Roma, 24 settembre 2024 – Continuano i bombardamenti sul Libano il giorno dopo la pesante offensiva aerea lanciata da Israele. Nuovi raid vicino a Beirut anche in serata. Ad ora il bilancio è di 600 morti e 2mila feriti. Le forze israeliane rivendicano di aver distrutto migliaia di strutture Hezbollah. Beirut: “Colpito l’ospedale di Bint Jbail”.
I miliziani hanno risposto nelle ultime ore con il lancio di più di 65 missili sul nord di Israele: molti sono stati intercettati, altri sono precipitati in aree libere. Nessuno ferito.
E’ un’ulteriore escalation del conflitto in Medio Oriente che gli Stati Uniti vogliono fermare: “Abbiamo alcune idee concrete che discuteremo con alleati e partner questa settimana per cercare di capire la via da seguire”, ha dichiarato un anonimo alto funzionario statunitense. “Siamo sull’orlo di una guerra totale”, ha commentato il capo della diplomazia Ue Josep Borrell. La Francia ha richiesto per questa settimana una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu.
Le notizie in diretta
Le forze di sicurezza libanesi riferiscono di un nuovo attacco aereo israeliano vicino a Beirut. Secondo i media libanesi, i raid hanno colpito tra le città costiere di Jiyeh e Saadiyat, a sud della capitale.
Aumenta ancora il bilancio delle vittime nei due giorni di bombardamenti israeliani in Libano. Il ministro della Salute libanese, Firass Abiad, ha dichiarato ad Al Jazeera che 569 persone sono state uccise negli attacchi israeliani nel Paese nelle ultime 48 ore.
Gli Stati Uniti hanno avvertito Israele di non colpire le infrastrutture statali del Libano nel corso dei raid contro Hezbollah. Lo apprende l'emittente israeliana Channel 12, secondo cui gli Usa hanno chiesto a Israele di non danneggiare in alcun caso le infrastrutture e/o i beni dello stato sovrano del Libano. Gli Usa hanno detto a Israele di "distinguere il più possibile" tra Hezbollah e Libano, riferisce il canale televisivo. Funzionari statunitensi due giorni fa avevano dichiarato alle loro controparti israeliane di sostenere le azioni dell'Idf contro Hezbollah, avvertendo tuttavia che la "linea rossa" degli Stati Uniti era che Israele non facesse "consapevolmente e deliberatamente" nulla che potesse portare a una guerra totale.
Le forze di difesa israeliane hanno riferito che tre droni lanciati questa sera dal Libano sono penetrati in Israele vicino alla costa della regione del Monte Carmelo nella zona di Atlit, a sud di Haifa. Due dei droni sono stati intercettati dai sistemi di difesa aerea israeliani. Lo riferisce l'Idf. Questo attacco segna uno dei più profondi attacchi con droni da parte di Hezbollah all'interno del territorio israeliano dall'inizio del conflitto.
"Abbiamo i nostri militari" in Libano che "sono elemento di garanzia di pace. Sono in sicurezza ma al momento è difficile. Li stiamo seguendo minuto per minuto. Il ministro Crosetto ha già scritto alle Nazioni Unite affinché venga garantita la sicurezza dei nostri militari". Lo ha detto il vicepresidente e ministro degli esteri Antonio Tajani a margine dei lavori dell'Assemblea dell'Onu riferendosi ai militari italiani nell'Unifil.
Non più solo Hamas, ora anche Hezbollah: Teheran chiama tutte le sue milizie satelliti nella regione - dallo Yemen all'Iraq, passando dalla Siria - a serrare i ranghi, imbracciare le armi e correre in aiuto anche del Partito di Dio libanese. Hezbollah "non può restare da solo" contro Israele "che viene difeso, sostenuto e rifornito da paesi occidentali, paesi europei e Stati Uniti d'America", ha detto il presidente iraniano Masoud Pezeshkian in un'intervista rilasciata alla Cnn a New York, dove si trova per l'assemblea generale delle Nazioni Unite, alimentando ulteriormente i timori di un allargamento del conflitto.
