Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Isis rivendica l’attentato a Kerman. Iran rafforza i controlli ai confini

I jihadisti: “Fratelli martiri hanno fatto esplodere le loro cinture esplosive”. La condanna del Consiglio di Sicurezza Onu: “Vile attacco terroristico”

Roma, 4 gennaio 2024 –  L’Isis ha rivendicato l’attentato di ieri a Kerman (Iran), con le due esplosioni avvenute nei pressi della tomba di Qassem Soleimani che hanno causato 84 morti e almeno 284 feriti. Una strage di cui la Jihad islamica ha reclamato la paternità oggi sui propri canali Telegram, subito rilanciati dalle principali agenzie di stampa internazionali. L’Isis parla di due kamikaze (“fratelli martiri”) che “si sono avviati verso un grande raduno di sciiti politeisti vicino alla tomba del loro leader morto, Qassem Suleimani, dove hanno fatto esplodere le loro cinture esplosive in mezzo alla folla”. 

Iran, l'attentato a Kerman (Ansa)
Iran, l'attentato a Kerman (Ansa)

Iran rafforza i controlli ai confini

Immediata la reazione dell’Iran, che in un primo momento – tramite esponenti di primo piano del governo – aveva accusato i “sionisti” occidentali di aver avuto “un ruolo” nelle esplosioni. Ora Teheran prende le contromisure e rafforza i controlli al confine con Afghanistan e Pakistan. La chiusura delle frontiere conferma la pista dello Stato Islamico. "Abbiamo punti al confine tra Afghanistan e Pakistan il cui blocco è sono una priorità'', ha detto il ministro dell'Interno iraniano, Ahmad Vahidi. Uno degli obiettivi principali sarà quello di limitare il volume di traffico che attraversa il confine, cosa che sarà discussa con i talebani.

Consiglio di sicurezza Onu

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato "il vile attacco terroristico" di ieri a Kerman. In una nota si legge che "i membri del Consiglio di Sicurezza hanno riaffermato che il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni costituisce una delle più gravi minacce alla pace e alla sicurezza internazionale". I membri del Consiglio di sicurezza hanno poi sottolineato "la necessità di consegnare alla giustizia gli autori, gli organizzatori, i finanziatori e gli sponsor di questi riprovevoli atti di terrorismo".