Domenica 24 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Elezioni in Israele: vince di misura Netanyahu

La coalizione di destra ottiene 65 seggi su 120. Superato di poco il rivale Gantz. Leader del Likud a un passo dal quinto mandato. Bordate dall'Olp: vogliono annettersi la Palestina

Netanyahu e signora (Afp Lapresse)

Netanyahu e signora (Afp Lapresse)

Tel Aviv, 10 aprile 2019 - Ce l'ha fatta. Benjamin Netanyahu è proiettato verso la conquista del suo quinto mandato. Quando siamo ormai al 99% dei voti scrutinati, il leader del Likud è in vantaggio, anche se solo di stretta misura, sullo sfidante Benny Gantz e raccoglie il 26,47% ha raccolto con più di 3 milioni e 900mila voti, mentre il rivale Blu e Bianco è fermo al 26,11%. In relazione all'esito tutt'altro che scontato, visto che le due formazioni sono quasi alla pari, la coalizione del premier arriverebbe così ad assicurarsi un margine di maggioranza sufficiente per continuare sul solco tracciato. Per la precisione il Likud e il Blu Bianco di Gantz hanno avuto 35 seggi ciascuno nel Parlamento di Gerusalemme, la Knesset. Ma a livello di coalizione di governo, quella di destra del premier può contare su 65 seggi su 120 alla Knesset contro i 56 attribuibili al centrosinistra di Gantz. Duro colpo ai laburisti di Gabbai, appena 6 seggi, minimo assoluto in decenni di storia del partito. All'indomani delle elezioni israeliane, i risultati definitivi non sono ancora disponibili ma i dati profilano appunto l'affermazione del blocco di destra. In totale si sono recati alle urne in Israele 4 milioni 16.310 elettori,  il 67% degli aventi diritto, 4 punti in meno rispetto alle elezioni del 2015

L'ORGOGLIO DEL LEADER. Nella notte, Netanyahu ha parlato di "vittoria enorme" e di un "traguardo inimmaginabile". Il premier uscente è ancora in sella dopo 13 anni al potere, di cui gli ultimi dieci consecutivi: una longevità politica senza precedenti. Il nuovo Parlamento si insedierà il 23 aprile. Netanyahu, 69 anni, è riuscito a rinnovarsi senza farsi travolgere dalle accuse di corruzione, in questo modo si conferma il primo ministro israeliano più longevo, superando il mitico Ben Gurion, mentre la Knesset si rafforza a destra.

TRUMP SI CONGRATULA. «Un grande alleato e un grande amico, mi congratulo con lui»: così Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, commenta la vittoria elettorale di Benyamin Netanyahu in Israele. Per il capo della Casa Bianca i risultati hanno premiato chi ha "le migliori chance di portare la pace nella regione" e costituiscono un buon segnale.

LA SODDISFAZIONE DI SALVINI. "Sì, sono contento, mi sono congratulato con lui". Lo dice Matteo Salvini, dopo aver lasciato palazzo Chigi, rispondendo ai giornalisti che gli chiedono un commento al voto in Israele, con l'affermazione di Benjamin Netanyahu.

IL RAMMARICO DI GANTZ - "I media stanno raccontando una storia incompiuta. È vero, il cielo è coperto ma non si può nascondere la luce della speranza". Lo spoglio dei voti "non è ancora definitivo" e "noi abbiamo mosse politiche da fare". Così Benny Gantz, si è rivolto ai suoi sostenitori con un messaggio su Twitter. 

LE REAZIONI PALESTINESI. Di tutt'altro tenore le reazioni dalla parte arabo palestinese. "Purtroppo gli israeliani hanno in maggioranza votato per candidati impegnati ad arroccarsi nello status quo di oppressione, occupazione, annessione ed esproprio in Palestina". Così si è espresso il rappresentante dell'Olp, Hanan Ashrawi, secondo cui Israele ha scelto "un Parlamento di destra razzista e xenofobo". "L'agenda estremistica e militaristica, guidata da Netanyahu, è stata incoraggiata dalle politiche sconsiderate e dal cieco sostegno dell'amministrazione Trump" in un'alleanza "cinica".

CONTESTAZIONI. Negli insediamenti ebraici in Cisgiordania sono state segnalate sporadiche anomalie, con un numero di voti maggiore rispetto al numero legale di elettori. A beneficiare di questo 'squilibrio' è stata in particolare la formazione ultra-nazionalista Unione dei Partiti di Destra. I media israeliani citano i dati forniti dal sito della Commissione elettorale centrale. Nella colonia di Bruchin, nel nord della Cisgiordania, l'affluenza è stata del 167%, con 385 schede conteggiate e 230 residenti come validi elettori; a Peduel, la partecipazione si è attestata al 113% con 894 schede e 789 elettori mentre a Negohot è stata del 143% con 125 schede e 87 residenti. Nell'insediamento ultra-ortodosso di Modiin Illit hanno registrato 19.989 schede per 19.103 elettori con un'affluenza pari al 104%. 

VITTORIA INCROCIATA - Gantz e Netanyahu hanno trionfato l'uno nella città natale dell'altro. Secondo quanto riferisce The Times of Israel, a scrutinio quasi concluso, il partito Blu e Bianco dell'ex capo di Stato maggiore nella città di Rosh Ha'ayin dove vive Gantz è in leggero svantaggio rispetto al Likud con 33,9% dei voti contro 34,8%. A Caesarea, invece, che Netanyahu chiama casa quando non è nella residenza del premier a Gerusalemme, il partito di Gantz ha stracciato il Likud 52,6% a 24%.