Mercoledì 7 Agosto 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Teheran prepara la vendetta contro Israele: dove colpirà? "Raid massicci da Iran e Libano". L’analista militare: forse non subito

Marrone (Iai): l’attacco ci sarà, ma potrebbero servire settimane per pianificarlo. L’Iran userà le milizie alleate

Roma, 7 agosto 2024 – Vendetta sì, ma misurata. Teheran vuole, anzi deve rispondere, ma cercherà di farlo senza innescare una dura ritorsione israeliana. Secondo fonti dell’intelligence di Tel Aviv, una delle ipotesi emerse in queste ore è che l’Iran, per evitare una massiccia risposta del nemico, possa attaccare un obiettivo israeliano all’estero, forse in Medio Oriente o in Europa, probabilmente senza fare troppe vittime. I servizi israeliani evitano di dare elementi sulla fonte che ha fornito all’intelligence questa ipotesi, che quindi è difficile valutare, e allo stato restano più probabili attacchi ‘tradizionali’ con missili balistici, da crociera, razzi e droni, sia dal suolo iraniano – il think thank israeliano Alma ha reso nota una lista di 12 siti iraniani da dove potrebbero partire gli attacchi con missili balistici e droni – oppure da quello dove operano i suoi “proxy“.

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"Schematizzando – osserva Alessandro Marrone, responsabile Difesa dell’Istituto Affari Internazionali – si possono immaginare due scenari. Se l’Iran accetta il rischio di una guerra con Israele potrebbe lanciare diverse centinaia di missili balistici dal suo territorio, con un attacco quindi ben peggiore di quello di aprile. Ma a parole in questi giorni lo ha escluso e oggettivamente è dubbio che le converrebbe tanto più che il presidente appena eletto è un riformista. Quello che mi pare improbabile è un attacco contro i siti nucleari israeliani, hanno una valenza politica e strategica enorme che spingerebbe Israele ad una reazione durissima. La sensazione è che entrami i contendenti non vogliano superare la linea rossa che porterebbe alla guerra aperta, ma il problema è che l’uno non sa quale è la linea rossa dell’altro e quindi sono possibili pericolosi errori di valutazione".

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"Se l’Iran volesse evitare una guerra diretta – prosegue Marrone – potrebbe utilizzare soprattutto i proxy, le milizie da lei armate e sostenute in Iraq, Siria, Yemen, che però non hanno i missili balistici e quindi hanno potenzialmente una efficacia operativa minore. Discorso a parte per Hezbollah che ha decine di migliaia di razzi e anche alcune migliaia di missili e quindi potrebbe allestire un attacco significativo. Ora, in questi mesi Hezbollah ha tenuto una pressione costante su Israele ma ha evitato azioni che portassero a uno scontro aperto di terra e una possibile invasione del Sud del Libano. Nasrallah vuole sicuramente vendicarsi dell’uccisione di Fouad Shukr, il capo dell’unità strategica di Hezbollah, avvenuto pochi giorni fa, ed è solidale con l’Iran e Hamas, ma probabilmente non sino al punto da provocare una invasione israeliana. E quindi, se usa solo una parte del suo arsenale, difende il proprio orgoglio, mantiene la tensione ma ragionevolmente evita l’invasione".

"L’attacco ci sarà – prosegue Marrone – probabilmente combinato, una parte dall’Iran e una più massiccia dai suoi proxy, ma i tempi dipendono dalla complessità dell’attacco, che va effettuato dopo una buona pianificazione operativa, visto che Israele ha una sofisticata difesa aerea. E quindi potrebbe avvenire non necessariamente a giorni ma anche tra alcune settimane".