Washington, 4 novembre 2024 – Cresce la tensione all’interno dello Stato di Israele, dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha licenziato il ministro della Difesa Yoav Gallant, sostituendolo con il ministro degli Esteri Israel Katz. A seguito della decisione, in buona parte del Paese si sono accese proteste di piazza da parte dell’opposizione al Governo. Netanyahu ha motivato la decisione spiegando che lui e il ministro non erano d’accordo riguardo la gestione della guerra e che la fiducia tra loro “si è incrinata”.
In risposta, il leader del partito progressista Democratici, Yair Golan, ha chiesto a “tutti i cittadini di Israele a scendere in piazza” contro il primo ministro perché – ha scritto Golan – “Netanyahu sta distruggendo Israele e solo noi possiamo salvarlo”. L’annuncio del licenziamento è arrivato a poche ore dall’ennesimo attacco aereo israeliano contro le tendopoli che ospitavano gli sfollati della Striscia di Gaza, in cui sono state uccise almeno 29 persone.
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"L'ultima cosa di cui Israele ha bisogno in questo momento è uno sconvolgimento e una spaccatura nel mezzo della guerra. La sicurezza di Israele deve essere al di sopra di ogni considerazione. La guerra è ancora in corso e gli obiettivi non sono stati ancora pienamente raggiunti. I nostri figli e le nostre figlie stanno combattendo al fronte e il ruolo della leadership in questo momento è quello di agire con grande responsabilità". Lo scrive su X il presidente israeliano Isaac Herzog, senza mai menzionare il premier Benyamin Netanyahu dopo che quest'ultimo ha licenziato il ministro della Difesa Yoav Gallant, scatenando le proteste di piazza.
Il presidente israeliano Isaac Herzog, in un post sul social network X, ha espresso il suo disappunto per la decisione del primo ministro Benjamin Netanyahu di licenziare il ministro della Difesa Yoav Gallant, scrivendo che "l'ultima cosa di cui lo Stato di Israele ha bisogno in questo momento è sconvolgimento e divisione nel mezzo della guerra". "La sicurezza dello Stato di Israele - ha aggiunto - deve prevalere su tutte le altre considerazioni".
"Il nostro impegno morale ed etico è il ritorno dei nostri figli e figlie rapiti da Hamas. Non c'è e non ci sarà alcuna espiazione per l'abbandono degli ostaggi", ha detto questa sera in una dichiarazione ai media Yoav Gallant, dopo essere stato licenziato da ministro della Difesa dal premier Benyamin Netanyahu.
Un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca ha elogiato il ministro della Difesa uscente Yoav Gallant e ha affermato che l'amministrazione Biden continuerà a collaborare con il suo successore, ma ha evitato di criticare direttamente la decisione del primo ministro Benjamin Netanyahu di licenziarlo. "Il ministro Gallant è stato un collaboratore importante in tutte le questioni relative alla difesa di Israele. Come stretti partner, continueremo a lavorare in collaborazione con il prossimo ministro della difesa di Israele", ha detto il portavoce al Times of Israel.
L'ex ministro della Difesa Yoav Gallant ha dichiarato in una conferenza stampa di essere stato licenziato per tre questioni che lo mettevano in contrasto con il primo ministro Benjamin Netanyahu: "La mia ferma posizione sulla coscrizione universale, l'impegno a restituire gli ostaggi e la richiesta di una commissione statale d'inchiesta sul fallimento del 7 ottobre". "È possibile restituire gli ostaggi", ha aggiunto Gallant, "ma ciò implica dei compromessi. Lo stato di Israele può fare quei compromessi".
