Roma, 25 novembre 2024 – Israele è pronto a un accordo di tregua con il Libano: ad annunciarlo è stato il quotidiano Haaretz, che sottolinea che si baserebbe sulla risoluzione Onu 1701, quella che ha posto fine al precedente conflitto tra i due Stati nel 2006. Dunque, la bozza prevederebbe il ritiro delle forze di Hezbollah dalle zone a ridosso della frontiera e delle truppe israeliane dal sud del Libano e una serie di negoziati per stabilire il confine terrestre. Inoltre, dovrebbe essere stabilito un meccanismo internazionale, probabilmente guidato dagli Stati Uniti, per monitorare l’attività dei miliziani. Haaretz sottolinea che tuttavia, al momento, manca un’approvazione definitiva.Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir chiede a Netanyahu di respingere la proposta sostenuta dagli Stati Uniti per un cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, definendola "un grave errore".
Nonostante la tregua sia data per “imminente”, gli attacchi non sono cessati nemmeno oggi. In serata le forze armate israeliane hanno lanciato nuovi raid aerei sul confine tra Siria e Libano, prendendo di mira quelle che vengono considerate le rotte utilizzate da Hezbollah per contrabbandare armi iraniane.
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Almeno due persone sono rimaste ferite dalle schegge del lancio di razzi di Hezbollah su Nahariya, nel nord di Israele. I servizi di soccorso affermano di avere in cura una donna di 70 anni in gravi condizioni e un uomo di 80 anni leggermente ferito. Secondo l'Idf durante l'attacco sono stati lanciati 10 razzi, alcuni dei quali hanno colpito il centro della città.
Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller si è mantenuto ancora cauto sull'accordo per il cessate il fuoco in Libano. ''Abbiamo fatto progressi significativi verso una risoluzione - ha detto Miller ai giornalisti - ma non abbiamo ancora finito, nulla è definitivo finché tutto non è definitivo". Miller ha preso atto dell'ottimismo espresso da altri esponenti della Casa Bianca, ma ha scelto di mantenere un filo di cautela. ''Siamo fiduciosi di poter raggiungere un accordo, ma abbiamo bisogno che entrambe le parti arrivino al sì - ha detto - Questo è stato un processo incredibilmente frustrante. Ci sono state molte volte in cui abbiamo pensato che saremmo arrivati al sì sia in Libano che a Gaza e per varie ragioni le parti non ci sono arrivate''.
Le Forze armate israeliane confermano di aver lanciato attacchi aerei sul confine tra Siria e Libano questa sera, prendendo di mira quelle che, a loro dire, sono le rotte utilizzate da Hezbollah per contrabbandare armi iraniane. L'esercito israeliano afferma che gli attacchi rientrano negli sforzi contro l'Unita' 4400 di Hezbollah, incaricata di trasportare armi dall'Iran e dai suoi alleati al Libano, attraverso la Siria e l'Iraq.
La televisione di Stato siriana ha riferito che Israele ha colpito i ponti siriani vicino al confine con il Libano.
Domani il presidente uscente americano Joe Biden e quello francese Emmanuel Macron annunceranno il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano e nel nord dello Stato ebraico. Lo riferiscono i media israeliani.
Il vicepresidente del parlamento libanese, Elias Bou Saab, afferma che "non ci sono ostacoli seri" che possano fermare l'inizio dell'attuazione di una tregua di 60 giorni proposta dagli Stati Uniti per porre fine ai combattimenti tra Israele e il gruppo libanese Hezbollah. Parlando ai media locali, il politico libanese afferma che un punto critico su chi monitorerà il cessate il fuoco è stato risolto nelle ultime 24 ore accettando di istituire un comitato di cinque paesi, tra cui la Francia e presieduto dagli Stati Uniti.
Israele e Libano hanno concordato i termini di un accordo di cessate il fuoco per porre fine al conflitto Israele-Hezbollah, ha detto oggi ad Axios un alto funzionario statunitense. "Pensiamo di aver raggiunto un accordo. Siamo sulla linea di meta, ma non l'abbiamo ancora superata. Il gabinetto israeliano deve approvare l'accordo martedì e fino ad allora qualcosa potrebbe sempre andare storto", ha detto il funzionario statunitense. Un funzionario israeliano ha confermato che il gabinetto di sicurezza si riunirà domani, aggiunge Axios.
Le IDF hanno detto al primo ministro Benjamin Netanyahu che è giunto il momento per un cessate il fuoco in Libano, riporta Channel 12, citando uno stretto collaboratore di Netanyahu. L'esercito ha raggiunto gli obiettivi prefissati di distruggere le infrastrutture di Hezbollah lungo il confine ed eliminare la possibilità di un raid nel nord di Israele respingendo Hezbollah, riducendo drasticamente al contempo il suo arsenale di razzi, ha dichiarato al primo ministro. Ma se gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco dovessero fallire, afferma Channel 12, le IDF hanno in programma di espandere le loro operazioni in Libano.
Circa 20 razzi sono stati lanciati dal Libano verso le zone dell'Alta Galilea e della Galilea occidentale, nel nord di Israele. Lo rende noto l'esercito israeliano, aggiungendo che alcuni razzi sono stati intercettati mentre altri sono caduti in aree aperte.
