi, secondo quanto riferisce l'ufficio del primo ministro.
Secondo l'Idf, la 146esima divisione, operativa nel Libano meridionale, ha ucciso oltre 100 terroristi di Hezbollah nel corso della scorsa settimana. La formazione di riservisti sta combattendo vicino alla costa, sul bordo occidentale dell'avanzata delle truppe nel Libano meridionale. I militari hanno trovato decine di cunicoli che conducono a tunnel, bunker e postazioni di combattimento. Sono stati distrutti anche più di 50 lanciarazzi Hezbollah e 60 centri di comando.
Quindici peacekeeper sono rimasti feriti a seguito dell'irruzione dei carri armati israeliani in una postazione dell'Unifil.
"Anche dopo il ritiro delle truppe, non consentiremo il ritorno dei terroristi di Hezbollah in questi luoghi. È la cosa essenziale per mantenere la sicurezza dei residenti del nord di Israele". Lo ha affermato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant durante una visita sul confine libanese con il comandante della 91esima divisione, il generale di brigata Shay Kalfa. "L'intera prima linea dei villaggi di Hezbollah è schierata di fronte a noi. Ognuno di loro è un obiettivo militare e un avamposto sotterraneo con molti tunnel e gallerie. L'Idf sta ora distruggendo un obiettivo dopo l'altro", ha affermato Gallant.
L' Unifil ha chiesto spiegazioni all'esercito israeliano su queste "violazioni scioccanti", dopo che oggi pomeriggio due tank hanno fatto irruzione in una sua postazione a Ramyah e ieri hanno bloccato i movimenti dei caschi blu vicino a Meiss ej Jebel, negando loro il passaggio.
Due carri armati israeliani hanno "fatto irruzione" in una postazione dell'Unifil nel Libano meridionale. È quanto denunciato dalla stessa forza di pace dell'Onu.
"La prima reazione è stata di sorpresa alle dichiarazioni israeliane in merito al ritiro del contingente italiano in particolare e di Unifil in generale dalle postazioni assegnate. La missione è stata accettata da entrambi i Paesi e la presenza dei caschi blu è stata voluta da entrambi i Paesi. La richiesta di ritiro dalle postazioni di osservazione lungo la Linea Blu mi lascia perplesso e potrà essere implementata solo se dovesse esserci una disposizione dell'Onu". Lo ha detto il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano al programma 'In mezzora' su Rai 3. "Si rimane quindi in Libano - ha aggiunto - fino a disposizioni contrarie da parte dell'Onu. Nessuna decisione unilaterale può essere presa. Gli italiani rimarranno sia a Shama dove hanno la responsabilità della regione Ovest sia lungo la Linea Blu, dove svolgono, o meglio dire svolgevano, attività di monitoraggio ed osservazione".
Il primo ministro libanese Najib Mikati ha condannato la richiesta di Benyamin Netanyahu di un ritiro dell'Unifil dal confine meridionale del Libano, dove si sono intensificati gli scontri tra Hezbollah e le truppe israeliane. Il Libano "condanna la posizione di Netanyahu e l'aggressione israeliana contro le forze di peacekeeping dell'Unifil", ha affermato Mikati. Aggiungendo che "l'avvertimento che Netanyahu ha rivolto a Guterres chiedendo la rimozione dell'Unifil rappresenta un nuovo capitolo nell'approccio del nemico nel non rispettare le norme internazionali".
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, "ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Meloni ha ribadito l'inaccettabilità che Unifil sia stata attaccata dalle forze armate israeliane, ricordando come la
Missione agisca su mandato del Consiglio di Sicurezza per contribuire alla stabilità regionale". Lo comunica Palazzo Chigi spiegando che la premier "ha sottolineato l'assoluta necessità che la sicurezza del personale di Unifil sia sempre garantita". Meloni, riferisce la nota, "ha rinnovato l'impegno dell'Italia in questo senso, dicendosi convinta che attraverso la piena applicazione della risoluzione 1701 si possa contribuire alla stabilizzazione del confine israelo-libanese e garantire il ritorno a casa di tutti gli sfollati".
"Siamo totalmente pronti a far fronte a una situazione di guerra". Lo ha affermato il ministro degli esteri iraniano, Abbas Araghchi, in visita a Baghdad. "Siamo completamente preparati per una situazione di guerra. Non abbiamo paura della guerra, ma non vogliamo la guerra, vogliamo la pace e lavoreremo per una pace giusta a Gaza e in Libano", ha detto. La tensione nella regione è alta in attesa della minacciata risposta israeliana all'attacco missilistico lanciato da Teheran due settimane fa.
