Venerdì 29 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Iran: uccisa Hadis Najafi, la ragazza simbolo delle proteste contro il velo

La giovane è stata raggiunta da sei colpi di proiettile al petto, in viso e al collo. A sparare le forze di sicurezza iraniane

Teheran, 25 settembre 2022 - Si chiamava Hadis Najafi, aveva appena 20 anni ed è stata uccisa dalle forze di sicurezza iraniane, ieri sera, durante le proteste nella città di Karaj, vicino a Teheran. Secondo vari account Twitter, la ragazza è stata raggiunta da sei colpi di proiettile al petto, in viso e al collo. La giovane era diventata una delle ragazze simbolo delle proteste: quando affrontava la polizia, era senza velo perché contraria all'hijab obbligatorio e alle leggi discriminatorie della Repubblica islamica. In un video che era circolato sui social, si vedeva chiaramente la giovane legarsi i capelli con l'elastico prima di unirsi ai manifestanti. Un gesto comune a tante ragazze occidentali, fatto ogni giorno, ma che in Iran si può pagare con la vita. 

In tutto il Paese, tra l'altro vanno avanti da giorni le proteste contro la morte di Mahsa Amini, la giovane arrestata dalla polizia morale perché non indossava il velo in modo adeguato e poi uccisa in un pestaggio in carcere. Per questo il presidente Raisi ha usato il pugno di ferro per sedare i disordini: nel nord sono stati 739 manifestanti, tra cui 60 donne. Sul web ha circolato anche un video in cui un agente spara sui miliziani. Ci sono però state anche manifestazioni pro-governo e favorevoli a un codice di abbigliamento conservatore

Hadith Najafi, la ragazza simbolo delle proteste in Iran (Ansa)
Hadith Najafi, la ragazza simbolo delle proteste in Iran (Ansa)

L'appello del regista Asghar Farhadi

"Sono il regista Asghar Farhadi. Avrete ascoltato le recenti notizie dall'Iran e visto immagini di donne progressiste e coraggiose che guidano le proteste per i loro diritti umani insieme agli uomini. Lottano per diritti semplici ma fondamentali che lo Stato nega loro da anni. Questa società, in particolare queste donne, ha attraversato finora un percorso duro e doloroso e ora ha raggiunto un punto di riferimento". Inizia così il video appello del regista iraniano, premio Oscar per Il cliente e Una separazione, rivolto agli artisti e agli intellettuali di tutto il mondo perché si mobilitino in segno di solidarietà verso il suo popolo. "Le ho viste da vicino queste notti. La maggior parte di loro - sottolinea il regista - è molto giovane: diciassette anni, vent'anni. Ho visto indignazione e speranza nei loro volti e nel modo in cui marciavano per le strade. Rispetto profondamente la loro lotta per la libertà e il diritto di scegliere il proprio destino nonostante tutta la brutalità a cui sono soggette. Sono orgoglioso delle donne potenti del mio Paese e spero sinceramente che attraverso i loro sforzi raggiungano i loro obiettivi. Attraverso questo video, invito tutti gli artisti, i registi, gli intellettuali, gli attivisti per i diritti civili di tutto il mondo e tutti i Paesi, e tutti coloro che credono nella dignità umana e nella libertà, a essere solidali con le donne e gli uomini potenti e coraggiosi dell'Iran, in video, per iscritto o in altro modo". Segnali che possono "rafforzare ulteriormente la speranza dell'Iran di raggiungere questo obiettivo bellissimo e fondamentale che stanno cercando in un Paese in cui senza dubbio le donne saranno le pioniere delle trasformazioni più significative. Per un domani migliore", conclude.

Usa e Ue: "Siamo a fianco dei cittadini dell'Iran"

Gli Stati Uniti "sono accanto alle donne e cittadini iraniani che chiedono un futuro migliore", ha dichiarato il consigliere nazionale per la Casa Bianca, Jake Sullivan, in un'intervista a Nbc news. "Abbiamo compiuti passi concreti come le sanzioni contro la polizia morale di Teheran e le misure per facilitare l'accesso a Internet e continueremo a farlo perché queste proteste sono una questione di diritti fondamentali e dignità", ha aggiunto.  Intanto Elon Musk ha annunciato l'attivazione di Starlink per tentare di garantire la connessione internet all'Iran, sullo sfondo delle restrizioni alla Rete imposte dalle autorità per reprimere le proteste anti-governative in corso nel Paese. 

Anche Bruxelles condanna la violenta repressione in Iran. "Per l'Ue e i suoi Stati membri, l'uso diffuso e sproporzionato della forza contro manifestanti non violenti è ingiustificabile e inaccettabile. I cittadini in Iran, come in qualsiasi altro Paese, hanno il diritto di protestare pacificamente. Tale diritto deve essere garantito in ogni circostanza", ha dichiarato l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell