Roma, 16 gennaio 2025 – Sembrava tutto fatto per la tregua fra Israele e Hamas. Ma così non è. L'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu ha infatti diffuso una nota in cui afferma che “Hamas ha rinnegato parti dell'accordo raggiunto con i mediatori e Israele nel tentativo di estorcere concessioni dell'ultimo minuto. Il gabinetto israeliano non si riunirà finché i mediatori non comunicheranno a Israele che Hamas ha accettato tutti gli elementi dell'accordo”.
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Intanto Israele nella notte, nonostante l’annuncio della tregua, ha effettuato alcuni raid che hanno causato decine di vittime nella Striscia di Gaza.
Il presidente dell'opposizione israeliana Yair Lapid si è rivolto con un messaggio al primo ministro Benyamin Netanyahu affermando che gli fornirà una rete di sicurezza per portare a termine l'operazione sull'accordo con Hamas. La dichiarazione di Lapid è arrivata dopo che il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvrir ha affermato che il suo partito si ritirerà dal governo se l'intesa sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi sarà votata.
Alcuni funzionari israeliani, citati dai media nazionali, ritengono molto probabile che il rilascio degli ostaggi avvenga lunedì 20, mentre il presidente Usa eletto Donald Trump si insedia alla Casa Bianca. La votazione sull'accordo del governo e del gabinetto israeliani prevista per domani continuerà fino a sabato, quindi è molto ragionevole pensare che il primi tre rapiti vengano rilasciati lunedì e non domenica.
"Se l'accordo sul rilascio dei rapiti sarà approvato, presenteremo lettere di dimissioni e non faremo parte del governo. Ritorneremo a far parte dell'esecutivo se la guerra a Gaza riprenderà", ha dichiarato il ministro israeliano della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir. Il leader di destra è fermamente contrario all'accordo tra Israele e Hamas. E secondo Channel 12, il governo è pronto a rinviare la votazione sull'accordo a sabato sera, quindi l'attuazione potrebbe slittare a lunedì. I ministri si incontreranno come previsto domani ma la riunione proseguirà sabato sera. Dopo il voto gli oppositori avranno 48 ore per presentare ricorso alla Corte Suprema.
Itamar Ben-Gvir, leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit e Ministro della sicurezza nazionale israeliano "si è dimesso". E' attesa una dichiarazione pubblica alle 21 ore locali, riporta il sito 'Walla' citando lo stretto collaboratore di Netanyahu.
Il sito d'informazione palestinese Shebakt Quds, citando una fonte di Hamas, scrive che tutte le controversie e le interpretazioni, che Israele ha suscitato riguardo ad alcune clausole dell'accordo, sono state risolte. L'intero accordo verrà firmato questa sera.
Funzionari israeliani hanno confermato a Ynet che "la crisi dell'ultimo minuto è stata risolta", il gabinetto e il governo si incontreranno domani per approvare l'accordo sul cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi: il primo rilascio dovrebbe iniziare domenica, la tregua scatta a mezzogiorno e 15. Secondo l'intesa, verranno liberate tre donne. La delegazione israeliana rientrerà da Doha nelle prossime ore.
Il governo israeliano voterà domani mattina l'accordo sulla tregua a Gaza. E' quanto riportano diversi media israeliani. Il leader del partito religioso Shas, Aryeh Deri, citato dal Times of Israel, ha detto che sono stati superati gli ostacoli che impediscono l'attuazione di un accordo di cessate il fuoco con Hamas. "Voglio congratularmi con il primo ministro Netanyahu, è lui il responsabile dell'accordo", ha aggiunto Deri. Il partito Shas fa parte della coalizione di governo del premier Benjamin Netanyahu.
Il primo ministro del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim al-Thani, ha chiesto il "ritiro immediato" delle truppe israeliane dalla zona cuscinetto al confine tra lo Stato ebraico e la Siria. "L'occupazione israeliana della zona cuscinetto è un atto sconsiderato" e Israele "deve ritirarsi immediatamente", ha scandito il capo della diplomazia di Doha durante una conferenza stampa congiunta a Damasco con il leader de facto della Siria, Ahmed al-Sharaa.
