Roma, 16 agosto 2024 – Concluso il secondo giorno di negoziati a Doha, in Qatar per trovare un accordo sul cessate il fuoco a Gaza. Al termine del ciclo di incontri, dagli Stati Uniti è arrivata una proposta "che colma le lacune rimanenti" con l'obiettivo di un cessate il fuoco a Gaza e del rilascio di ostaggi e detenuti. Lo ha fatto sapere la Casa Bianca che, con il sostegno di Egitto e Qatar, ha presentato a entrambe le parti una proposta coerente con i principi stabiliti dal presidente Biden il 31 maggio 2024 e con la risoluzione numero 2735 del Consiglio di sicurezza. Ma Hamas, che non ha preso parte ai colloqui, ha sottolineato che la proposta non è in linea con gli accordi di luglio.
Intanto nella Striscia l’Idf non si ferma e ordina l’evacuazione di zone umanitarie. Resta alta la tensione in Cisgiordania dopo che ieri coloni ebrei hanno incendiato il villaggio palestinese di Jit, provocando la morte di un ragazzo di 23 anni. Condanna dagli Usa ma anche dal presidente israeliano Herzog.
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"Sto mandando il segretario di stato Blinken in Israele per riaffermare il mio ferreo sostegno alla sicurezza di Israele, continuare i nostri intensi sforzi per concludere questo accordo e sottolineare che con l'accordo sul cessate il fuoco completo e sul rilascio degli ostaggi ora in vista, nessuno nella regione dovrebbe intraprendere azioni per minare questo processo": lo afferma Joe Biden in una nota diffusa dalla Casa Bianca sui negoziati per Gaza.
Le dichiarazioni di Hamas di questi giorni non devono essere prese "troppo sul serio". Lo ha detto un alto funzionario della Casa Bianca da Doha in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti. "Se Hamas dovesse dire di no all'accordo dovrebbe pensare alle conseguenze per la gente di Gaza, perché l'accordo è stabilito ed è pronto per essere implementato", ha aggiunto il funzionario.
Un accordo sul cessate il fuoco a Gaza ed il rilascio degli ostaggi "è più vicino di quanto non sia mai stato". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, parlando nello Studio ovale alla Bianca, dopo la conclusione del round di negoziati a Doha e l'annuncio della ripresa nei prossimi giorni. "Non voglio portare sfortuna - ha messo le mani avanti Biden - ma potremmo avere qualcosa. Non ci siamo ancora, ma siamo più vicini di quanto non lo fossimo tre giorni fa".
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden dovrebbe telefonare oggi all'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al Thani, e al presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi per discutere dei negoziati sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e sugli ostaggi dopo la conclusione del vertice di oggi a Doha. Lo ha riferito Axios.
Due agenzie delle Nazioni Unite hanno chiesto "pause umanitarie di 7 giorni" nei combattimenti a Gaza, in modo da poter vaccinare contro la polio più di 640.000 bambini sotto i 10 anni nelle prossime settimane. L'Organizzazione Mondiale della Sanità e l'Unicef in un comunicato "chiedono a tutte le parti in conflitto di attuare pause umanitarie nella Striscia di Gaza per sette giorni per consentire due cicli di campagne di vaccinazione" contro la poliomielite, specificando che queste campagne dovrebbero essere lanciate alla fine di agosto e a settembre.
L'amministrazione americana sta cercando di creare "una falsa atmosfera positiva" riguardo alla possibilità di un accordo dopo i colloqui a Doha, non ha realmente l'intenzione di fermare la guerra a Gaza, ma sta solo cercando di guadagnare tempo. A dichiararlo alla Reuters è stato il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri, secondo quanto riportano i media israeliani.
Usa, Egitto e Qatar, Paesi mediatori nei negoziati per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza, hanno pubblicato una dichiarazione congiunta, affermando che continueranno a lavorare nei prossimi giorni sui dettagli della proposta degli Stati Uniti. La dichiarazione afferma che gli alti funzionari si incontreranno prima della fine della prossima settimana, nella speranza di raggiungere un accordo basato sui termini stabiliti oggi. "Come hanno dichiarato i leader dei tre Paesi la scorsa settimana, 'non c'è più tempo da perdere né scuse da parte di nessuno per ulteriori ritardi. È ora di rilasciare gli ostaggi e i prigionieri, di iniziare il cessate il fuoco e di attuare questo accordo'". E' quanto si legge in una nota congiunta di Egitto, Stati Uniti e Qatar dopo la conclusione del round di negoziati a Doha, nella quale i tre Paesi mediatori sottolineano che "la strada è ora tracciata per ottenere questo risultato, salvare vite umane, portare sollievo alla popolazione di Gaza e allentare le tensioni regionali".
