Mercoledì 17 Luglio 2024

Israele, l’ex premier Barak duro con Netanyahu: “Bibi, per l'amor di Dio, vattene”

Lo sfogo dell’ex capo di governo ed capo di Stato maggiore delle forze israeliane, il soldato più decorato di Israele, ed ex comandante di Netanyahu

Roma, 23 gennaio 2024 - "Bibi, per l'amor di Dio, vattene", è il duro sfogo di Ehud Barak nei confronti di Benyamin Netanyahu. Barak, ex primo ministro e soldato più decorato nella storia dello Stato ebraico, e in passato comandante nell'esercito dello stesso Netanyahu, ha richiamato alla realtà l’attuale premier israeliano. E lo ha fatto chiamandolo con il nomignolo Bibi, mentre veniva intervistato dal britannico Daily Telegraph. Barak non ha risparmiato critiche all'ostinazione del leader israeliano "a rigettare una via d'uscita" dalla guerra innescata da Hamas il 7 ottobre, che rischia di portare il Paese a rimanere "impantanato per anni nel fango" della Striscia di Gaza.

I funerali del soldato israeliano Hadar Kapeluk, ucciso a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza
I funerali del soldato israeliano Hadar Kapeluk, ucciso a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza

Barak, 81 anni, ha usato le parole del britannico Leo Amery, quel "Per l'amor di Dio, vattene" con cui l'esponente Tory fece cadere nel 1940 il premier Neville Chamberlain. Il 74enne Bibi, secondo l'ex capo di governo ed capo di Stato maggiore delle forze israeliane, non ha la volontà di pianificare una road map per uscire da Gaza, il "suo gabinetto di guerra" serve solo a mantenere il suo potere personale. Questa ricerca del potere di Netanyahu inoltre sta mettendo in discussione la stessa "legittimazione" internazionale d'Israele.  Bibi è colpevole di aver portato Israele oltre la soglia dei "100 giorni" di guerra, limite di sopportabilità in termini sia politici, sia militari.

"Israele - ha spiegato ai giornalisti britannici Barak - non può annunciare una vittoria senza distruggere Hamas sia militarmente sia nella sua capacità di governo", invece, ha concluso Barak "Hamas ha solo bisogno di sopravvivere, e sopravvivrebbe anche se Israele uccidesse (Yahya) Sinwar (Il suo leader politico, ndr)".