Teheran, 3 febbraio 2023 - Il regista iraniano Jafar Panahi, incarcerato da circa sette mesi nella prigione di Evin in Iran, è stato liberato oggi su cauzione. Lo fa sapere l'ong Center for Human Rights in Iran (Chri), con sede a New York. Il regista è stato liberato "due giorni dopo aver avviato uno sciopero della fame", sostiene l'organizzazione. Panahi era stato arrestato mesi prima che scoppiassero le attuali proteste contro il regime, ma la sua prigionia è diventata un simbolo della difficile situazione degli artisti che si sono opposti alle autorità.
"Oggi, come molte persone intrappolate in Iran, non ho altra scelta che protestare contro questo comportamento disumano con ciò che ho di più caro: la mia vita", ha scritto Panahi in una dichiarazione diffusa dalla moglie, annunciando lo sciopero della fame. "Rifiuterò di mangiare, bere e prendere qualsiasi medicina fino a quando non sarò rilasciato", ha scritto il regista. "Rimarrò in questo stato fino a quando, forse, il mio corpo senza vita non sarà rilasciato dalla prigione", ha aggiunto.
Jafar Panahi è stato arrestato l'11 luglio 2022 presso il tribunale di Teheran dove si era recato per seguire il caso di un altro regista premiato, Mohammad Rasoulof, arrestato pochi giorni prima. Da allora, il regista 62enne scontava una pena detentiva di sei anni comminata nel 2010 per "propaganda contro il sistema". Il 15 ottobre 2022, la Corte Suprema ha annullato la condanna e ha ordinato un nuovo processo, alimentando le speranze del suo team legale che potesse essere rilasciato, ma è rimasto in prigione.
Il regista ha vinto un Leone d'Oro nel 2000 alla Mostra del Cinema di Venezia per Il cerchio e il premio per la sceneggiatura a Cannes nel 2018 per Tre volti, tre anni dopo aver vinto l'Orso d'Oro a Berlino per Taxi Teheran. L'ultimo film di Panahi, No Bears, che come gran parte dei suoi lavori recenti ha come protagonista lo stesso regista, è stato proiettato alla Mostra del cinema di Venezia del 2022 quando il regista era già dietro le sbarre. Ha vinto il Premio Speciale della Giuria.