Oltre 270 razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele oggi. Lo afferma l'Idf secondo cui nelle ultime ore, sono stati lanciati sferrati diversi attacchi, tra cui 35 razzi nella Bassa Galilea, 15 nell'area della baia di Haifa, 10 nella valle di Jezreel, cinque sulle alture del Golan e 30 nella Galilea occidentale. Molti dei razzi sono stati intercettati o sono caduti in aree aperte. Tuttavia, alcuni hanno danneggiato case e proprietà e almeno due persone sono rimaste leggermente ferite dalle schegge.
La British Airways si unisce alle decisioni di altri vettori aerei europei e sospende i suoi voli da e per Israele sullo sfondo dell'escalation del conflitto in Libano, andato a sommarsi a quello in atto da quasi un anno nella Striscia di Gaza palestinese. Lo stop, fa sapere la compagnia di bandiera britannica, è destinato a restare in vigore almeno fino a giovedì compreso.
L'esercito israeliano ha dichiarato che da ieri mattina durante gli attacchi aerei contro obiettivi di Hezbollah in Libano sono stati colpiti circa 400 lanciarazzi a medio raggio, 70 depositi di armi e circa 80 droni e missili da crociera. Oltre 1.500 obiettivi sono stati colpiti in circa 200 diverse aree del Libano, afferma l'esercito. La maggior parte degli attacchi ha preso di mira case in cui Hezbollah aveva immagazzinato munizioni. Oltre 250 aerei da combattimento hanno preso parte agli attacchi, sganciando circa 2.000 munizioni, aggiunge l'esercito.
"Al ministro Abbas Araghchi ho ribadito, anche a nome del G7, l'urgente necessità di arrivare ad un cessate il fuoco a Gaza e in Libano. Prosegue l'impegno italiano per favorire il dialogo per una de-escalation in Medio Oriente. Ho espresso condanna e forte preoccupazione per il trasferimento di armi alla Russia". Lo scrive il ministro degli Esteri Antonio Tajani, dopo aver incontrato a New York il collega di Teheran, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu. "Teheran eserciti la propria influenza sui gruppi nella regione, per richiamarli alla moderazione in tutti i quadranti: Libano, Iraq, Siria e Mar Rosso'', ha detto.
L'esercito israeliano ha annunciato che sta conducendo ampi attacchi contro obiettivi di Hezbollah in Libano.
Stop alle lezioni "fino alla fine della settimana" in Libano, nel mezzo dell'escalation tra gli Hezbollah libanesi e Israele. Il ministro libanese dell'Istruzione, Abbas Al-Halabi, ha comunicato la "proroga della chiusura di scuole pubbliche e private, scuole superiori, istituti di formazione professionale fino alla fine di questa settimana" nel sud del Libano, nelle regioni di Nabatieh, della Bekaa, di Baalbek-Hermel e nei sobborghi meridionali di Beirut. Stando a quanto riporta l'agenzia libanese Nna, lo stop alle lezioni prosegue nei governatorati di Beirut, Monte Libano, Nord e Akkar, riguarda anche la Lebanese University e istituti privati d'istruzione superiore in tutte le regioni del Paese.
''Continueremo a colpire Hezbollah'' in Libano e ''chi ha un razzo nel salotto non avrà più una casa''. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu con un post su 'X'. In un videomessaggio registrato da una base dell'Idf, il premier israeliano si è rivolto al popolo libanese e ha sottolineato che ''la nostra guerra non è contro di voi, la nostra guerra è contro Hezbollah''. Il leader di Hezbollah Hassan ''Nasrallah vi sta portando sull'orlo del baratro'', ha aggiunto Netanyahu. ''Ieri vi ho detto di evacuare le case dove ha messo un missile nel soggiorno e un razzo nel garage. Chi ha un missile nel soggiorno e un razzo nel garage non avrà una casa'', ha proseguito annunciando nuovi raid. Netanyahu ha quindi detto ai cittadini libanesi che Nasrallah sta mettendo in pericolo il Libano. "Liberatevi dalla morsa di Hezbollah, liberatevi dalla morsa di Nasrallah, per il vostro bene", ha detto il premier israeliano.
