Roma, 21 novembre 2024 – La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell'ambito della guerra a Gaza.
Il Tribunale ritiene che vi siano delle basi ragionevoli per credere sia Netanyahu che Gallant abbiano possibilità penali insieme ad altre persone per "i seguenti reati: il crimine di guerra di utilizzare la fame come arma di guerra; e il crimine contro l'umanità di omicidio, persecuzione ed altri atti disumani".
La polizia israeliana e lo Shin Bet hanno sventato un tentativo di assassinio nei confronti del ministro di estrema destra Itamar Ben-Gvir, titolare della Sicurezza Nazionale. Tre palestinesi di Hebron sono stati arrestati: avrebbero costruito legami con Hamas ed Hezbollah, per poi monitorare vita e spostamenti del politico, residente in un insediamento israeliano in Cisgiordania.
Un bombardamento israeliano all’alba ha distrutto un quartiere residenziale vicino all’ospedale di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. Sessantasei persone sono morte, perlopiù donne e bambini. I feriti sono oltre 100. “È arrivato un numero molto elevato di vittime e ci sono ancora molti corpi da recuperare”, ha dichiarato il dottor Hussam Abu Safia, direttore del vicino nosocomio. Un altro attacco, su un edificio a Gaza City, ha portato alla morte di 22 persone.
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"Io ritengo che la sentenza della Corte penale internazionale sia sbagliata", ma se Benyamin Netanyahu e Yoav Gallant "venissero in Italia dovremmo arrestarli perché noi rispettiamo il diritto internazionale", ha dichiato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ospite di 'Porta a Porta'. "Penso che hanno fatto una sentenza che ha messo sullo stesso piano il presidente israeliano e il ministro della Difesa con chi ha organizzato e guidato l'attentato che ha massacrato e rapito persone in Israele - sottolinea -. Cioè quello per cui è partita la guerra. Sono due cose completamente diverse". "Da una parte c'è un atto terroristico e dall'altra c'è un Paese che, a seguito di quest'atto, cerca di estirpare un'organizzazione criminale terroristica - ha aggiunto Crosetto -. Poi se vogliamo giudicare come si è mossa a Gaza, quanto della forza usata fosse necessaria o quante linee rosse siano state superate è un altro discorso. Non penso che la Corte penale internazionale dovesse intervenire con questa sentenza a tre". "Aderendo noi alla Corte penale internazionale - ha ribadito il ministro - dovremmo applicare le disposizioni e se venissero in Italia Netanyahu e Gallant dovremmo arrestarli. Non per decisione politica ma per applicazione di una normativa internazionale".
"Faccio appello a tutti gli Stati Parte" della Corte penale internazionale "affinché rispettino il loro impegno nei confronti dello Statuto di Roma ottemperando ai mandati di arresto" nei confronti di Benyamin Netanyahu, Yoav Gallant e il leader di Hamas Deif. Lo ha detto in una nota il procuratore capo della Cpi, Karim Khan. "Contiamo sulla loro cooperazione in questa situazione", ha aggiunto.
"Richiesta assurda, una sentenza politica filo-islamica, che allontana una pace necessaria". Così fonti della Lega commentando i mandati di arresto per il premier israeliano Netanyahu e l'ex ministro Gallant.
"Una vergogna morale, interamente macchiata di antisemitismo, che trascina il sistema di giustizia internazionale a un livello senza precedenti". Con queste parole il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, critica la Corte penale internazionale per quella che considera una "decisione vergognosa che fa gli interessi dell'Iran" e dei suoi proxy. "La corte ha scelto di sostenere un procuratore di parte e corrotto invece di affrontare coloro che cercano apertamente la distruzione dello Stato di Israele - incalza nella dichiarazione diffusa via X - Non consentiremo a un organismo ostile, ipocrita e illegittimo di danneggiare i nostri leader o i nostri militari. Continueremo a difendere i cittadini di Israele con determinazione e orgoglio, risoluti contro chiunque tenti di intaccare il nostro diritto all'autodifesa".