Gli Stati Uniti hanno presentato oggi una proposta di cessate il fuoco a Gaza che colma le lacune rimanenti, in modo da consentire una rapida attuazione dell'accordo ed è coerente con i principi enunciati dal presidente Joe Biden il 31 maggio. Lo hanno affermato in una dichiarazione congiunta di Egitto, Qatar e Stati Uniti. La dichiarazione è stata diffusa dopo che i negoziatori si sono incontrati a Doha ieri e oggi nell'ultimo ciclo di colloqui per il cessate il fuoco.
Si è concluso a Doha il secondo giorno di colloqui sul cessate il fuoco a Gaza e sulla liberazione degli ostaggi. Lo annuncia il portavoce del ministero degli esteri del Qatar in una dichiarazione. La delegazione israeliana ripartirà questa sera. Nei prossimi giorni ci saranno altri colloqui e quindi un nuovo vertice, riferiscono media israeliani. I punti di divergenza maggiori sul tavolo dei mediatori sono il controllo del corridoio Filadelfia, tra Gaza e Egitto, e il corridoio Netzarim attraverso il quale si prevede che gli abitanti tornino nel nord della Striscia.
Un attacco militare israeliano ha colpito il campo profughi di al-Mawasi, nel sud di Gaza, causando 4 morti, 3 dei quali sono minorenni. Lo riferisce al Jazeera, sottolineando che Israele aveva precedentemente designato al-Mawasi come "zona di sicurezza umanitaria".
Il portavoce di Hamas, Osama Hamdan, sostiene non ci siano segnali positivi dai colloqui di Doha sulla tregua e gli ostaggi a Gaza. Il portavoce di Hamas, che non partecipa direttamente ai colloqui, ha detto ad Al Jazeera di non avere ancora un quadro chiaro dello stato in cui si trovino i negoziati, in corso da ieri in Qatar, ma ha aggiunto di non aver motivo di credere che Israele stia inviando segnali positivi.
Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha detto ai suoi colleghi britannico e francese di aspettarsi che, se l'Iran dovesse colpire Israele, gli alleati rispondano non solo come difesa, ma anche "attaccando bersagli significativi in Iran". "Se l'Iran attacca, ci aspettiamo che la coalizione si unisca a Israele non solo in difesa, ma anche attaccando obiettivi significativi in Iran". Lo ha detto Katz a David Lammy e Stéphane Séjourné, in visita in Israele.
Prende il via nel pomeriggio a Doha un secondo giro di colloqui tra i negoziatori per un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Secondo una fonte vicina al dossier, "le parti sperano di vedere progressi entro le prossime 24 ore", come riferisce Haaretz, aggiungendo che "finora i colloqui hanno avuto successo e si sono svolti in uno spirito positivo"
Israele ha ordinato, con un lancio di volantini, lo sgombero di alcune zone del centro della Striscia di Gaza designate come 'safe zone' umanitarie o zone di interdizione ai combattimenti, in quanto da quelle zone proverrebbero lanci di razzi e di colpi di mortaio verso Israele. Lo scrive il Guardian, citando una nota dell'Idf, che precisa che le aree da evacuare da parte dei civili palestinesi sono la zona nord di Khan Younis e la parte orientale di Deir al-Balah, entrambe parte della zona 'sicura'.
"Possiamo affermare che Hezbollah non lancerà la sua operazione di rappresaglia durante i colloqui in Qatar perché il partito non vuole essere ritenuto responsabile di ostacolare i colloqui su un possibile accordo". E' quanto ha affermato una fonte con stretti legami con gli Hezbollah libanesi citata dal Washington Post nel mezzo delle tensioni in Medio Oriente con il gruppo e l'Iran che hanno minacciato una 'risposta' all'uccisione il mese scorso a Beirut del comandante di Hezbollah, Fuad Shukr, e a Teheran del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh. "La rappresaglia può attendere - ha aggiunto la fonte - Non è urgente né ha limiti di tempo". Ieri a Doha sono ripresi i negoziati per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi israeliani trattenuti nell'enclave palestinese dall'attacco di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno in Israele. Da quel giorno, secondo il ministero della Salute di Gaza (che nel 2007 finì sotto il controllo di
Hamas), nella Striscia si contano più di 40.000 morti.
