Roma, 14 aprile 2024 – La prova generale fu fatta nel marzo del 2021. Due droni Shahad 197 furono lanciati dall’Iran verso Israele, per testarne le capacità di difesa, e Tsahal, le forze di difesa israeliane, decisero di far levare il volo due F35 dalla base di Nevatim, nel deserto del Negev. Così avuta l’autorizzazione dell’aeronautica militare giordana che ne aveva segnalato l’arrivo a Tel Aviv dopo il sorvolo del suo spazio aereo, i caccia ingaggiarono i due droni e li abbatterono. Gli F35 sono stati testati con successo anche contro missili da crociera, come ha testimoniato l’intercettazione e l’abbattimento di un missile da crociera lanciato dagli Houthi verso Eilat lo scorso 2 novembre.
L’Iran minaccia Israele: “Pronti ad usare un’arma mai usata prima”
Lo stesso è avvenuto – su scala ben maggiore – la scorsa notte, con una efficacia notevole per degli aerei così veloci che potrebbero sembrare sovradimensionati per colpire i lentissimi droni iraniani. Il segreto è nel radar di fuoco, l’AN-APG81, che ha capacità di identificare con successo target come i missili da crociera – che volano velocemente e a bassa quota – e persino come i droni che volano a bassa quota e lentamente. Il radar di tiro ha dimostrato di potersi interfacciare alla perfezione con l’Elecvtro optical targeting sistem dell’F35 e di consentire un sistematico abbattimento utilizzando sia i missili aria aria in dotazione degli F35 israeliani – AIM 9X Sidewinder e AIM 120 AMRAAM – sia con il cannoncino Gatling da 3600/4200 colpi al minuto, più che adeguato ad abbattere un drone.
Pensato per target molto più sfidanti, l’F35 , grazie al super radar, si è rivelato efficace anche contro droni e missili da crociera, integrandosi alla perfezione con le batterie missilistiche israeliane, con il vantaggio di poter operare al di fuori dello spazio aereo israeliano, quindi tenendo lontana la minaccia.