Mercoledì 2 Ottobre 2024

Israele avverte: “Hezbollah apre il secondo fronte? Colpiremo l’Iran”. Gli Usa: rischio escalation, non esiteremo ad agire

Netanyahu: “Se entrano in guerra conseguenze distruttive”. Intanto Teheran avverte: “La situazione in Medio Oriente può diventare incontrollabile”

Tel Aviv, 22 ottobre 2023 – Volano parole pesantissime tra Israele e Iran, con tanto di minacce. E cresce la preoccupazione degli Stati Uniti, che temono un’espansione del conflitto. Lo scenario è sempre più complicato e i rapporti tra le potenze continuano a deteriorarsi.

Gli avvertimenti di Israele

“Il piano dell'Iran è di attaccare Israele su tutti fronti. Se realizziamo che vogliono attaccare Israele, non solo su tutti i nostri fronti, noi attaccheremo la testa del serpente, l'Iran”, ha detto il ministro dell'economia di Israele Nir Barkat in una intervista al quotidiano inglese 'Daily Mail'. Barkat - che si riferiva agli Hezbollah libanesi, alleati di Teheran - ha anche minacciato che se questi apriranno un fonte al nord, Israele “li cancellerà dalla faccia della terra”.

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Carro armato israeliano al confine con il Libano (Ansa)
Carro armato israeliano al confine con il Libano (Ansa)

Poi sono arrivate anche le parole di Benyamin Netanyahu che ha minacciato ”conseguenze distruttive per gli Hezbollah e per il Libano” se quella milizia filo-iraniana decidesse di scatenare una guerra piena contro Israele. "Ancora non sappiamo se gli Hezbollah siano intenzionati ad andare ad un conflitto totale - ha detto il premier, durante un sopralluogo al confine nord -. Se lo facessero, proverebbero poi nostalgia per la guerra del 2006. Sarebbe per loro un errore fatale. Noi li colpiremmo allora con una potenza che nemmeno si immaginano, con conseguenze distruttive per loro e per lo Stato del Libano”.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu (foto Ansa)
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Gli avvertimenti dell’Iran

Proprio nelle stesse ore l'Iran ha messo in guardia Israele e gli Usa sul rischio che la situazione mediorientale possa diventare "incontrollabile” se questi due paesi non “metteranno immediatamente fine ai crimini contro l'umanità e al genocidio a Gaza".

Hossein Amir-Abdollahian, ministro degli Esteri iraniano (Ansa)
Hossein Amir-Abdollahian, ministro degli Esteri iraniano (Ansa)

Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha detto: “Oggi la regione è come una polveriera. Vorrei avvertire gli Stati Uniti e il regime fantoccio israeliano che se non metteranno immediatamente fine ai crimini contro l'umanità e al genocidio a Gaza, tutto sarà possibile in qualsiasi momento e la regione andrebbe fuori controllo”.

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Gli avvertimenti degli Usa

Il segretario di stato americano Antony Blinken ha avvertito che Washington vede il rischio di un'escalation nella guerra in corso in Medio Oriente per via dell'Iran e dei suoi alleati nella regione. “Israele non può tornare allo status quo ma non ha intenzione di governare Gaza”, ha detto ancora Blinken in un'intervista con Nbc news.

Antony J. Blinken, segretario di Stato americano (Ansa)
Antony J. Blinken, segretario di Stato americano (Ansa)

Sempre oggi il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha detto che gli Usa intraprenderanno “azioni appropriate” in risposta a qualsiasi escalation. “Se qualche gruppo o Paese sta cercando di ampliare questo conflitto e trarre vantaggio il nostro consiglio è: non farlo”, ha dichiarato ad Abc News, poche ore dopo che il Pentagono ha annunciato che avrebbe aumentato la sua presenza militare nella regione. “Abbiamo il diritto di difenderci e non esiteremo a intraprendere azioni appropriate”, ha aggiunto Austin.

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