In previsione di pesanti bombardamenti l'esercito israeliano ha ordinato agli abitanti di altri 21 villaggi nel sud del Libano di evacuare a nord del fiume Awali. Il portavoce militare Avichay Adraee su X: "Evacuare Markaba, Rab al-Talatheen, Taloussa, Taybeh, Qantara, Deir Suryan, Faroun, al-Qusayr, Haris, Tibnine, Kafra, Deir Natar, Rashkananiyeh, Sidqin, Ramadiyeh, Qana, Hanouiyeh, Aitait, Maysat, Himiri, Bastita. Per la vostra sicurezza dovete evacuare immediatamente le vostre case e spostarvi immediatamente a nord del fiume Awali. Chiunque si trovi vicino ai membri di Hezbollah, alle sue strutture o alle sue armi mette in pericolo la propria vita".
"Sfortunatamente, alcuni leader europei stanno esercitando pressioni nel posto sbagliato. Invece di criticare Israele, dovrebbero rivolgere le loro critiche a Hezbollah, che usa l'Unifil come scudo umano proprio come Hamas a Gaza usa l'Unrwa", ha sottolineato il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un messaggio registrato.
Benyamin Netanyahu, in una dichiarazione registrata, si è rivolto al Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres: "È giunto il momento di rimuovere l'Unifil dalle roccaforti e dalle aree di combattimento di Hezbollah". Il premier israeliano ricorda: "L'df lo ha chiesto ripetutamente, e ha avuto ripetuti rifiuti, tutti volti a fornire uno scudo umano ai Hezbollah. Il vostro rifiuto di evacuare i soldati li rende ostaggi di Hezbollah. Questo mette in pericolo la loro vita e quella dei nostri soldati. Ci rammarichiamo per l'infortunio subito dai soldati Unifil, facciamo tutto per prevenire questi incidenti".
Daniel Hagari, portavoce dell'esercito israeliano, ieri ha postato il video su X con l'account ufficiale delle forze di difesa israeliane che lo mostra all'interno di una delle roccaforti di Hezbollah in Libano.
Due soldati israeliani sono stati gravemente feriti da proiettili anti carro. Le due vittime sono un riservista e un ufficiale delle Idf, sono stati colpiti in due differenti assalti nel sud del Libano. Un esponente di Hezbollah è stato catturato in un bunker sotterraneo sempre nel sud.
Secondo quanto riferito alla Nbc da funzionari degli Stati Uniti Israele avrebbe ristretto gli obiettivi nella risposta all'attacco dell'Iran di questo mese alle infrastrutture militari ed energetiche. Non ci sono invece indicazioni che Israele prenderà di mira le strutture nucleari o eseguirà omicidi.
Teheran ha informato gli Stati Uniti e alcuni Paesi del Medio Oriente che risponderà a qualsiasi nuovo attacco da parte di Israele, "contrariamente ad alcune false notizie" ha riferito una fonte alla Cnn.
L'Idf ha allargato il suo campo di azione aumentando i raid nel nord di Gaza e inviando i carri armati al confine settentrionale di Gaza City. Colpiti alcuni quartieri del quartiere Sheikh Radwan. La popolazione è stata costretta ad abbandonare le loro case. Secondo i residenti le forze di Tel Aviv hanno di fatto isolato Beit Hanoun, Jabalia e Beit Lahiya nell'estremo nord dell'enclave rispetto a Gaza City, bloccando l'accesso tra le due aree.
Hezbollah rivendica attacco a base israeliana
Hezbollah ha rivendicato un attacco alla postazione dell'esercito israeliano a Shebaa Farms. Colpita la caserma Zabadin nel territorio occupato da Israele. Su Telegram il gruppo filoiraniano afferma che l'attacco missilistico è avvenuto alle 5:30 ora locale (le 03:30 in Italia).
L'Idf ha reso noto di aver intercettato cinque razzi lanciati contro Haifa. I razzi sono stati sparati dal Libano verso la città costiera settentrionale israeliana: tutti sono stati abbattuti.
Hezbollah afferma di aver respinto per due volte le truppe israeliane nei pressi del villaggio di Ramiya, al confine tra il sud del Libano e Israele. Gli scontri sarebbero durati un'ora. L'Idf non ha confermato.
Le Forze di difesa israeliane rivendicano raid su 200 obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano nelle ultime 24 ore e di aver ucciso decine di militanti. Protagonista la 36ma divisione aerea che ha spazzato via lanciarazzi, postazione anticarro, posti di comando e depositi di armi.