L'Idf ha dichiarato di aver colpito durante la notte circa 50 obiettivi nella Striscia di Gaza, tra cui un terrorista della forza d'élite Nukhba di Hamas, Hasham Zahadi Abu el-Rous, che avrebbe partecipato ai massacri del 7 ottobre. Secondo l'esercito israeliano, l'aeronautica militare ha colpito anche altri terroristi di Hamas e della Jihad islamica, nonché le infrastrutture militari delle organizzazioni.
Dopo aver accettato la tregua la scorsa notte, Israele ha preso di mira un luogo a Gaza dove è tenuta in ostaggio una donna. Lo ha detto un portavoce dell'ala armata di Hamas, secondo quanto riportato da Sky News. "Dopo aver annunciato l'accordo, l'esercito nemico ha preso di mira un luogo in cui si trovava una delle prigioniere della prima fase dell'accordo previsto", ha precisato Abu Obeida delle Brigate al Qassam in una dichiarazione, che sembra suggerire che Israele abbia usato un attacco aereo. "Qualsiasi aggressione e bombardamento in questa fase potrebbe trasformare la libertà di un prigioniero in tragedia", ha aggiunto.
Il partito di estrema destra israeliano Religious Zionism, presieduto dal ministro delle finanze Bezalel Smotrich, rimarrà nel governo di coalizione di Benjamin Netanyahu solo se il primo ministro accetterà il "ritorno di Israele in guerra per distruggere Hamas" dopo la prima fase dell'accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi. Lo riportano i media israeliani.
Ieri Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze israeliano ed esponente dell'estrema destra, ha parlato di un accordo "pericoloso" per Israele, dopo l'annuncio di un'intesa per un cessate il fuoco a Gaza.
Centinaia di dimostranti hanno manifestato a Gerusalemme, raggiungendo l'ingresso del parlamento e avvicinandosi all'ufficio del primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, per contestare un accordo con Hamas per una tregua e il rilascio dei connazionali prigionieri nella Striscia di Gaza. Secondo l'edizione online del quotidiano Times of Israel, a guidare il corteo sono stati familiari di soldati uccisi nel conflitto, che si acuito in seguito agli assalti condotti dall'organizzazione palestinese il 7 ottobre 2023.
Il capo del Mossad David Barnea e il team negoziale israeliano sono ancora a Doha per definire i dettagli dell'accordo di cessate il fuoco-liberazione degli ostaggi. Lo ha appreso il "Times of Israel". Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha inviato Barnea insieme all'uomo chiave per gli ostaggi dell'IDF, il maggiore generale in pensione Nitzan Alon, e al suo consigliere politico Ophir Falk, a Doha sabato sera, quando gli sforzi per raggiungere un accordo sembravano dare i loro frutti.
Mentre il Qatar e gli Stati Uniti, che hanno mediato l'accordo, hanno annunciato ieri sera che era stato raggiunto, Israele ha insistito sul fatto che rimangono piccole lacune, tra cui una disputa su quali prigionieri di sicurezza palestinesi saranno liberati. Netanyahu deve ancora annunciare formalmente un accordo o rivolgersi alla nazione, affermando che lo farà solo quando sarà finalizzato. Il governo avrebbe dovuto riunirsi questa mattina per discutere e votare l'accordo, anche se la riunione è stata posticipata, con l'ufficio del Primo Ministro che ha affermato che il ritardo è dovuto a dettagli irrisolti, mentre altri rapporti lo attribuiscono agli sforzi dell'ultimo minuto per convincere il ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich a non ritirarsi dal governo a causa del voto.
Il ministero della Sanità del governo di Hamas a Gaza ha annunciato che almeno 81 persone sono state uccise nel territorio palestinese nelle ultime 24 ore. Queste nuove vittime portano il bilancio di oltre 15 mesi di guerra a 46.788 morti. 110.453 sono le persone rimaste ferite nella Striscia di Gaza a causa delle ostilità innescate dall'attacco senza precedenti del movimento islamista palestinese contro Israele il 7 ottobre 2023.
L'Unione europea ha annunciato la concessione di aiuti umanitari per 120 milioni di euro a favore della Striscia di Gaza, dopo che è stato detto che è stato trovato un accordo per una tregua tra Israele e Hamas. Questi aiuti sono destinati a far fronte alla "situazione catastrofica" di Gaza, ha affermato un portavoce della Commissione europea incontrando la stampa.
