Tel Aviv, 24 novembre 2023 – Sono le 7 a Gaza City, la preghiera del salat al-fajr è passata da un po’. Si è pronti a caricare quel poco che resta di una vita intera per fuggire via da quell’inferno che è la Striscia. Alle 7 smettono i combattimenti e cala il silenzio. Seguito dal brusio della vita che esce allo scoperto dai rifugi anti-bombe e dai nascondigli. E’ la tregua di quattro giorni tra Israele e Hamas, entrata in vigore questa mattina, dopo una lunga trattativa mediata dal Qatar. Ma cosa prevede questo accordo? Ecco la spiegazione in tre punti.
Rilascio di ostaggi e prigionieri
Tredici ostaggi tra donne e bambini saranno rilasciati da Hamas questo pomeriggio alle 16 attraverso il valico di Rafah. Da lì arriveranno in Egitto e poi in Israele dopo i primi controlli sanitari e gli accertamenti dell’identità. Gli altri 37 saranno rilasciati nell’arco dei quattro giorni di cessate il fuoco. Hamas afferma che l’accordo vedrà il rilascio di 150 prigionieri palestinesi da parte di Israele di cui oggi i primi 39.
Possibile proroga
L’accordo prevede altresì che per ogni 10 ostaggi aggiuntivi rilasciati dalle milizie palestinesi, la pausa dei combattimenti sarà prolungata di un giorno.
Aiuti e carburante
L’accordo prevede l’ingresso nella Striscia di 200 camion di aiuti umanitari, quattro cisterne di carburante e quattro camion che trasportano gas da cucina attraverso il valico egiziano di Rafah in ciascuno dei quattro giorni. Il Cairo afferma che a Gaza saranno ammessi 130.000 litri di diesel ogni giorno.
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