"Sono dispiaciuto, triste e preoccupato per la scelta di sostituire il Ministro Gallant alla guida del Ministero della Difesa israeliano". Lo scrive il ministro della Difesa Guido Crosetto su X. "La sua serietà, la sua onestà intellettuale e la sua disponibilità anche a confronti duri ma sempre rispettosi mancheranno a me ma ancor di più ad Israele. La sua visione del futuro ed il suo reale impegno per creare le condizioni della fine del conflitto e della liberazione degli ostaggi rappresentavano per me una speranza e mi spingevano ad impegnarmi per aiutarlo perché ciò avvenisse. Da oggi sarà più difficile anche alimentare la speranza. Almeno per me".
Proteste dopo il licenziamento del ministro della Difesa Yoav Gallant, sono in corso in diverse località del nord di Israele, dove non si verificavano manifestazioni da oltre un mese a causa degli incendi provenienti dal Libano. I luoghi delle proteste includono la città di Haifa e i suoi sobborghi e le città di Nahariya, Carmiel e Rosh Pina. Centinaia di persone stanno protestando anche all'incrocio di Karkur e allo svincolo di Zichron Ya'akov, nonché a Cesarea.
"Le notizie secondo cui ho intenzione di licenziare il capo dell'esercito e i quello dello Shin Bet sono false e mirano a seminare divisione e discordia". Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo le indiscrezioni uscite sulla stampa israeliana sulla volontà del capo del governo di voler sostituire i vertici militari e dell'intelligence, dopo il licenziamento del ministro della Difesa Yoav Gallant."Le notizie secondo cui ho intenzione di licenziare il capo dell'esercito e i quello dello Shin Bet sono false e mirano a seminare divisione e discordia". Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo le indiscrezioni uscite sulla stampa israeliana sulla volontà del capo del governo di voler sostituire i vertici militari e dell'intelligence, dopo il licenziamento del ministro della Difesa Yoav Gallant.
Scontri tra polizia e manifestanti sono scoppiati fuori dalla residenza di Benyamin Netanyahu a Gerusalemme, dove in migliaia si sono radunati spontaneamente dopo che il premier ha licenziato il ministro della Difesa Yoav Gallant. Le tv nazionali stanno mostrando i tafferugli. In tutto il Paese sono decine le migliaia le persone scese in piazza.
La decisione del premier israeliano Benjamin Netanyahu di licenziare il ministro della Difesa Yoav Gallant il giorno in cui si tengono le elezioni presidenziali negli Stati Uniti indica che che il premier punta a evitare contraccolpi da parte dell'amministrazione Biden, colta di sorpresa e la cui attenzione è rivolta altrove. Lo ha detto un funzionario americano al Times of Israel.
La polizia ha fatto irruzione nell'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu, con una operazione senza precedenti. Lo riferisce Channel 12 affermando che non è ancora chiaro se l'azione, avvenuta sabato sera, sia collegata all'indagine sulla fuga di notizie di intelligence o all'inchiesta di cui si è appreso oggi sui presunti tentativi di falsificare i verbali delle riunioni di gabinetto di guerra.
Dopo la rimozione del ministro della Difesa Yoav Gallant, Benjamin Netanyahu starebbe valutando di licenziare anche i capi delle Idf, cioè le Forze di difesa israeliane, e dello Shin Bet, l'agenzia di intelligente degli interni. Lo scrive Haaretz, citando fonti vicine al premier israeliano.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha motivato la decisione di rimuovere dall'incarico di ministro della Difesa Yoav Gallant parlando di ''sfiducia reciproca'' che si è sviluppata gradualmente tra i due. Una condizione che ''non consente una normale gestione della guerra'' che Israele sta combattendo nella Striscia di Gaza e in Libano, ha aggiunto Netanyahu. "Purtroppo, anche se nei primi mesi della guerra c'era fiducia e c'era un lavoro molto fruttuoso, negli ultimi mesi questa fiducia si è incrinata tra me e il ministro della Difesa", ha affermato Netanyahu. Il premier israeliano ha spiegato che i due non erano d'accordo sulla gestione della guerra e che Gallant ha preso decisioni e fatto dichiarazioni in contraddizione alle decisioni del governo. "Ho fatto molti tentativi per colmare queste lacune, ma continuavano ad ampliarsi", ha detto. Lacune che "sono anche giunte a conoscenza della popolazione in un modo inaccettabile e, cosa ancora peggiore, sono giunte a conoscenza del nemico: i nostri nemici ne hanno tratto un sacco di benefici", ha sottolineato. (
Il gruppo armato libanese Hezbollah afferma di aver colpito la base di Meron in Israele con una raffica di missili. Hezbollah ha anche affermato che i suoi combattenti "hanno preso di mira un obiettivo vitale nei territori meridionali libanesi occupati, segnando la sesta operazione di questo tipo oggi, utilizzando i droni".
