Roma, 16 ottobre 2024 – Israele ha di nuovo aperto il fuoco contro una postazione Unifil: due telecamere sono state distrutte e la torre è stata danneggiata. Dopo dieci giorni di intensi scontri, l’esercito israeliano ha fatto saltare in aria completamente con decine di tonnellate di esplosivo il villaggio di Muhabbab, dove era stato insediata la cosiddetta 'fossa di Hezbollah', il centro della gestione dei combattimenti nel sud del Libano. L'Idf ha trovato in tutte le case depositi di munizioni e dispositivi avanzati, il più grande arsenale scoperto finora, centinaia di cariche, mine anticarro, lanciatori, missili a spalla, bombe. Dentro le abitazioni c'erano gli ingressi ai tunnel. Sale a 16 morti e 52 feriti il bilancio degli attacchi israeliani sulla città di Nabatiyeh, nel sud del Libano. Una fonte informata ha riferito alla Cnn che il piano israeliano per una rappresaglia all’Iran, in risposta al massiccio attacco missilistico del 1°ottobre, sarebbe già pronto. Hezbollah dall’altro lato ha annunciato di aver lanciato un missile guidato contro un carro armato israeliano vicino al confine libanese.
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L'esercito israeliano ribadisce che i caschi blu dell'Unifil in Libano "non sono un obiettivo". Poco prima, la missione Onu aveva denunciato un nuovo attacco a una sua postazione da parte di un carro armato israeliano.
Gli Stati Uniti hanno chiesto a Israele di rendere conto del proprio operato dopo che il New York Times ha riferito che il loro alleato ha utilizzato civili palestinesi come scudi umani nella guerra di Gaza. Il giornale ha affermato che almeno 11 squadre in cinque zone di Gaza hanno costretto i civili palestinesi a svolgere compiti come la ricerca di esplosivi o l'esplorazione di tunnel, proteggendo i soldati israeliani da eventuali danni. Il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha definito il rapporto "incredibilmente inquietante". "Se i fatti presentati nel rapporto sono veri, sono assolutamente inaccettabili", ha dichiarato.
I media libanesi riferiscono che sono in corso attacchi aerei israeliani nella valle della Bekaa e nelle regioni di Baalbek, nel Libano orientale. Lo scrive The Times of Israel precisando che queste zone sono note come roccaforti di Hezbollah. Non ci sono commenti immediati da parte dei militari israeliani.
L'Unifil ha denunciato che un carro armato israeliano ha sparato contro una sua postazione nel sud del Libano, nell'area del contingente spagnolo. "Questa mattina, i peacekeeper in una posizione vicino a Kafer Kela hanno osservato un carro armato Merkava dell'Idf sparare alla loro torre di guardia. Due telecamere sono state distrutte e la torre è stata danneggiata", riferisce Unifil in una nota. "Ancora una volta vediamo fuoco diretto e apparentemente deliberato su una posizione Unifil", denuncia la forza Onu dispiegata al confine tra Libano e Israele. "Ricordiamo all'Idf e a tutti gli attori - conclude la nota - il loro obbligo di garantire la sicurezza e la protezione del personale e delle proprietà delle Nazioni Unite e di rispettare l'inviolabilità dei locali delle Nazioni Unite in ogni momento".
Sale a 16 morti e 52 feriti il bilancio degli attacchi israeliani sulla città di Nabatiyeh, nel sud del Libano. Lo ha riferito il ministero della Sanità libanese.
"Non penso sia possibile" una visita della premier Giorgia Meloni, attesa venerdì in Giordania ed in Libano, al contingente italiano di Unifil: "Le condizioni di sicurezza non lo consentiranno, sarebbe troppo pericoloso per lei perché non sono possibili spostamenti in elicottero, ma soltanto su strada e su strada ormai quella è una parte del Libano che è sotto il controllo di nessuno, per cui sarebbe troppo rischioso. Non è andato neanche il capo di Stato Maggiore della Difesa che avrebbe voluto andare". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, alla trasmissione 'Cinque minuti' su Rai 1.
"Diverse decine di camion di aiuti sono entrati nel nord di Gaza per la prima volta da diverse settimane. Ma non è abbastanza. Sono necessarie molte, molte altre consegne e continueremo a spingere per questo nel sud di Gaza». Lo ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield al Consiglio di Sicurezza. La politica della fame a Gaza sarebbe "orribile e inaccettabile", ha proseguito: "Il governo di Israele ha affermato che questa non è la loro politica, che il cibo e altre forniture essenziali non saranno tagliate, e noi osserveremo che le azioni di Israele sul campo corrispondano a questa dichiarazione".
"Violenti" scontri "ravvicinati" tra l'esercito israeliano ed Hezbollag sono in corso alla periferia di un villaggio vicino al confine tra Israele e Libano. Lo ha riferito la milizia filo-iraniana in una nota, secondo cui si tratta di combattimenti "con vari tipi di armi automatiche". Nella stessa area Hezbollah ha rivendicato di aver di aver lanciato un missile "guidato" contro un carro armato israeliano.
I ministri della Difesa di 16 Paesi europei di Unifil hanno concordato "sull'importanza di mantenere una presenza stabile in Libano, sottolineando che ogni decisione riguardante il futuro della missione Unifil dovrà essere presa collettivamente in sede Onu". La riunione in videoconferenza promossa dal ministro della Difesa, Guido Crosetto e dal collega francese Sebastien Lecornu, aveva "l'obiettivo di definire un'azione unitaria per il contributo europeo alla missione Unifil, alla luce dei recenti sviluppi nel sud del Libano". I ministri hanno inoltre espresso "con forza la necessità di rivedere le regole d'ingaggio, in modo da permettere a Unifil di operare in maniera più efficace e sicura".
