Venerdì 27 Settembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Israele e l’invasione del Libano: qual è la strategia di Netanyahu contro Hezbollah. I tentativi prima dell’attacco di terra

Il governo israeliano spera di convincere con i bombardamenti la milizia sciita a ritirarsi sulla linea prevista dalla risoluzione 1701 dell’Onu. Se non lo farà, sono pronti da tempo i piani per un intervento di terra (tutt’altro che facile)

Roma, 26 settembre 2024 – Colpire pesantemente per almeno due settimane in modo da convincere Hezbollah, dopo un cessate il fuoco mediato da attori terzi, a rispettare la risoluzione 1701 delle Nazioni Unite. Approvata all’unanimità nel 2006, la risoluzione ebbe il placet sia del governo libanese che di quello Israeliano di allora. Prevedeva, oltre il ritiro delle forze israeliane dal Libano (poi avvenuto), anche la creazione di una ‘zona cuscinetto’ tra il fiume Litani e il confine israeliano, nella quale, come stabilisce il paragrafo 8, sarebbero state schierate forze Unifil e dell’esercito libanese (anche questo è avvenuto e avviene tuttora con oltre 10 mila uomini impegnati nel peacekeeping), ma non quelle di Hezbollah, che però non ha mai rispettato la risoluzione delle Nazioni Unite.

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L’ipotesi dell’offensiva via terra 

Solo se questo tentativo non andasse in porto, Israele farebbe ricorso a un intervento militare di terra. L’opzione minimale è l’avvio di una serie di incursioni di forze speciali per eliminare alcune basi/postazioni chiave di Hezbollah, dopodiché verrebbero effettuate incursioni di forze corazzate fino a una decina di chilometri dal confine in modo da allontanare Hezbollah dallo stesso.

La seconda opzione è una invasione vera e propria fino al Litani, strutturata in modo da mantenere il controllo per alcune settimane o alcuni mesi per poi cederlo all’esercito libanese. Israele  – e la storia degli ultimi decenni è li a dimostrarlo  – sa che l’invasione del Libano sarebbe tutt’altro che facile, con una forza come Hezbollah che si è specificamente preparata ed è strutturata per difendere il territorio (mentre non è in grado di compiere operazioni offensive di terra, se non azione di piccoli gruppi di commando terroristici, destinati comunque ad essere eliminati).

Non è quindi possibile escludere un intervento di terra, che pure resta improbabile, perché Tel Aviv preferirebbe evitarlo. Ed è per questo che i suoi aerei scaricano tonnellate di bombe sul Libano: per scatenare il terrore e convincere Hezbollah a ritirarsi.