"La decisione della Corte dell'Aja sarà ricordata per sempre: mette sullo stesso piano lo Stato di Israele e i leader assassini di Hamas e legittima così l'omicidio di bambini, lo stupro di donne e il rapimento di anziani dai loro letti. La decisione costituisce un pericoloso precedente contro il diritto all'autodifesa e alla guerra morale e incoraggia il terrorismo omicida". Lo scrive su X l'ex ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, destinatario di uno dei mandati di arresto spiccati oggi dalla Corte penale internazionale per la guerra a Gaza.
Gli Stati Uniti respingono categoricamente la decisione della Corte penale Internazionale di emettere mandati di arresto nei confronti di alti funzionari israeliani. Lo afferma un portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, riferendosi ai mandati emessi contro Benjamin Netanyhau e Yoav Gallant. "Rimaniamo profondamente preoccupati per la fretta del Procuratore di richiedere mandati di arresto e per i preoccupanti errori procedurali che hanno portato a questa decisione - afferma il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale -. Gli Stati Uniti hanno chiarito che la Corte penale internazionale non ha giurisdizione su questa questione".
I Paesi Bassi eseguiranno il mandato d'arresto della Corte penale internazionale contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu, l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il leader di Hamas Deif (che Israele ritiene però di aver ucciso). Lo ha detto il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp. "I Paesi Bassi collaborano pienamente con la Cpi", ha affermato il ministro, citato dall'agenzia Anp. I 124 Stati che aderiscono alla Cpi hanno l'obbligo di eseguire i mandati di arresto sul loro territorio, qualora Netanyahu o Gallant si recassero in questi Paesi, rendendo di fatto quasi impossibile per loro viaggiare all'estero.
Israele dovrebbe annettere la Cisgiordania in risposta ai mandati di arresto della CPI nei confronti di Netanyahu e Gallant. Lo dice il ministro della sicurezza israeliano, Itamar Ben-Gvir. "L'emissione dei mandati di arresto contro Netanyahu e Gallant è una vergogna senza precedenti, ma non sorprende affatto - ha scritto Ben-Gvir sui social - la Corte penale internazionale dell'Aia dimostra ancora una volta di essere completamente antisemita. Questa è la follia totale del sistema. Sostengo il Primo Ministro nella guerra giusta". Secondo Ben-Gvir, "la risposta ai mandati di arresto è l'applicazione della sovranità su tutti i territori della Giudea e della Samaria (nomi biblici della Cisgiordani n.d.r)". Secondo il Times of Israel Ben-Gvir ha affermato di essere l'unico membro del gabinetto che ha votato contro ulteriori aiuti umanitari per la Striscia di Gaza: "Credo che finche' avremo ostaggi a Gaza, non dovremo fare alcuna concessione alla Striscia, nemmeno alla popolazione civile", ha detto.
"Questo è un giorno buio per la giustizia. Un giorno buio per l'umanità. Presa in malafede, l'oltraggiosa decisione della Corte penale internazionale ha trasformato la giustizia universale in uno zimbello universale. Si fa beffe del sacrificio di tutti coloro che lottano per la giustizia, dalla vittoria degli Alleati sui nazisti a oggi". Lo ha scritto il presidente israeliano Isaac Herzog su X. La Cpi "ignora la situazione dei 101 ostaggi israeliani tenuti in brutale prigionia da Hamas a Gaza. Ignora l'uso cinico che Hamas fa del suo stesso popolo come scudo umano. Ignora che Israele è stato barbaramente attaccato", ha aggiunto.
La Corte penale internazionale (Cpi) ha emesso "un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come 'Deif', per presunti crimini contro l'umanita' e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023". Come ricorda una note dei giudici, "la procura aveva inizialmente presentato domande di mandato di arresto per altri due alti dirigenti di Hamas, Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar" di cui è stata confermata la morte. "Per quanto riguarda il signor Deif, la Procura ha indicato che avrebbe continuato a raccogliere informazioni in merito alla sua presunta morte", dal momento che "non e' in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso o sia ancora vivo".