La "volontà condivisa di esercitare la massima pressione politica e diplomatica su Israele, affinché non si verifichino ulteriori incidenti" è stata espressa dai ministri della Difesa di16 Paesi europei che partecipano ad Unifil in una videoconferenza promossa dal ministro della Difesa italiano Guido Crosetto e dal ministro francese Sébastien Lecornu. "Allo stesso tempo, è stato chiarito che Hezbollah non può utilizzare il personale di Unifil come scudo nel contesto del conflitto", spiega la Difesa.
Il sindaco della città di Nabatiyeh, nel sud del Libano, è stato ucciso in un attacco israeliano: lo ha reso noto un funzionario. "Per ora, 11 attacchi hanno colpito principalmente Nabatiyeh ma anche i suoi dintorni", ha detto il governatore di Nabatiyeh Howaida Turk.
"Ci sono consegne di armi a Israele e ce ne saranno in futuro. Su questo Israele può fare affidamento". Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz parlando al Bundestag in vista del Consiglio europeo. Scholz ha insistito di nuovo sulla necessità di arrivare a una "tregua" in Medioriente.
Dopo dieci giorni di intensi scontri, il 7012mo battaglione della brigata Alexandroni dell'Idf ha fatto saltare in aria completamente con decine di tonnellate di esplosivo il villaggio di Muhabbab, dove era stato insediata la cosiddetta 'fossa di Hezbollah', il centro della gestione dei combattimenti nel sud del
Libano. L'Idf ha trovato in tutte le case depositi di munizioni e dispositivi avanzati, il più grande arsenale scoperto finora, centinaia di cariche, mine anticarro, lanciatori, missili a spalla, bombe. Dentro le abitazioni c'erano gli ingressi ai tunnel. Decine di terroristi sono state eliminate, ha detto l'Idf.
Hezbollah ha annunciato di aver lanciato un missile guidato contro un carro armato israeliano vicino al confine libanese. Combattenti del gruppo sciita filo-iraniano "hanno preso di mira un carro armato Merkava vicino al villaggio di Ramia... con un missile guidato", "in difesa del Libano e del suo popolo".
Secondo una fonte sentita dalla Cnn, il piano con il quale il governo di Tel Aviv punta a rispondere al massiccio attacco missilistico iraniano del 1° ottobre è pronto. Nei giorni scorsi, era prevista una telefoinata tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente americano Joe Biden per discutere di una possibile rappresaglia ai danni di Teheran.
Il governo libanese ha fatto sapere che 5 persone - tra cui il sindaco e altri civili - sono morte in seguito a un raid israeliano sul municipio di Nabatiyeh. Secondo il quotidiano libanese L'Orient-Le Jour, i raid israeliani sono stati "una quindicina".
Secondo le fonti del quotidiano turco Hurriyet, l'operazione militare che Israele sta conducendo in Libano ha come scopo il controllo di una striscia di terra di confine, fino al fiume Litani. Le stesse fonti riferiscono che l'Idf starebbe facendo di tutto per espandere i combattimenti alla Siria, così da allungare l'eventuale zona cuscinetto anche al paese di Assad.
Hezbollah ha annunciato di aver condotto diversi attacchi aerei contro Israele: in particolare, quattro raid sono stati condotti sulla "città occupata" di Safed, mentre altri hanno avuto come obiettivo le truppe di stanza nel nord del Paese. Puntate anche le zone di aree di Dalton, Dishon e Yiftah. L'Idf ha confermato che il gruppo filo-iraniano ha lanciato 50 razzi: pur essendo stati intercettati in buona parte, alcuni hanno creato "incidenti nella regione". Non è stato precisato se ci siano stati vittime e danni alle infrastrutture.
E' stato ucciso in un raid aereo Mahmoud al-Mabhouh, responsabile delle operazioni con droni di Hamas nella Striscia di Gaza settentrionale. Era lui a coordinare gli attacchi con velicoli senza pilota contro Israele e le truppe Idf a Gaza.
Nelle ultime 24 ore, stando a un bollettino emanato dall'Idf, le forze israeliane hanno "distrutto con attacchi aerei oltre 140 obiettivi di Hezbollah, tra cui depositi di armi, infrastrutture e cellule terroristiche". "I soldati hanno localizzato molte armi, compresi lanciarazzi, mortai e missili anticarro puntati verso il nord di Israele, così come granate e altro equipaggiamento militare".
"Vi trovate nei pressi di strutture e interessi affiliati a Hezbollah contro i quali Idf lavorerà in un prossimo futuro": con queste parole l'Idf ha annunciato un ordine di evacuazione diretto ai residenti della zona sud di Beirut. Nemmeno un'ora dopo è stato effettuato un raid, che ha colpito alcuni palazzi a Haret Hreik. "Poco fa, sotto la direzione dell'intelligence dell'esercito - si legge in un comunicato - l'aeronautica militare ha condotto un attacco su armi strategiche appartenenti all'organizzazione terroristica Hezbollah. Le armi erano state immagazzinate in una struttura sotterranea nell'area di Dahieh, una roccaforte dei terroristi di Hezbollah a Beirut". "Prima del raid - assicura l'Idf - sono stati effettuati numerosi passaggi per mitigare il rischio di danneggiare i civili, compreso un ordine di evacuazione diretti alla popolazione della zona".