È di almeno sei morti e 15 feriti il bilancio provvisorio delle vittime del raid israeliano su un edificio residenziale di sei piani nella zona di Ghobeiry, un quartiere meridionale di Beirut: lo ha reso noto il Ministero della Sanità libanese. I soccorritori affiliati a Hezbollah avevano precedentemente segnalato tre morti nell'attacco. Secondo fonti della sicurezza israeliana l'obiettivo del raid era il responsabile dell'unità missilistica di Hezbollah Abu Jawad Harikhi.
Il comandante dell'unità missilistica di Hezbollah Abu Jawad Harikhi è stato ucciso in un attacco israeliano nella periferia sud di Beirut. Lo dicono fonti libanesi alla Reuters rilanciata da Haaretz
Il comandante di spicco di Hezbollah a capo dell'unità missilistica del gruppo ucciso nell'attacco dell'Idf a Beirut è stato identificato con il nome di Ibrahim Qubaisi. Lo hanno riferito due fonti della sicurezza libanese citate da Reuters e rilanciate dal Times of Israel. In precedenza il portale Ynet aveva identificato Qubaisi come l'obiettivo dell'attacco dell'Idf nel distretto nella capitale libanese.
Due membri dello staff dell'agenzia dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) sono stati uccisi nei raid israeliani in Libano. Lo annuncia il direttore generale dell'organizzazione Filippo Grandi su X. Grandi ha criticato gli attacchi aerei israeliani che, a suo dire, stanno "incessantemente mietendo centinaia di vittime civili". "A nome di tutti noi dell'Unhcr, le nostre più sentite condoglianze alle loro famiglie, ai loro amici e ai loro colleghi", ha aggiunto.
"Il popolo del Libano, il popolo di Israele e il popolo del mondo non possono permettersi che il Libano diventi un'altra Gaza". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres nel suo intervento alla 79esima Assemblea Generale. "La comunità internazionale deve mobilitarsi per un cessate il fuoco immediato, il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi e l'inizio di un processo irreversibile verso una soluzione a due Stati", ha aggiunto.
Secondo le Forze di difesa israeliane (Idf), i caccia dell'Aeronautica militare hanno sganciato circa 2.000 munizioni su obiettivi di Hezbollah in Libano nel corso della giornata di ieri. Lo afferma l'Idf, pubblicando nuovi filmati. Il video mostra un caccia che si rifornisce durante gli attacchi, e un'altra clip mostra un jet che sgancia diverse munizioni. I jet da combattimento dell'Idf hanno colpito circa 1.500 obiettivi Hezbollah, secondo l'esercito. I droni ne hanno colpiti centinaia di altri.
Secondo un report saudita, l'obiettivo dell'attacco israeliano a Beirut è Talal Hamiyah, responsabile delle operazioni di Hezbollah fuori dal Libano. Le fonti affermano che il destino del comandante non è immediatamente chiaro.
"Gli americani in Libano devono andarsene ora, finché ci sono ancora voli disponibili": lo ha affermato il portavoce per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, mentre divampa la violenza tra Israele e Hezbollah. Lo riportano i media internazionali.
Centinaia di persone sono entrate in Siria dal Libano dopo gli attacchi di Israele: lo riferiscono fonti della sicurezza di Damasco. Da ieri sono decine di migliaia i libanesi in fuga dopo l'escalation tra Israele e Libano.
"Quattro paramedici sono morti ieri quando ambulatori e cliniche sono stati colpiti da Israele. Questa mattina hanno colpito l'ospedale di Bint Jbail", nel sud del Libano: lo afferma il ministro della Salute libanese Firass Abiad in una conferenza stampa, ripresa da Bbc. Il ministro ha dichiarato che 1.835 persone sono rimaste ferite nelle esplosioni, aggiungendo che il personale medico "ha lavorato al massimo per prendersi cura di tutti i pazienti".
Nuovi avvisi di evacuazione sono stati inviati ai civili in Libano dall'esercito israeliano nei villaggi in cui Hezbollah ha immagazzinato munizioni nelle case, affermando che gli attacchi aerei contro il gruppo terroristico continueranno anche oggi. "Se vi trovate in prossimità o all'interno di edifici di Hezbollah o di quelli da esso utilizzati per immagazzinare armi, dovete allontanarvi da quelle strutture di almeno un chilometro o andare fuori dal villaggio, immediatamente", ha scritto su X il portavoce in lingua araba dell'Idf. "Chiunque si trovi vicino ad elementi di Hezbollah si mette in pericolo", aggiunge.