Lanciando una vera e propria "bomba legale", la Corte penale internazionale ha emesso questa mattina due mandati di arresto per il primo ministro Benjamin Netanyahu e per l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Un provvedimento simile non era stato mai preso per leader di paesi democratici. I tre giudici della prima Camera preliminare della CPI si sono espressi all'unanimità per emettere i mandati di cattura con le accuse di crimini contro l'umanità e crimini di guerra che, secondo il procuratore della corte, Karim Khan, sarebbero stati commessi durante l'azione penale per l'attuale guerra contro Hamas a Gaza.
Una uomo sulla trentina è rimasto ucciso dal lancio di razzi dal Libano sulla città di Nahariya, nel nord di Israele. Lo riferiscono i soccorritori. Molti dei 25 dispositivi lanciati sulla zona sono stati intercettati.
Lo storico israeliano Zeev Erlich, 71 anni, è stato ucciso in Libano da un combattente di Hezbollah. L'uomo si era introdotto nel Paese per esaminare un sito archeologico senza le autorizzazioni richieste, accompagnato da un alto ufficiale dell'esercito israeliano. Nonostante non fosse un soldato, l'Idf ha deciso di conteggiarlo tra i militari caduti in guerra e il capo di stato maggiore Herzi Halevi ha nominato un team per indagare sulla disciplina operativa nell'esercito dopo l'incidente.
Tre palestinesi sono stati arrestati per aver complottato per assassinare il ministro israeliano di estrema destra Itamar Ben-Gvir e suo figlio. A renderlo noto sono la polizia e lo Shin Bet. Il principale sospettato, Ismail Ibrahim Awadi, avrebbe stabilito contatti con Hezbollah e Hamas per assicurarsi armi e assistenza. Lui e i complici, tutti residenti ad Hebron, avrebbero sorvegliato il politico, che vive con la famiglia nell'insediamento di Kieyat Arba in Cisgiordania. assistenza. La cellula ha sorvegliato Ben Gvir e i suoi figli che vivono nell'insediamento di Kiryat Arba.
Dopo gli avvisi di evacuazione di questa mattina, l'Idf ha bombardato la città di Tiro, nel sud del Libano. Lo riportano i media.
Si aggrava ancora il bilancio dei raid israeliani di iero contro Palmira, in Siria: sono 68 i morti, tra cui 42 miliziani filo-iraniani e 26 combattenti stranieri.
Al Jazeera riporta che almeno 22 persone sono rimaste uccise questa mattina in un attacco israeliano a Gaza City. Secondo quanto si apprende, il raid ha colpito un edificio a più piani nel quartiere di Sheikh Radwan, riducendolo in macerie.
Il Senato degli Stati Uniti ha bocciato le risoluzioni presentate da Bernie Sanders, che avrebbero vietato la vendita di armi americane a Israele. Solo 18 senatori hanno votato a favore - e 79 contro (molti dei quali democratici). Qualora fossero stati approvati, i testi avrebbero bloccato ll'invio di munizioni per i carri armati, granate da mortaio e kit per trasformare le cosiddette 'bombe stupide' in bombe di precisione.
Nella notte, l'Idf ha colpito nuovamente le periferie di Beirut, distruggendo diversi edifici. Poco fa, il portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano, Avichay Adraee, ha ordinato l'evacuazione di tre villaggi nel sud del Libano, che saranno dunque molto probabilmente colpiti da un attacco nelle prossime ore.
L'agenzia di stampa palestinese Wafa riporta che almeno 66 persone sono morte e 100 sono rimaste ferite a seguito di un bombardamento israeliano a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. Un quartiere residenziale è stato distrutto. La fonte parla di un "orribile massacro". "È arrivato un numero molto elevato di vittime e ci sono ancora molti corpi da recuperare. Si tratta soprattutto di bambini e donne - ha riferito il dottor Hussam Abu Safia, direttore del vicino ospedale Kamal Adwan - La situazione è onestamente molto grave. Non riusciamo a far fronte all'enorme numero di feriti e vittime che ci sono arrivati".