Giovedì 19 Dicembre 2024
ALDO BAQUIS
Esteri

La vendetta dell’Iran. Usa in allerta, schierano navi e jet. "Teheran può colpire già oggi"

Atteso anche il capo delle forze armate americane nella regione Palestinese accoltella i passanti a Holon: due morti. Hamas esulta

Roma, 5 agosto 2024 –  In seguito all’uccisione a Teheran del leader di Hamas Ismail Haniyeh lIran ha terminato i preparativi per un attacco contro Israele che, secondo diversi media, potrebbe avvenire in qualsiasi momento a partire da oggi.

A rafforzare il senso generale di emergenza vi è l’arrivo odierno a Tel Aviv del generale Erik Kurila, comandante di Centcom, il comando regionale delle forze Usa. Cerca di orchestrare, assieme con Paesi arabi moderati e filo-occidentali, una cintura protettiva attorno ad Israele analoga a quella che ad aprile riuscì a neutralizzare il lancio da Teheran di oltre 300 fra missili balistici e sciami di droni. Nei canali diplomatici gli Usa hanno però ruvidamente chiarito che, al di là degli aiuti militari inoltrati nelle ultime ore, il presidente Biden si attende da Benjamin Netanyahu che metta fine alla guerra a Gaza e che sottoscriva l’accordo per la tregua senza altre tergiversazioni. Un accordo del genere, secondo gli Usa, potrebbe forse sventare ancora un conflitto regionale.

Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir (al centro) a Holon, sulla scena dell’attacco terroristico
Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir (al centro) a Holon, sulla scena dell’attacco terroristico

Che l’attacco stia per essere lanciato lo ha confermato ieri, fra gli altri, il presidente del Parlamento iraniano Mohammed Qalibaf. "La nostra reazione sarà distruttiva – ha previsto –. Impartiremo una lezione storica al nemico sionista e ai suoi mendaci sostenitori, gli Stati Uniti". Di fronte alla gravità della situazione il ministro degli esteri giordano Ayman Safadi ha compiuto ieri una rara visita a Teheran in cui ha ribadito che il regno hashemita esige di non essere trascinato in alcun modo nel conflitto a distanza fra Israele ed Iran.

A quanto risulta in Israele né l’Iran né gli Hezbollah (che intende vendicare la uccisione del loro comandante supremo Fuad Shukr, avvenuta a Beirut) hanno finalizzato i piani di attacco e ancora non è chiaro se intendano reagire congiuntamente o in fasi separate. Nel frattempo i sistemi di difesa aerea di Israele sono estesi al massimo. "Abbiamo approntato sia piani di difesa, sia di attacco" ha assicurato il ministro della Difesa Yoav Gallant.

Ma la minaccia, viene fatto osservare, può giungere da 360 gradi e sotto forme disparate quali missili balistici, missili da crociera, o anche droni. Alle autorità locali è stato fatto presente che in caso di combattimenti prolungati potrebbero verificarsi interruzioni per giorni interi nella erogazione di acqua, di energia elettrica e nelle comunicazioni. Analisti locali presumono che l’Iran e gli Hezbollah cercheranno di colpire obiettivi militari, all’interno di zone abitate. Nel nord di Israele, la zona più esposta ai missili degli Hezbollah, è presa in considerazione la necessità di dover sgomberare in tempi ristretti masse di abitanti, possibilmente verso Gerusalemme.

Per ora, ha affermato il portavoce militare, non è necessario alterare la routine nelle retrovie. Ma imprevisti sono sempre possibili. Ieri a Holon, a sud di Tel Aviv, un palestinese armato di coltello si è avventato contro passanti e ha pugnalato a morte due passanti, prima di essere abbattuto da un agente. "Un gesto eroico", ha esclamato Hamas da Gaza mentre il ministro della Sicurezza nazionale, Ben Gvir, ha ribadito che questo genere di terrorismo si combatte anche "con la distribuzione massiccia di armi civili". "Da quando il governo di destra ha assunto il potere – ha invece denunciato il leader della opposizione Yair Lapid – la polizia ha toccato il fondo. Con il governo Netanyahu la nostra sicurezza personale si è sfracellata".