Roma, 1 marzo 2025 – L'ufficio del premier israeliano rende noto che "dopo una discussione sulla sicurezza presieduta da Benyamin Netanyahu, Israele adotta il piano proposto dal delegato Usa Steve Witkoff, per un cessate il fuoco temporaneo durante il periodo del Ramadan e della Pasqua”.
"Nel primo giorno del piano, metà degli ostaggi vivi e dei caduti saranno liberati, e al termine, se si raggiunge un accordo su un cessate il fuoco permanente, saranno liberati gli altri rapiti vivi e i caduti”, fanno sapere dal Governo israeliano.
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Cosa prevede il piano Witkoff
L'ufficio del primo ministro israeliano afferma che l'inviato Usa per il Medio Oriente "Witkoff ha proposto il piano per estendere il cessate il fuoco dopo essersi reso conto che, in questa fase, non ci sono possibilità di colmare le divergenze tra le posizioni delle parti per porre fine alla guerra e che è necessario più tempo per i colloqui su un cessate il fuoco permanente".
La nota ufficiale dichiara che "Hamas ha ripetutamente violato l'accordo, Israele non è in violazione. Secondo l'accordo, Israele può riprendere le ostilità dopo il 42/o giorno (dell'accordo con Hamas) se ritiene che i negoziati non siano efficaci. Questa clausola è supportata da una lettera collaterale dell'amministrazione precedente degli Stati Uniti e ha ricevuto anche il sostegno dell'amministrazione Trump".
"Mentre Israele ha accettato il piano di Witkoff con l'obiettivo di riportare a casa gli ostaggi, Hamas continua a rifiutare questo piano. Se Hamas cambierà posizione, Israele entrerà immediatamente nei negoziati su tutti i dettagli del piano di Witkoff", conclude il comunicato.
Conclusa oggi la prima fase dell’accordo
La prima fase dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza si è conclusa oggi senza che Hamas e Israele raggiungessero un accordo per l'attuazione della seconda fase che, secondo il testo, sarebbe entrata in vigore domani e che prevede la consegna dei rimanenti ostaggi e la fine della guerra.
I negoziati tra le due parti si sono interrotti ieri dopo che il team negoziale israeliano ha proposto ai mediatori del Cairo di estendere l'attuale fase per mantenere gli scambi di ostaggi per i prigionieri palestinesi e non attuare la fase successiva. L'organizzazione islamista Hamas, da parte sua, ha definito la proposta di Israele "inaccettabile", in quanto ritiene che questa decisione consenta di evitare il ritiro delle truppe dall'enclave, anche dal corridoio strategico di Filadelfia, e di non affrontare la fine della guerra, come stabilito nel testo firmato a Doha a gennaio.
Colloqui sospesi
Secondo l'accordo, mentre sono in corso i negoziati per la seconda fase, il cessate il fuoco sarà rispettato. Tuttavia, come riportato dal gruppo palestinese, non sono in corso colloqui. Questa situazione fa temere alle famiglie dei 59 ostaggi ancora detenuti a Gaza (una trentina dei quali dichiarati morti da Israele) che Israele riprenda i bombardamenti, un timore condiviso dalla popolazione di Gaza, che stava iniziando a ricostruire la propria vita dopo i primi 42 giorni di tregua.
"Israele cerca di riavere gli ostaggi mantenendo l'opzione di riprendere i combattimenti a Gaza", ha criticato uno dei portavoce del gruppo palestinese, Hazem Qasem, in un'intervista al canale televisivo Al Arabya. Secondo il popolare canale israeliano 12, Netanyahu dovrebbe incontrarsi domani con il ministro della Difesa Israel Katz per discutere i preparativi per un eventuale ritorno ai bombardamenti a Gaza.