L'ex presidente americano Donald Trump ha detto ieri di aver consigliato al primo ministro israeliani Benjamin Netanyahu quando si sono incontrati il mese scorso di "ottenere rapidamente la vittoria" perché "le uccisioni devono finire" nella Striscia di Gaza. Lo riportano i media di Israele. Nella conferenza stampa convocata ieri da Trump in New Jersey, al candidato repubblicano alle Casa Bianca è stato chiesto se incoraggiasse Netanyahu a non accettare un accordo di cessate il fuoco con Hamas. Il tycoon ha negato di averlo fatto, affermando che Netanyahu "sa quello che sta facendo. L'ho incoraggiato - ha spiegato Trump - a farla finita in fretta, 'ottieni la tua vittoria e finiscila'. Deve finire, le uccisioni devono finire".
Un alto funzionario di uno dei Paesi mediatori ha riferito di una conversazione telefonica che il primo ministro del Qatar, Muhammad bin Abd al-Rahman Al Thani, ha avuto con i capi della leadership iraniana, nella quale li ha informati che ci sono stati sviluppi positivi nei negoziati tra Israele e Hamas. "Dovreste considerare attentamente se vale la pena per voi, o per Hezbollah, attaccare Israele proprio quando ci sono tali progressi", ha affermato la fonte. Lo scrive Ynet. (ANSA). LDN 15-AGO-24 23:00 NNNN
Riprendono a Doha i negoziati per cercare di fermare la guerra nella striscia di Gaza. L'obiettivo è arrivare a una tregua, evitare la rappresaglia iraniana e consentire il passaggio di aiuti alla popolazione. I negoziati ricominciano oggi, dopo che i mediatori di Qatar, Egitto e Stati Uniti hanno definito la giornata di ieri "costruttiva". E riprendono dopo le condanne espresse anche dagli Usa contro il sanguinoso attacco da parte dei coloni in Cisgiordania che ha provocato un morto e un ferito grave. Attacco che ha suscitato sdegno da parte della Casa Bianca e anche dai leader israeliani. L'episodio è avvenuto nel villaggio di Jit. A perdere la vita è stato un palestinese di 23 anni. Gli Usa hanno definito l'accaduto come una "violenza inaccettabile" e il presidente Isaac Herzog è arrivato al punto di denunciare un "pogrom". In un comunicato ufficiale del ministero degli esteri pubblicato su X dall'Agenzia di stampa Qna, si legge che "i mediatori sono risoluti ad andare avanti per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia, che faciliterebbe il rilascio degli ostaggi e consentirebbe l'ingresso della maggior quantità possibile di aiuti umanitari a Gaza".
Progressi verso un accordo di cessate il fuoco la liberazione degli ostaggi sono stati fatti nel primo giorno di negoziati a Doha. Lo riporta il sito israeliano di notizie Walla. I negoziati, mediati da Stati Uniti, Egitto e Qatar, si sono conclusi con ''colloqui costruttivi'', secondo due funzionari statunitensi rimasti anonimi. Altri funzionari a conoscenza dei colloqui affermano che la decisione di proseguire i negoziati per un secondo giorno, oggi, dimostra che le due parti sono seriamente intenzionate a raggiungere un accordo.
l presidente israeliano Isaac Herzog ha "condannato fermamente" l'attacco di coloni ebrei contro un villaggio palestinese nella Cisgiordania occupata che, secondo l'Autorità palestinese, ha provocato un morto e un ferito grave, e ha definito questa violenza un "pogrom". "Condanno fermamente il pogrom di stasera in Samaria", ha scritto Herzog in un messaggio su X, usando il nome della provincia biblica corrispondente alla Cisgiordania settentrionale.
Hamas afferma che il cessate il fuoco da Gaza deve includere il ritiro "completo" di Israele.