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha approvato l'accordo di cessate il fuoco con Hezbollah "in linea di principio" durante una consultazione sulla sicurezza con funzionari israeliani ieri sera. Lo ha affermato una fonte a conoscenza della questione citata dalla Cnn online. Israele ha ancora delle riserve su alcuni dettagli dell'accordo, che si prevedeva sarebbero stati trasmessi al governo libanese oggi, ha proseguito la fonte.
Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato che il comandante del battaglione est Jabalya di Hamas, Ahmed Abd Halim Abu Hussein, è stato ucciso in un attacco aereo nel nord della Striscia di Gaza. Secondo l'Idf, nell'operazione è stato eliminato anche un altro terrorista che aveva preso parte al massacro del 7 ottobre nel sud di Israele. Abu Hussein era responsabile della pianificazione di numerosi lanci di razzi e mortai contro Israele e le truppe operative a Gaza.
Sono almeno 44.235 le persone che uccise in più di 13 mesi di guerra tra Israele e i militanti palestinesi. Lo rende noto il ministero della Salute della Striscia di Gaza controllato da Hamas, aggiungendo che il bilancio include i 24 morti dell'ultimo giorno. Il ministero inoltre ha affermato che 104.638 persone sono rimaste ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra.
"Il Libano è un paese arabo e dobbiamo rispettare e mantenere la sua integrità territoriale e la sua sovranità e non consentire a nessun paese, che sia Iran o Israele, di intervenire negli affari interni. Dobbiamo sostenere la volontà dei libanesi, attraverso un processo politico tra le diverse fazioni. Il punto chiave, però, resta un immediato cessate-il-fuoco", ha dichiarato il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty parlando a "Dialoghi Mediterranei", organizzato da ministero degli Esteri e Ispi.
Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir chiede al primo ministro Benjamin Netanyahu di respingere la proposta sostenuta dagli Stati Uniti per un cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, definendola "un grave errore", riferisce il Times of Israel. In un post su X, il leader ultranazionalista di Otzma Yehudit avverte che accettare l'accordo di cessate il fuoco significherebbe perdere un'opportunita' "storica" per distruggere il gruppo terroristico sostenuto dall'Iran. Definendolo un "grave errore", esorta Netanyahu ad "ascoltare i comandanti che combattono sul campo proprio ora, quando Hezbollah e' sconfitto e desidera ardentemente un cessate il fuoco, e' proibito fermarsi". "Non è troppo tardi per fermare questo accordo", aggiunge. "Dobbiamo continuare fino alla vittoria assoluta!" Ben Gvir si e' categoricamente opposto a qualsiasi accordo che preveda una cessazione delle ostilita', anche temporanea, sia a Gaza che in Libano, e ha minacciato piu' di una volta di ritirare il suo partito dalla coalizione nel caso in cui Israele firmasse un accordo di tregua.
Nuovi raid israeliani questa mattina contro la periferia meridionale di Beirut, considerata una roccaforte di Hezbollah libanesi. Colonne di fumo si sono levate da due aree colpite mentre l'agenzia di stampa nazionale Ani riferiva di "due attacchi successivi". Il portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano, Avichay Adraee, aveva avvertito sulla piattaforma X che sarebbero stati presi di mira alcune delle basi dei miliziani.
Una ventina di razzi sono stati lanciati dal Libano questa mattina verso le aree dell'Alta Galilea e della Galilea Occidentale in Israele. A riportarlo è l'Idf. Alcuni dei razzi sono stati intercettati, mentre altri hanno colpito aree aperte.
Continua a far discutere l'assassinio del rabbino israelo-moldavo Chabad Zvi Kogan, trovato morto negli Emirati Arabi, dove risiedeva. Nella notte italiana è arrivata la condanna "con forza" degli Stati Uniti. Ora, i media israeliani riportano che l'Iran potrebbe non essere coinvolto nell'omicidio, a differenza di quanto indicavano le primissime piste.
La scorsa notte il Libano meridionale è stato colpito da intensi bombardamenti, come riportato dall'agenzia di stampa Nna. Almeno una persona è morta in un raid aereo israeliano a Deir al-Zahrani, mentre 15 case sono state distrutte nella città di Yammer al-Shaqif. La città di Khaim è stata al centro di pensanti bombardamenti e nelle stesse ore è stata anche teatro di "violenti" scontri tra Hezbollah e Idf.
Secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Haaretz, Tel Aviv è pronta a un accordo di tregua con il Libano. La bozza dovrebbe basarsi sulla risoluzione Onu che pose fine al conflitto tra i due Paesi nel 2006; prevederebbe dunque il ritiro di Hezbollah dalle zone a ridosso del confine con Israele e dell'Idf dal sud del Libano. In seguito, dovrebbero tenersi negoziati per stabilire il confine terrestre. Verrebbe infine istituito un meccanismo internazionale, probabilmente a guida statunitense, per monitorare l'attività di Hezbollah e sincerarsi che i suoi miliziani non varchino il fiume Litani. Nel corso dei negoziati, Israele ha chiesto di avere una lettera di garanzia da parte degli Stati Uniti a sostegno della libertà di azione israeliana sul suolo libanese, in caso di ogni tentativo di rafforzamento di Hezbollah o di altra organizzazione. Al momento, tuttavia, la bozza manca di un'approvazione definitiva.