
Baghdad, 15 aprile 2025 – Una violenta tempesta di sabbia ha colpito il sud dell'Iraq, coprendo la regione con una spessa nube arancione che limita la visibilità e causa problemi respiratori alla popolazione. Sono infatti oltre 3.700 le persone che sono dovute ricorrere a cure mediche per casi di soffocamento, secondo quanto riferito dalle autorità sanitarie. Il sito di informazione curdo-iracheno Rudaw fa sapere che il numero più alto si è registrato a Bassora, con 749 persone colpite. Seguono Diwaniyah con 350 casi e Najaf che ha riportato oltre 250 casi.

"Un numero crescente di persone colpite dalla tempesta di sabbia sta affluendo nelle strutture sanitarie", ha dichiarato ieri la direzione sanitaria di Bassora. Le autorità sanitarie irachene hanno mobilitato ospedali e centri di emergenza nelle province colpite, fornendo ossigeno, cure per asma e assistenza medica d'urgenza. Le autorità hanno invitato la popolazione a prendere precauzioni per evitare complicazioni dovute all'inalazione della polvere.
Secondo il Ministero dei trasporti iracheno, la tempesta ha anche ridotto la visibilità in molte zone e interrotto il traffico aereo negli scali internazionali di Najaf e Bassora.
Le tempeste di sabbia sono comuni in Iraq, ma negli ultimi anni sono diventate più frequenti e intense a causa della prolungata siccità, della desertificazione e dell'aumento delle temperature. Secondo il ministero dell'Ambiente iracheno, il Paese ha registrato in media 272 giorni di tempeste di sabbia all'anno negli ultimi vent'anni. Si stima che questo numero raggiungerà le 300 giornate entro il 2050.

Per il Global Environment Outlook dell’Onu, l'Iraq è il quinto Paese più vulnerabile al cambiamento climatico. Una cattiva gestione delle risorse idriche e la costruzione di dighe nei Paesi a monte hanno ridotto drasticamente il flusso dei fiumi Tigri ed Eufrate. Le Nazioni Unite hanno lanciato un appello per l'adozione urgente di misure volte a contrastare il degrado ambientale e mitigare la crisi climatica che si aggrava nel Paese.