Tel Aviv, 28 aprile 2024 – Israele torna a bombardare Gaza, mentre la sorte di Rafah è appesa al filo della proposta per il cessate il fuoco fatta da Tel Aviv ad Hamas, che fa sapere che risponderà domani. Se non ci sarà l'intesa, l'esercito entrerà via terra nella città più a sud della Striscia. Secondo Abu Mazen succederà “nei prossimi giorni”. Ieri i terroristi hanno diffuso un nuovo video con due ostaggi che chiedono a Netanyahu un’intesa immediata per la loro liberazione. Stando ai media israeliani, il premier rischia il mandato d’arresto della Corte penale internazionale dedll’Aia, che gli Usa – insieme a Netanyahu stesso – starebbero “disperatamente” cercando di impedire.
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Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden avrà oggi un colloquio telefonico con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Lo riporta il giornalista di Axios Barack Ravid citando fonti americane.
Un alto funzionario di Hamas ha detto che il gruppo darà la sua risposta all'ultima controproposta di Israele per un cessate il fuoco a Gaza lunedì in Egitto. "Una delegazione di Hamas guidata da Khalil al-Hayya arriverà domani in Egitto e darà la risposta del movimento alla proposta israeliana durante un incontro con funzionari dell'intelligence egiziana", ha detto il funzionario che ha voluto restare anonimo.
Il ritorno degli ostaggi israeliani a casa è più importante dell'operazione militare a Rafah. Lo ha detto Benny Gantz, ministro del gabinetto di guerra che - rispondendo al leader di destra radicale Bezalel Smotrich - ha sottolineato che "il governo non avrebbe diritto di esistere se i suoi membri impedissero una intesa sugli ostaggi". "Entrare a Rafah - ha scritto su X Gantz - è importante nella nostra lunga campagna contro Hamas, ma il ritorno degli ostaggi catturati il 7 ottobre è di importanza molto più grande".
"L'unico modo per evitare l'ingresso a Rafah è raggiungere un accordo sugli ostaggi". Lo ha detto a Times of Israel una fonte israeliana secondo cui c'è una forte pressione internazionale affinché l'operazione non abbia luogo. "Nessuno - ha ammesso la fonte - vuole che Israele entri a Rafah". Secondo la stessa fonte, nella sua controproposta Israele ha fatto "grandi concessioni", incluso il ritorno dei palestinesi sfollati nel nord della Striscia: una delle principali richieste di Hamas. La fazione islamica sarà domani al Cairo e potrebbe dare la sua risposta.
Il capo di stato maggiore Herzi Halevi ha approvato 'i nuovi piani' per la continuazione della guerra a Gaza, in previsione anche della imminente operazione di terra a Rafah. Lo ha fatto sapere lo stesso esercito. Alla riunione era presente anche il comandante del Fronte sud dell'Idf, il generale Yaron Finkelman.
E' possibile che il segretario di stato Usa Antony Blinken nella suo prossimo viaggio in Israele - dove arriverà martedì - visiti il kibbutz di Beeri, uno dei più colpiti da Hamas nell'attacco del 7 ottobre, e il valico di Kerem Shalom da dove entrano gli aiuti per Gaza. Lo ha riferito Ynet. Questa - secondo la fonte - è la prima volta che un alto esponente dell'amministrazione americana si reca sui posti. Ad accompagnare
Blinken saranno il ministro della difesa Yoav Gallant e quello degli esteri Israel Katz.
Il ministro della sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben Gvir, è stato dimesso dall'ospedale Hadassah di Gerusalemme. Il leader della destra radicale israeliana era stato ricoverato per le ferite riportate in un incidente stradale quando - hanno ricordato i media - la sua auto, che non aveva rispettato il semaforo rosso, si era rovesciata dopo averne impattata un'altra. Nell'incidente Ben Gvir ha avuto 3 costole rotte.
Una delegazione di Hamas sarà al Cairo da domani per coloqui su cessate il fuoco. Lo ha fatto sapere, citata dai media internazionali e ripresa da Haaretz, una fonte della fazione islamica secondo cui dovrebbe essere discussa la controproposta avanzata da Israele ai mediatori egiziani e del Qatar per una tregua e il rilascio degli ostaggi.
"Israele entrerà a Rafah nei prossimi giorni". Lo ha detto, citato dai media israeliani, il presidente Abu Mazen al Forum economico mondiale (Wef) in corso a Riad in Arabia Saudita. Abu Mazen ha poi ribadito la necessità "della fine dei combattimenti e la fornitura di aiuti alla Striscia". Il presidente palestinese nell'ambito del Forum incontrerà il segretario di Stati Usa Antony Blinken
Il presidente palestinese, Abu Mazen ha dichiarato che solo gli Stati Uniti a questo punto possono fermare l'attacco israeliano a Rafah, che costituirebbe "il più grande disastro nella storia del popolo palestinese". "Ci appelliamo agli Stati Uniti d'America perché chiedano a Israele di fermare l'operazione a Rafah, perché l'America è l'unico Paese in grado di impedire a Israele di commettere questo crimine", ha proseguito Abu Mazen, che si trova a Riad, in Arabia.
Il numero dei bambini morti a Gaza e' "senza precedenti e sconcertante": lo ha detto alla Tass, Philippe Lazzarini, commissario generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa) in un'intervista esclusiva. "In sei mesi sono morte più di 30.000 persone", un numero che Lazzarini ritiene plausibile, forse addirittura sottostimato. "Non sono sicuro che questo numero copra tutti coloro che sono ancora sotto le macerie. Potrebbe essere ancora più alto o sproporzionatamente più alto". E poi ha continuato: "Sappiamo che tra i morti ci sono 13mila bambini. Sappiamo che a
Gaza sono morti più bambini in sei mesi che in tutti i conflitti del mondo negli ultimi quattro anni. Quindi un bilancio che è senza precedenti e sconcertante, sia in termini di dimensioni che in termini di livello di distruzione".
E' in atto un pressing senza sosta, da parte della diplomazia di Israele ma anche Usa, per evitare che la Corte penale Internazionale emetta un mandato d'arresto contro il premier Benjamin Netanyahu e vari altri esponenti del governo israeliano per come stanno conducendo la guerra a Gaza. Lo scrivono vari giornali israeliani. Secondo il sito di notizie Walla, il premier fa telefonate ininterrotte perché vuole evitare un mandato d'arresto da parte del tribunale dell'Onu all'Aia, che rappresenterebbe un ulteriore deterioramento dell'immagine internazionale della leadership dello Stato ebraico. Haaretz aggiunge che il governo israeliano è praticamente certo che il procuratore della Cpi, Karim Khan, possa emettere questa settimana mandati di arresto nei confronti di Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo di Stato maggiore dell'esercito Herzi Halevi.
"Israele sta preparando un'operazione militare su larga scala nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza". Lo ha detto alla TASS Philippe Lazzarini, commissario generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) in un'intervista esclusiva. "La mia paura in questo momento è ciò che l'esercito israeliano intende fare, a prescindere dall'assistenza militare a
Israele da parte degli Stati Uniti. Sembra che ci sia una preparazione per un possibile intervento militare su larga scala a Rafah", ha detto.
L'aeronautica israeliana sta effettuando attacchi sulla parte centrale della Striscia di Gaza, ha riferito Al Jazeera del Qatar. "I nostri colleghi riferiscono della ripresa degli attacchi aerei israeliani sugli insediamenti di Az-Zawayda e Al-Muharraqa nella parte centrale della Striscia di Gaza", ha detto il canale televisivo