Antonio Tajani (il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), ha avuto oggi un nuovo colloquio telefonico con il Ministro per l'Europa e gli Affari Esteri francese, Jean-Noel Barrot. Al centro della conversazione la situazione in Medio Oriente, la guerra in Ucraina, l'Unione europea ed i rapporti bilaterali. "Con il Ministro Barrot condividiamo l'esigenza di arrivare quanto prima ad un cessate il fuoco in Medio Oriente" ha indicato Tajani. "E' prioritario adesso evitare una ulteriore escalation da parte iraniana e favorire un accordo tra Israele e Hamas anche alla luce della scomparsa di Sinwar" ha sottolineato il titolare della Farnesina
I media statali libanesi hanno riferito di un attacco contro un appartamento nella zona costiera di Jiyeh a sud di Beirut, a più di un mese dall'inizio della guerra tra Israele e Hezbollah. L'agenzia nazionale di stampa ha reso noto che "un raid ha preso di mira un appartamento residenziale in un edificio nella città di Jiyeh". Un corrispondente dell'Afp ha riferito di avere notato un grande pennacchio di fumo grigio sprigionarsi nell'area.
Quattro palestinesi sono morti durante operazioni militari israeliane in Cisgiordania. Lo affermano fonti palestinesi. Secondo il ministero della Salute di Ramallah, due uomini sono morti in un raid di un drone a sud di Jenin. Segnalata anche l'uccisione di altri due palestinesi nei pressi di Tubas. I militari israeliani hanno riferito di un'operazione con un drone contro "una cellula di terroristi armati" a sud di Jenin. Dall'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele, e con l'inizio delle operazioni militari israeliane contro Hamas nella Striscia di Gaza, è peggiorata la situazione già tesa in Cisgiordania. Da allora, secondo il ministero della Salute di Ramallah, sono 738 i palestinesi uccisi in Cisgiordania in operazioni militari israeliane, scontri armati e attacchi di estremisti.
Il premier libanese uscente Najib Miqati intende accelerare il rafforzamento dell'esercito regolare libanese con l'arruolamento di 1.500 nuovi militari in vista di un dispiegamento delle forze armate nel sud del Libano, così come richiesto da Israele e dagli Stati Uniti e come previsto dalla risoluzione Onu 1701 del 2006. Lo riferiscono oggi i media di Beirut, secondo cui Miqati intende avvalersi delle risorse finanziarie promesse da diversi Paesi occidentali alla recente conferenza internazionale di Parigi. Da anni l'esercito libanese è finanziato dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna, dalla Francia e dall'Arabia Saudita.
Almeno 29 persone sono state uccise martedì mattina in attacchi aerei israeliani contro le tendopoli che ospitavano gli sfollati in diverse aree della Striscia di Gaza, tra cui Beit Lahya, Deir al Balah e la città di al Zawayda. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Secondo la Wafa, 20 persone sono state uccise in un attacco aereo su una casa a Beit Lahya, nel nord della Striscia di Gaza. L'agenzia di stampa palestinese riferisce inoltre che altre due persone sono state uccise quando è stata colpita una tenda a Deir al Balah, situata nel centro della Striscia, e quattro persone sono state uccise e altre ferite in un attacco simile contro una tenda ad al Zawayda.
