Roma, 21 gennaio 2024 - No alle richieste di resa di Hamas, la guerra continuerà finché Israele “non avrà raggiunto tutti gli obiettivi”. Benjamin Netanyahu, come era prevedibile, respinge la formula proposta dai miliziani: tutti gli ostaggi liberi in cambio dell’uscita di scena di Tel Aviv. “Finché sarò premier non ci sarà nessuno Stato palestinese”, chiarisce Netanyahu che assicura di aver chiarito la sua posizione a Biden: anche dopo l’eventuale sconfitta dei “terroristi”, Gaza dovrà restare sotto il pieno controllo di sicurezza israeliano.
Nel frattempo, continua senza sosta la caccia dell'esercito di Tel Aviv ai membri di Hamas che oggi ha ribadito come l’attacco del 7 ottobre fosse “necessario” e che l’obiettivo fossero “i soldati”, mentre i civili sarebbero stati “uccisi per caso”.
Le operazioni militari dell'Idf (Israel Defence Force) si stanno concentrando nell'area di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, dove i soldati israeliani hanno scoperto "ingenti quantità di armi" dei miliziani. Inoltre i militari stanno esplorando una vasta rete di tunnel e di bunker estesa sotto la città. Tunnel che potrebbero portare agli ostaggi, o dare indizi sulla loro sorte, come in quello scovato dai soldati sotto la casa di un dirigente di Hamas, sempre a Khan Yunis. Secondo il portavoce Daniel Hagari lì i terroristi avrebbero tenuto in prigionia "in dure e inumane condizioni", una parte di ostaggi. In fondo al nascondiglio, a una profondità di circa 20 metri, è stata trovata una grande sala dove i militari ritengono siano stati tenuti in cattività circa 20 ostaggi, alcuni liberati in seguito come la bambina Emilia Aloni, di cui sono stati trovati i disegni fatti in prigionia.
La verità è che sulla sorte degli ostaggi l'azione militare è servita a poco, tanto che ieri Hamas rivendicava, tramite Musa Abu Marzouk, membro dell'ufficio politico: "Alla fine, Israele sarà costretto a raggiungere un accordo, perché in più di cento giorni di guerra non è riuscito a recuperare alcun prigioniero con la forza".
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Benjamin Netanyahu ha affermato in una dichiarazione video che Israele respinge completamente le richieste di "resa" di Hamas in cambio del rilascio dei restanti 136 ostaggi a Gaza. "Finora abbiamo portato a casa 110 ostaggi e siamo impegnati a riportarli tutti indietro", ha detto il premier. "Ci sto lavorando 24 ore su 24. Ma sia chiaro: rifiuto categoricamente le condizioni di resa dei mostri di Hamas, se accettiamo questo, i nostri soldati saranno caduti invano e non potremo garantire la sicurezza dei nostri cittadini". Il leader israeliano afferma di aver chiarito "al presidente Biden la determinazione di Israele a conseguire tutti gli obiettivi della guerra e a garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele". E ha aggiunto che "dopo aver eliminato Hamas", non ci sarà "a Gaza nessuno che finanzi o educhi al terrorismo o invii terroristi. La Striscia deve essere smilitarizzata e restare sotto pieno controllo di sicurezza israeliano".
Le informazioni di intelligence più recenti raccolte dagli Stati Uniti e dai paesi occidentali indicano che gli Houthi stanno cercando più armi dall'Iran e alimentano i timori che il gruppo sia determinato a continuare gli attacchi nel Mar Rosso. Lo riporta Politico citando alcune fonti, secondo le quali le informazioni di intelligence suggeriscono anche che gli Houthi potrebbero cercare di attaccare le forze occidentali nella regione. Non è chiaro se i recenti raid americani in Yemen abbiano però modificato i piani degli Houthi per gli attacchi contro le forze occidentali.
"La scelta è vostra, se volete recuperare delle bare o persone vive. Il vostro governo sta mentendo, il tempo sta per scadere". Ad affermarlo, secondo quanto riferisce 'Al Jazeera', sono le Brigate al-Qassam, l'ala militare di Hamas, che hanno pubblicato una foto con un messaggio indirizzato alle famiglie degli ostaggi israeliani detenuti nella Striscia di Gaza. Le Brigate Qassam hanno precedentemente annunciato che molti detenuti israeliani sono stati uccisi da attacchi aerei israeliani sulla Striscia dall'inizio della guerra.
Il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu atterra stasera in Israele per incontrare domani il primo ministro Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant, il ministro degli Affari strategici Ron Dermer, il membro del gabinetto di guerra Benny Gantz e il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi. L'ambasciata francese ha fatto sapere che Lecornu incontrerà anche le famiglie degli ostaggi israeliani. Lecornu è stato l'ultima volta in Israele a novembre, e di recente è stato in Egitto e Libano.
Durente le operazioni militari delle ultime settimane le truppe dell'Idf hanno sequestrato circa 15 milioni di shekel (4 milioni di dollari) dalle roccaforti di Hamas e dalle case dei suoi leader, scrive il Times of Israel citando il ministero della Difesa israeliano. Sequestrati anche circa 1 milione di dollari americani, oltre alle valute dell'Iraq, della Giordania e dell'Egitto. Il denaro verrà versato nelle casse dello Stato.
Hamas in un documento ha affermato che l'attacco del 7 ottobre contro Israele è stato "un passo necessario" e una "risposta normale" a "tutti i complotti israeliani contro il popolo palestinese". Il movimento islamista ha ammesso che nel "caos" intorno al confine tra Israele e la Striscia di Gaza, "forse sono stati commessi degli errori", ma ha negato di aver preso di mira i civili, se non "per caso e durante gli scontri con le forze di occupazione". Nell'attacco furono uccisi 1.140 persone, la maggior parte delle quali civili, secondo i dati ufficiali israeliani.
Dieci soldati israeliani sono rimasti feriti durante i combattimenti dell'ultimo giorno, tre dei quali in modo grave, hanno reso noto le forze di difesa israeliane.
Un drone israeliano ha colpito un'auto nel sud del Libano, vicino al confine con Israele, nel villaggio di Kafra. Nell'attacco sono morte due persone ci sono stati diversi feriti, riferisce la tv del Qatar al Arabiya.
"Le operazioni militari di Israele hanno diffuso distruzioni di massa e ucciso civili su una scala senza precedenti durante il mio mandato come segretario generale. Questo è straziante e assolutamente inaccettabile. Il Medio Oriente è una polveriera, dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che il conflitto si accenda in tutta la regione", ha affermato il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres al vertice del G77+Cina nella capitale ugandese Kampala.
Hakan Fidan, il ministro degli Esteri turco, ha incontrato questa notte a Istanbul il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, giunto dal Qatar. Ne danno notizia i media turchi. Durante l'incontrto il ministro turco ha ribadito la richiesta di un cessate il fuoco a Gaza e la possibilità di una trattativa che porti alla liberazione degli ostaggi israeliani.
Il ministero della Sanità di Gaza ha aggiorano la lista dei morti palestinesti dallinizio delle operazioni militari: 25.105 i palestinesi uccisi e 62.681 quelli feriti dal 7 ottobre.