Roma, 2 settembre 2024 - Dura vita per gli attivisti iraniani invisi ad Ali Khamenei. Il blogger Hossein Shanbehzadeh è stato incarcerato a giugno per aver postato un solo punto in risposta a un tweet della Guida suprema. Il gesto 'sconsideato' di Shanbehzadeh gli è costato a 12 anni di carcere.
“Propaganda sionista”
Il suo avvocato, Amir Raesian, su X ha precisato: "Secondo il verdetto emesso dalla Sezione 26 del Tribunale rivoluzionario di Teheran, è stato condannato a cinque anni di carcere per propaganda a favore del regime sionista, quattro anni per insulto al sacro, un anno per propaganda contro il sistema e due anni e 50 milioni di multa per aver pubblicato menzogne". Il legale ha sottolineato che il suo assistito dovrà scontare almeno cinque anni, la più lunga tra le pene per i reati di cui è accusato. L'eventuale ricorso all'appello contro le sentenze lo deciderà con il suo cliente.
Un puntino in un post
Il caso è abbastanza singolare perché Shanbehzadeh è stato arrestato e accusato di spionaggio a favore di Israele lo scorso giugno, proprio pochi giorni dopo aver risposto con un punto a un post X in cui Khamenei posava con la squadra nazionale di pallavolo, e a cui mancava quel segno di punteggiatura.
Il puntino è diventato virale
Il guaio per l'attivista forse è stato il grande successo del suo post, diventato virale tra 'Mi piace' e commenti anti governativi. Subito il regime ha sospeso l'account del noto editore e attivista che da anni critica la situazione in Iran, ma sempre con messaggi dai toni scherzosi sui social network.
Repressione in risposta alle tensioni sociali
Shanbehzadeh infatti non è nuovo alla Giustizia iraniana: nel 2019 l'attivista è stato condannato a sei anni di carcere per aver criticato il leader della Repubblica islamica, ma evitò il carcere. L'attivista non rappresenta che l'ultimo caso in un Paese dove la repressione contro artisti, donne senza velo e critici delle politiche della Repubblica islamica rispecchia la difficile situazione economica e le tensioni sociali.
Artisti e oppositori nel mirino
A maggio, il regista Mohamad Rasoulof era dovuto fuggire dal Paese dopo essere stato condannato a otto anni di carcere, fustigazioni e confisca delle proprietà dei suoi film. A giugno era toccato alla fumettista Atena Farghadani essere condannata a sei anni di carcere per "propaganda contro la Repubblica islamica" e "insulto al sacro". E nuova condanna per l'attivista politico riformista Mostafa Tajzadeh, che sta già scontando una pena di cinque anni di reclusione da luglio 2022 per "propaganda contro il sistema" e "complotto contro la sicurezza del paese". Ora è stato accusato con gli stessi capi di imputazione in un nuovo caso e per cui rischia altri sei anni di prigione.