Roma, 2 ottobre 2024 – L’Idf fa sapere che otto suoi uomini sono stati uccisi oggi nel Sud del Libano, dove l’esercito sta combattendo contro i miliziani di Hezbollah. E mentre, secondo il Times of Israel, l’Aeronautica israeliana si prepara a rispondere ai quasi duecento missili lanciati ieri dall’Iran, Hamas rivendica l'attacco a Jaffa.
Intanto Teheran assicura di non pianificare altri raid, ma minaccia: “Se il regime sionista vuole continuare questi crimine, un'operazione come quella di ieri sarà ripetuta con maggiore intensità”.
Due americani sposi sotto i missili iraniani: il ballo di nozze nel bunker
Israele continua le operazioni in Libano: i bombardamenti sono ripresi verso una serie di obiettivi di Hezbollah. Colpiti nuovamente il sud del Paese e la capitale Beirut. Regno Unito e Francia hanno intanto confermato la loro collaborazione per la difesa di Israele.
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Il genero del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, sarebbe tra le vittime del raid israeliano su Damasco, capitale della Siria. Secondo quanto riportano i media locali e una Ong, Hassan Qassir è stato ucciso negli attacchi aerei sul quartiere di Mezzeh. Tel Aviv non ha ancora rivendicato il bombordamento, che ha provocato tre morti. Qassir era fratello di un comandante di alto rango di Hezbollah, Qassir, Muhammad Ja'far, capo dell'Unità 4400 incaricata di consegnare armi dall'Iran al Libano.
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato di essere contrario agli attacchi israeliani contro le strutture nucleari iraniane, il giorno dopo che quasi 200 missili iraniani sono stati lanciati contro Israele. "La risposta è no", ha detto Biden ai giornalisti quando gli è stato chiesto se avrebbe appoggiato un'azione del genere da parte di Israele. "Tutti e sette concordiamo sul fatto che gli israeliani hanno il diritto di reagire, ma devono rispondere in modo proporzionato", ha aggiunto, riferendosi agli altri leader del G7.
Hamas ha rivendicato l'attacco a Jaffa, a sud di Tel Aviv, che ieri ha provocato la morte di sette persone e il ferimento di altre 16 in un tram e poi alla stazione. Hamas ha spiegato che i due uomini che hanno condotto l'attacco, Mohammad Mesek e Ahmed Himouni entrambi di Hebron, sono membri del gruppo.
Al momento sono state identificate sei delle sette vittime: Revital Bronstein, 24 anni, Ilia Nozadze, 42 anni, Shahar Goldman, 30 anni, Inbar Segev Vigder, 33 anni, Nadia Sokolenco, 40 anni, e Jonas Chrosis, 26 anni.
E' di almeno tre morti e tre feriti il bilancio di un sospetto raid israeliano a Damasco. Lo ha riferito l'agenzia di stampa siriana Sana, che parla di vittime "civili". A essere stato colpito un edificio del distretto di Mezzeh.
"Siamo nel mezzo di una dura guerra contro l'asse del male dell'Iran, che cerca di distruggerci. Questo non accadrà, perché saremo uniti e, con l'aiuto di Dio, vinceremo insieme". Così il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una dichiarazione video. "Salveremo i nostri ostaggi nel sud, riporteremo i nostri residenti nel nord, garantiremo l'eternità di Israele", ha aggiunto, riferendosi agli obiettivi ufficiali della guerra. Nel messaggio ha fatto le condoglianze alle famiglie degli otto militari uccisi oggi in Libano.
Mentre Israele continua a riflettere sulla sua risposta all’attacco missilistico iraniano di ieri sera, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha indetto una riunione con i suoi vertici della sicurezza a Tel Aviv. Con il premier dello stato ebraico sono presenti il capo dello Shin Bet Ronen Bar, il direttore del Mossad David Barnea, il capo di stato maggiore delle Idf (Forze di Difesa israeliane) Herzi Halevi e il ministro della Difesa Yoav Gallant.
Primo soldato israeliano ucciso nel Sud del Libano
Un soldato dell’IDF israeliano è stato ucciso durante un combattimento nel Libano meridionale. Si tratta della prima vittima di un’operazione di terra. Il soldato è identificato come Eitan Itzhak Oster, 22 anni, comandante di squadra dell’unità di commando Egoz, di Modi’in. Oster è stato ucciso durante una battaglia con gli operativi di Hezbollah in un villaggio nel Libano meridionale.
"Condanno con forza il lancio dei missili da parte dell'Iran, la spirale di violenza minaccia le vite di civili innocenti: l'Ue continua a chiedere la tregua in Libano e Gaza, e continuiamo a chiedere il rilascio degli ostaggi". Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen prima dell'incontro con il premier britannico Keir Starmer.
"L'Aeronautica militare israeliana si sta preparando a rispondere all'Iran, secondo le istruzioni dei vertici politici": lo riferisce Times of Israel.