E' salito ad almeno 558 il numero dei morti in Libano a causa dei raid aerei israeliani. Lo rende noto il ministro della Sanità libanese Firass Abiad precisando che, tra le vittime, si contano anche 50 minori e 94 donne. A completare il bilancio sono anche almeno 1.835 feriti, ha aggiunto il ministro. Tra i morti, Abiad ha indicato anche quattro paramedici, mentre 16 sono rimasti feriti.
"Non dobbiamo permettere che il Libano diventi un'altra Gaza, Hezbollah non può resistere da solo contro un paese che è difeso, sostenuto e rifornito dai paesi occidentali, europei e dagli Stati Uniti". Così il presidente iraniano Massoud Pezeshkian in un'intervista alla Cnn.
"Sono ripresi gli attacchi aerei su Baalbek e le aree circostanti, prendendo di mira il distretto di Al-Tal Al-Abyad, la città di Talia e la periferia di Shamstar", fa sapere l'agenzia di stampa libanese Nna, ripresa dalla Cnn. In particolare, le forze israeliane avrebbero preso di mira il ponte che mette in comunicazione le regioni di Jezszine e Marjeyoun.
Ali Karaki, uno dei capi di Hezbollah e notoriamente 'obiettivo' delle forze israeliane, è stato ferito nei bombardamenti di ieri. La radio dell'Idf riporta che si trovava in uno degli edifici di Beirut puntati dai missili lanciati da Israele.
L'Idf ha confermato che nella mattinata di oggi il nord di Israele è stato mira di 65 missili lanciati dal Libano. Una decina di essi, diretti verso le zone ad est di Haifa, sono stati intercettati. Secondo quanto riportato dai medici, le schegge di un razzo intercettato hanno ferito leggermente una donna di 58 anni. Cinque razzi puntavano verso la valle di Jezreel: alcuni sono stati bloccati dalla difesa aerea israeliana, mentre altri hanno colpito aree aperte: non c'è stato alcun ferito. Particolarmente colpita Kiryat Shmona, dove una pioggia di 50 missili ha arrecato numerosi danni, ma nessun ferito.
Hezbollah ha annunciato di aver colpito nella notte una fabbrica di forniture militari situata a 60 chilometri nell'entroterra israeliano. Sarebbero stati effettuati tre lanci con missili a lunga gittata "Fadi". La base da cui sono partiti è situata nel piccolo aeroporto di Megiddo, utilizzato prevalentemente a fini civili.
Durante la notte, l'aviazione israeliana ha colpito "decine di obiettivi di Hezbollah in numerose regioni del sud del Libano". Operazioni anche da parte dell'artiglieria: diversi obiettivi sono stati colpiti nelle zone di Ayta al-Shab e Ramyeh. A comunicarlo è l'Idf in una nota.
Per i media israeliani, il governo di Benjamin Netanyahu non ha ancora preso decisioni a lungo termine sul conflitto con il Libano, e l'opzione di una de-escalation resta sul tavolo. La condizione è che Hezbollah si mostri disponibili a trovare un accordo. Una prospettiva che però non sembra vicina: nella notte l'organizzazione filo-iraniana ha lanciato 20 razzi su Israele, che a detta dell'Idf sono stati tutti intercettati.
Nel corso della giornata di ieri e nella notte sono piovute le reazioni della comunità internazionale all'offensiva aerea israeliana sul Libano. In particolare, gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione, sottolineando di star lavorando a "soluzioni concrete" per porre fine all'escalation. A maggior ragione, la diplomazia di Washington si è dichiarata contraria a un'eventuale invasione di terra. La Francia ha chiesto una "riunione d'emergenza" del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla questione, mentre sono partiti qualche minuto fa i lavori dell'Assemblea generale che si focalizzerà, tra le altre cose, sul Libano. La Cina ha condannato gli "attacchi indiscriminati contro i civili" da parte di Tel Aviv.