di Aldo Baquis
TEL AVIV
All’indomani delle eliminazioni del capo militare degli Hezbollah Fuad Shukr a Beirut e del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran, Benjamin Netanyahu ha detto agli israeliani – al termine di una lunga seduta del gabinetto di sicurezza – che lo Stato ebraico è impegnato "in una guerra per la sopravvivenza per impedire all’Iran di stingergli attorno un laccio soffocante, mediante il ricorso ad eserciti terroristici e a missili". Malgrado ciò, ha aggiunto, nelle ultime settimane Israele ha colpito duramente Hamas (con la eliminazione del capo militare Mohammed Def), gli Houti dello Yemen e anche gli Hezbollah. Nel suo intervento televisivo Netanyahu si è astenuto invece dal menzionare in alcun modo la uccisione di Haniyeh.
In Israele viene mantenuto lo stato di massima allerta. La aviazione pattuglia in continuazione i cieli del Paese, mentre il ministro della Difesa Yoav Gallant ha voluto visitare ieri una batteria di missili anti-missile Arrow. Il ministro ha inoltre parlato a lungo col segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin per coordinare azioni congiunte qualora Israele fosse di nuovo oggetto di attacchi missilistici o di droni dei suoi nemici. Media israeliani hanno aggiunto che navi da guerra degli Stati Uniti stanno prendendo posizione nelle acque vicine. "Siamo pronti ad ogni evenienza" ha detto ancora Netanyahu. "Faremo pagare un duro prezzo a chi cercasse di attaccarci".
Nel frattempo nuovi elementi stanno emergendo sulle eliminazioni di Haniyeh e di Shukr. Il primo sarebbe stato ucciso nel sonno nell’appartamento messogli a disposizione dalle autorità iraniane. Un drone lo ha colpito "direttamente", afferma un alto funzionario di Hamas, Khalil Al-Hayya, citando testimoni che erano con Haniyeh in Iran, secondo il Times of Israel. A seguito dell‘attacco missilistico, finestre, porte e pareti della sua stanza sono andate distrutte, racconta Al-Hayya in una conferenza stampa a Teheran.
Il secondo avrebbe incautamente visitato in un appartamento di Beirut una donna con cui manteneva una relazione. Aerei da combattimento F35 hanno allora lanciato 14 razzi contro l’edificio in cui si trovava il dirigente militare degli Hezbollah. "Era uno dei terroristi più ricercati al mondo – secondo Netanyahu – anche perché responsabile decenni fa delle uccisioni centinaia di marines e di militari francesi a Beirut".
Nella seduta del gabinetto i responsabili della sicurezza hanno anticipato ai ministri che di sicuro Hezbollah e l’Iran attaccheranno Israele, possibilmente con una operazione congiunta. Fra le possibilità evocate, attacchi missilistici contro Haifa e Tel Aviv e contro installazioni militari. Sui media è stato avanzato il timore che Hezbollah cerchi di colpire la sede del ministero della difesa a Tel Aviv o l’aeroporto di Tel Aviv. Ad Austin Gallant ha assicurato che per quanto riguarda Israele, la eliminazione di Shukr "ha chiuso la partita" apertasi con il massacro di 12 bambini drusi del Golan. Secondo i media Israele potrebbe "assorbire" un attacco contenuto contro le sue retrovie: ma se fosse invece una operazione in grande stile si profilerebbe allora il rischio di una guerra estesa con la milizia libanese.
Netanyahu ha tenuto inoltre a difendere la propria linea di condotta a Gaza, contestata in passato dallo stesso ministro della difesa Gallant e dai vertici dell’esercito. "Ho subito innumerevoli pressioni per fermare la guerra a Gaza. Invece sono state prese decisioni coraggiose". Solo così, ha precisato, Israele ha potuto assumere il controllo dello strategico confine fra Egitto e la Striscia di Gaza ed indebolire ulteriormente le strutture militari di Hamas.