Lo Shin Bet (sicurezza interna) e le forse di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver arrestato più di 60 terroristi del Fronte popolare per la liberazione della Palestina in un'ampia operazione degli ultimi giorni. Tra gli altri, le direttrici dell'Associazione dei comitati delle donne del Fronte popolare, Abla Saadat, moglie del segretario generale dell'organizzazione, Ahmed Saadat, in carcere dal 2006, e Tahrir Badran Gaber, attivista dell'organizzazione di Ramallah. Lo Shin Bet e l'Idf hanno dichiarato che l'associazione è stata dichiarata nel 2021 come organizzazione terroristica. Inoltre, sono state arrestate figure chiave che hanno servito come capi del Fronte popolare e attivisti terroristici sul campo, persone coinvolte nel reclutamento di squadre militari e nella promozione di attacchi. L'operazione è stata effettuata anche in Libano.
La giustizia iraniana ha annunciato la condanna a morte di tre persone con l'accusa di spionaggio a favore di Israele. I tre condannati stavano spiando "per il regime di occupazione (Israele)" con "il pretesto del contrabbando di alcol", ha riferito in conferenza stampa il portavoce della magistratura iraniana, Asghar Jahangir. Jahangir ha anche indicato che i tre prigionieri, di cui non ha fornito i nomi o la data della sentenza, "hanno cercato di portare materiale nel paese per assassinare Fakhrizadeh" nel 2020. Per l'assassinio dello scienziato nucleare Mohsen Fakhrizadeh Teheran ha accusato Israele. Fakhrizadeh e' stato ucciso con un'arma da fuoco telecomandata nella zona di Absard, nella provincia di Teheran, in un omicidio che l'Iran ha definito "terrorismo di stato". Lo scienziato era considerato dai servizi segreti occidentali il direttore del presunto programma segreto iraniano per lo sviluppo di armi nucleari ed è morto in ospedale a causa delle ferite riportate nell'attacco. Questa tripla condanna giunge all'indomani dell'esecuzione del giovane Arvin Ghahremani, un ebreo iraniano di 20 anni condannato per omicidio. La famiglia della vittima aveva inizialmente accettato il "diyya" (compensazione finanziaria), ma poi ha cambiato idea e ha chiesto l'esecuzione quando ha scoperto la sua religione. Le sentenze annunciate oggi si inquadrano in una nuova escalation di tensione tra Iran e Israele, che pochi giorni fa ha ucciso cinque iraniani in un attacco contro l'Iran, che ha promesso vendetta e che già all'inizio del mese ha bombardato lo Stato ebraico con circa 180 missili. L'attacco israeliano e' avvenuto settimane dopo che l'Iran aveva attaccato Israele il 1 ottobre con circa 180 missili in risposta alla morte di Ismail Haniyeh, leader del gruppo palestinese Hamas, e Hasan Nasrallah, leader della milizia libanese-partito Hezbollah.
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha attribuito la colpa ad Hamas di aver rifiutato una tregua temporanea a Gaza, mentre si rivolgeva al mediatore Egitto per un nuovo tentativo di accordo. Venerdì un funzionario di Hamas ha detto all'AFP che il gruppo aveva ricevuto una proposta da Egitto e Qatar per una tregua a breve termine e l'aveva respinta perché non includeva un cessate il fuoco duraturo. In una telefonata con il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty, Blinken "ha notato che Hamas ha nuovamente rifiutato di rilasciare anche un numero limitato di ostaggi per garantire un cessate il fuoco e un soccorso per la popolazione di Gaza", si legge in una dichiarazione del Dipartimento di Stato. Blinken "ha sottolineato l'importanza di porre fine alla guerra a Gaza, garantire il rilascio di tutti gli ostaggi e aumentare e sostenere la fornitura di assistenza umanitaria".