"E' evidente che a questo punto non si può tornare indietro, perché tornare indietro significherebbe che qualcuno si dovrà prendere la responsabilità di far fallire questo accordo. Sappiamo bene che quando c'è un accordo non c'è nessun vinto e non c'è nessun vincitore. Purtroppo le cose vanno così, anche se in questo caso è stato Israele ad essere attaccato. La frangia estremista che appoggia Netanyahu e che oggi protesta è quella che in questo anno e mezzo ha impedito di raggiungere una serie di accordi. Oggi io credo che non si possa che proseguire sulla via della tregua, anche per l'esposizione di Biden e di Trump, che hanno lavorato insieme in questi ultimi quindici giorni". Così la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato Licia Ronzulli, ospite all'Aria che tira su La7.
Le IDF non lasceranno il corridoio Philadelph durante la prima fase dell'accordo. Lo dice l'ufficio dl primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu in una nota. "Contrariamente a resoconti fuorvianti, Israele non si ritirerà dal corridoio di Philadelphi. Israele rimarrà nella Fase A del corridoio per l'intero periodo di 42 giorni", si legge nella dichiarazione.
Almeno 73 palestinesi, tra cui 20 bambini e 25 donne, sono stati uccisi e più di 230 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani a Gaza avvenuti dopo l'annubncio della tregua durante la notte.
Almeno 73 persone sono rimaste uccise negli attacchi israeliani a Gaza dopo l'annuncio dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Lo rende noto la Protezione Civile di Gaza.
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Il Dipartimento per i rapiti della presidenza del Consiglio israeliana ha annunciato di aver informato le famiglie degli ostaggi che nelle ultime ore Hamas ha avanzato richieste che contraddicono l'accordo con i mediatori. "Al momento i dettagli dell'accordo non sono stati ancora definiti e la squadra negoziale continua i suoi sforzi per raggiungere una soluzione. Pertanto, non c'è ancora alcun annuncio ufficiale sul successo dei negoziati e sulla riunione del gabinetto", è scritto nell'informativa. Secondo l'annuncio diffuso nella notte dalla presidenza del Consiglio, "Hamas esige l'identità dei terroristi che saranno rilasciati, contrariamente alla clausola che dà a Israele il diritto di veto sulla liberazione degli assassini di massa che sono simboli del terrorismo".
Intanto Lufthansa, dopo l'annuncio del cessate il fuoco, ha reso noto che riprenderà dal 1 febbraio i collegamenti aerei con Tel Aviv.
Hamas non sta facendo marcia indietro sulle intese raggiunte per una tregua a Gaza. A dirlo è Izzat el-Risheq, alto funzionario di Hamas, che nega con il Times of Israel le accuse secondo cui il gruppo terroristico avrebbe rinnegato alcuni dettagli dell'accordo sugli ostaggi. Il movimento, ha aggiunto, è impegnato nell'accordo annunciato ieri dai mediatori. L'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rilasciato due dichiarazioni nelle ultime ore accusando Hamas di fare marcia indietro su diverse questioni e ha sospeso la convocazione del gabinetto di governo che avrebbe dovuto dare il via libera.
E' di almeno 21 morti il bilancio di tre raid aerei condotti da caccia israeliani nella notte sulla Striscia di Gaza, dopo l'annuncio del cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas. Lo riferiscono fonti palestinesi nella Striscia di Gaza secondo le quali almeno 12 persone sono morte e oltre 20 sono rimaste ferite in un raid che ha colpito un edificio residenziale vicino a una mosche a Gaza City. Un altro raid ha colpito l'ovest della Striscia di Gaza uccidendo cinque palestinesi e ferendone altri dieci. Infine quattro persone hanno perso la vita a causa di un raid aereo "all'incrocio di Al-Sha'biya nel centro di Gaza City", nel quartiere di Daraj.
L'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu ha infatti diffuso una nota in cui afferma che “Hamas ha rinnegato parti dell'accordo raggiunto con i mediatori e Israele nel tentativo di estorcere concessioni dell'ultimo minuto. Il gabinetto israeliano non si riunirà finché i mediatori non comunicheranno a Israele che Hamas ha accettato tutti gli elementi dell'accordo”.