L'esercito israeliano (Idf) riferisce che alcune basi militari aeree sono state colpite dall'attacco missilistico iraniano contro Israele avvenuto ieri sera tardi. Secondo l'Idf, gli impatti hanno danneggiato gli edifici adibiti a uffici e altre aree di manutenzione nelle basi che non incidono sul funzionamento dei caccia dell'Aeronautica: nessun aereo è stato danneggiato nell'attacco e tutti gli impatti dei missili nelle basi aeree israeliane sono considerati "inefficaci", il che significa che non è stato causato alcun danno alle operazioni dell'Iaf.
Il ministro degli esteri israeliano Israel Katz ha annunciato che da oggi il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, è considerato 'persona non grata' nel suo Paese. In altre parole, l'ingresso nello Stato ebraico gli sarà vietato. "Chi non è in grado di condannare inequivocabilmente l'attacco criminale dell'Iran contro Israele non è degno di mettere piede sul suolo israeliano- la condanna del ministro - Questo è un segretario generale che odia Israele, che dà sostegno a terroristi, stupratori e assassini. Guterres sarà ricordato come una macchia nella storia delle Nazioni Unite".
Secondo quanto riportato dal New York Times, che cita fonti governative di Teheran, il presidente iraniano Masoud Pezeshkian non sarebbe stato informato in anticipo sull'attacco missilistico su Israele. L'operazione è stata infatti condotta dai pasdaran su ordine della guida religiosa Ali Khamenei, e non dall'esercito regolare guidato dal capo dello Stato.
Il gruppo ribelle yemenita degli Houthi ha annunciato di aver lanciato dei tre missili cruise Quds-5 su obiettivi militari in Israele. "I missili hanno raggiunto con successo i loro obiettivi", secondo quanto rivendicato dai miliziani.
I media libanesi riportano che i caccia israeliani stanno attaccando il sud di Beirut.
Mattina di sirene nel nord di Israele: un centinaio di missili sono stati lanciati dalle basi Hezbollah in Libano. Dieci abitazioni sono state danneggiate a Metula; colpite anche Kiryat Shmona e la Galilea Occidentale. A riportarlo è l'Idf. Stando alle fonti di Rai News, le autorità israeliane hanno chiesto ai civili di evacuare 20 villaggi nel sud del Libano.
"È imprescindibile un cessate fuoco in Libano e a Gaza", che sono "strettamente legati - ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani - È questo il centro dei colloqui con tutti i nostri partner" e il "filo conduttore della nostra azione diplomatica di queste settimane". Il titolare della Farnesina ha dichiarato di aver lanciato un monito a Tel Aviv sulla salvaguardia dei civili: "Nel colloquio che ho avuto col ministro israeliano Katz ho insistito non solo sulla tutela dei nostri militari, ma anche sulla necessità di evitare che si ripeta quello che è successo a Gaza con la popolazione libanese".
In un messaggio inviato agli Stati Uniti con l'intermediazione della Svezia, l'Iran ha annunciato che non intende continuare con gli attacchi su Israele. Questo attacco "era il nostro diritto all'autodifesa, e non abbiamo intenzione di continuare", ha commentato un portavoce di Teheran, che ha poi messo in guardia gli Stati Uniti di "farsi da parte e non interferire". Ha poi specificato che tutti i missili di ieri erano diretto verso basi militari.
Secondo Axios, che cita funzionari israeliani, Tel Aviv lancerà entro pochi giorni una "significativa rappresaglia" sull'Iran, a seguito dell'attacco missilistico di ieri sera. Probabilmente gli obiettivi interesseranno gli impianti di produzione di petrolio e altri siti strategici.
Due esplosioni hanno avuto luogo nei pressi dell'ambasciata israeliana a Copenaghen. "Nessuno è rimasto ferito e stiamo svolgendo le prime indagini sulla scena", ha dichiarato la polizia danese su X. In particolare, si cerca di capire se ci sia effettivamente un collegamento con la sede diplomatica.
Hezbollah ha annunciato di aver respinto con successo alcune truppe israeliane che erano entrate nella città di Odaisseh, nel sud del Libano. Se ciò fosse confermato, si tratterebbe del primo incontro diretto su terra tra le forze di Tel Aviv e quelle del gruppo filo-iraniano. Il 'partito di dio' sostiene di aver "inflitto perdite".
"Se il regime sionista, che è impazzito, non è controllato dai suoi sostenitori americani ed europei e vuole continuare questi crimini o agire contro la nostra sovranità e integrità territoriale, un'operazione come quella di ieri sera sarà ripetuta con maggiore intensità e tutte le infrastrutture del regime saranno prese di mira". Questa la minaccia del governo di Teheran a Israele, presentata sui canali della televisione di Stato iraniana.
Verso le 1 della notte sono ripresi i bombardamenti israeliani su diversi obiettivi di Hezbollah in Libano. Oltre alle zone meridionali del Paese, sono stati colpiti diversi sobborghi della capitale Beirut: il portavoce in lingua araba dell'Idf ha invitato i residenti ad allontanarsi da due edifici a Dahye e dal quartiere di Choueifat Al-Amrousieh. Le autorità libanesi hanno riportato almeno cinque attacchi sulla capitale.