Roma, 25 aprile 2024 – Israele stringe i tempi dell'attacco a Rafah, ultima roccaforte di Hamas nel sud di Gaza dove potrebbero essere tenuti prigionieri gli ostaggi, e rifugio per oltre un milione di palestinesi in fuga. L'esercito ha ammassato decine di carri armati e veicoli blindati lungo il confine meridionale con Gaza, al valico israeliano di Kerem Shalom, vicino a Rafah, come hanno riferito giornalisti che hanno visto il movimento dei mezzi militari.
Un'operazione sostanzialmente già annunciata nel pomeriggio di giovedì, quando l'esercito israeliano ha informato il governo che le sue forze hanno completato i preparativi per entrare a Rafah e che la data dipende solo dal gabinetto di guerra. Il premier Benjamin Netanyahu, infatti, ha approvato i piani per l'operazione di terra – come riferito dalla Israel Broadcasting Corporation – ma finora non ha dato all'esercito il via libera per muoversi.
Nel frattempo, si continua a discutere sulla liberazione dei 133 ostaggi rimasti nella Striscia e del cessate il fuoco nell'enclave dopo oltre 200 giorni di offensiva. Ma le autorità israeliane sostengono che Hamas si è infiltrato a Rafah, dove vi sarebbero ancora almeno 4 battaglioni. Netanyahu ha ribadito fin dall'inizio che l’operazione nell’area “è necessaria per garantire che Gaza non costituisca più una minaccia per Israele”.
Intanto, il portavoce del Pentagono Pat Ryder fa sapere che “è iniziata la costruzione del molo temporaneo per far arrivare gli aiuti umanitari a Gaza”. Secondo fonti dell'esercito israeliano, l'isola artificiale o molo Joint Logistics Over the Shore (JLOTS) americano a Gaza dovrebbe essere completato e operativo in pochi giorni, entro l'inizio di maggio. Lo riferisce il Jerusalem Post. L'Idf, citato da Ynet, ha reso noto che si occuperà della sicurezza. I funzionari israeliani puntualizzano che il molo temporaneo non sostituirà ma integrerà gli sforzi di aiuto via terra, che attualmente contano oltre 500 camion al giorno da quattro valichi di terra.