Martedì 16 Luglio 2024

Iran: “Chiuderemo il Mediterraneo se continuano i crimini a Gaza”. Perché la minaccia è poco credibile

La flotta iraniana non ha accesso diretto al Mediterraneo e non è chiaro come possa tentare di chiuderlo

Roma, 23 dicembre 2023 – "Il Mediterraneo potrebbe essere ‘chiuso’ se gli Stati Uniti e i loro alleati continuano a commettere crimini a Gaza”. Le Guardie della Rivoluzione iraniana minacciano di estendere il sabotaggio del commercio internazionale dal Mar Rosso, dove sostengono gli attacchi dei ribelli Houthi contro navi cargo che battono bandiera israeliana o in generale straniera, puntando il mirino verso il Mediterraneo

Un ribelle Houthi (Ansa)
Un ribelle Houthi (Ansa)

"Dovranno aspettarsi presto la chiusura del Mar Mediterraneo, dello Stretto di Gibilterra e di altri corsi d'acqua”, ha detto Mohammad Reza Naqdi, comandante dei pasdaran citato da Tasnim. La flotta iraniana non ha accesso diretto al Mediterraneo e non è chiaro come possa tentare di chiuderlo. Per questo, più che una minaccia sembrerebbe una boutade. Anche se Naqdi ha parlato della “nascita di nuove potenze di resistenza e chiusura di altre vie d’acqua”. Una frase che potrebbe essere interpretata come una chiamata al sollevamento di frange fondamentaliste nel nord Africa (nell’area dello Stretto di Gibilterra). 

La chiamata tra Raisi e al-Sisi

Una chiamata Iran-Egitto per discutere sui recenti sviluppi a Gaza e nella prospettiva di ripristinare i rapporti diplomatici tra i due Paesi dopo decenni di equilibrismi sul filo del rasoio. Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha parlato con il suo omologo egiziano Abdel Fattah al-Sisi alzando i toni sul conflitto in corso: “Gli Stati Uniti – ha detto l’iraniano – non possono svolgere il ruolo di benefattore e di pacificatore nella guerra di Gaza, perché da un lato invitano ipocritamente tutte le parti all'autocontrollo, e dall'altro forniscono sostegno militare al regime sionista e pongono il veto alla risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite su Gaza”. Israele quindi è “una seria minaccia alla pace e alla sicurezza nella regione”, ha aggiunto invitando il Cairo a sfruttare le sue potenzialità per aiutare i palestinesi a far valere i loro diritti e a fermare gli attacchi israeliani a Gaza, sempre nell’ottica di incitare alla rivolta nuovi possibili alleati. Secondo l'Irna, Al Sisi ha affermato che il suo Paese sta compiendo tutti gli sforzi possibili “per porre fine al conflitto di Gaza e fornire assistenza umanitaria all'enclave”.

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