Mercoledì 15 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

Colloqui per la tregua a Gaza, Israele vuole la liberazione di “33 ostaggi vivi”. Iran e Hamas non ci saranno

In salita l’accordo per un cessate il fuoco. Sui media iraniani è circolata l’ipotesi che l’obiettivo della rappresaglia di Teheran sarebbe il quartier generale del Mossad a Tel Aviv

Roma, 14 agosto 2024 – L’Iran non parteciperà ai colloqui di domani a Doha per il cessate il fuocoUn passo indietro sul fronte della tregua a Gaza. Confermata anche l’assenza di esponenti di Hamas che potrebbero però parlare con i mediatori di Qatar e Egitto dopo il 15 agosto. Israele intanto a pronta una lista di ostaggi, la liberazione di tutti quelli vivi (33) è una condizione che Tel Aviv intende mettere per il cessate il fuoco. A Doha ci sarà anche il capo della Cia. 

Intanto sui media iraniani è circolata l’ipotesi che l'Iran potrebbe colpire il quartier generale del servizio di intelligence israeliano Mossad a Tel Aviv come rappresaglia per l'assassinio di alti funzionari di Hamas e Hezbollah alla fine del mese scorso. Scenario che Teheran ha fatto capire di voler evitare nel caso fosse raggiunto un accordo sullo stop alle ostilità.  

Nella Striscia le Forze di difesa israeliane chiudono una strada di Rafah utilizzata per fornire aiuti umanitari ai palestinesi della città del sud, accusando i miliziani di Hamas di aver aperto il fuoco nell’area. 

Le notizie in diretta

Idf attacca 40 obiettivi a Gaza
Idf attacca 40 obiettivi a Gaza
21:03
Usa e Qatar avvertono: non mettere a rischio le trattative su Gaza  

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il premier del Qatar hanno esortato le parti a non minare le trattative per il cessate il fuoco a Gaza. "Nessuna delle parti nella regione dovrebbe intraprendere azioni che possano mettere a rischio gli sforzi per raggiungere un accordo", hanno concordato Blinken e il premier del Qatar nel corso di una conversazione telefonica. 

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken

 

19:51
Erdogan vede Abu Mazen: aumentare gli sforzi per il cessate fuoco

Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmud Abbas ha incontrato oggi ad Ankara il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per colloqui su un cessate il fuoco e la pace. Abu Mazen ed Erdogan hanno discusso “dei massacri commessi da Israele nei territori palestinesi” e “delle misure che devono essere adottate per un cessate il fuoco permanente e la pace” durante il loro incontro al palazzo presidenziale, secondo l’ufficio di Erdogan. Nei colloqui con Abbas, Erdogan si è nuovamente scagliato contro il silenzio di alcuni stati occidentali di fronte al crescente numero di morti a Gaza e ha detto che era “inaccettabile”, ha affermato il suo ufficio. Ha anche detto che tutti i paesi, in particolare il mondo islamico, dovrebbero aumentare i loro sforzi per un cessate il fuoco immediato a Gaza e per garantire la consegna ininterrotta di aiuti umanitari ai palestinesi. 

18:27
Il capo della Cia in Qatar per i colloqui

Il capo della Cia William Burns sarà in Qatar per i colloqui sul cessate il fuoco a Gaza giovedì: lo riportano alcuni media Usa e israeliani. Con Burns anche Brett McGurk, il coordinatore della Casa Bianca per il Medio Oriente e l'Africa. 

18:18
Usa ai membri del governo israeliano: importante chiudere l'accordo 

In vista dei negoziati per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi in programma domani a Doha, alcuni funzionari dell'amministrazione Biden avrebbero parlato al telefono con tre leader politici israeliani (il ministro della Difesa Yoav Gallant, il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer e il leader dello Shas Aryeh Deri) per sottolineare l'importanza di concludere un accordo. Lo riporta il notiziario Channel 12, citando fonti anonime. Le telefonate ai tre, tutti ex membri o osservatori del gabinetto di guerra, ora sciolto, sono state effettuate oggi, mentre il primo ministro Benjamin Netanyahu teneva una serie di riunioni per preparare i colloqui di Doha. Secondo quanto riportato dal servizio televisivo, i funzionari statunitensi hanno sottolineato il legame tra un accordo e la capacità di evitare un'escalation con l'Iran e Hezbollah. 

18:17
Israele vuole la liberazione dei 33 ostaggi ancora vivi

 Alla vigilia dei colloqui di Doha, Israele avrebbe stilato e starebbe trasmettendo presentato una lista dei nomi dei 33 ostaggi ancora in vita che dal suo punto di vista devono essere rilasciati nella prima fase dell'accordo. Channel 12 riferisce indiscrezioni secondo cui Israele ha chiarito che insiste sulla liberazione di 33 ostaggi vivi e non per il rilascio di soli 18 ostaggi vivi e 15 corpi. 

18:16
Hamas non va a Doha, ma parlerà con i mediatori dopo il 15 agosto 

Hamas ha nuovamente dichiarato che non prenderà parte ai colloqui di domani in Qatar, ma i mediatori prevedono consultazioni dopo il 15 agosto: "Intraprendere nuovi negoziati consente a 
Israele di imporre nuove condizioni e di utilizzarli per compiere altri massacri", ha detto il funzionario di Hamas Sami Abu Zuhri, come riporta Times of Israel citando Reuters. "Hamas è impegnata a rispettare la proposta presentata il 2 luglio", ha aggiunto. L'assenza di Hamas, tuttavia, non elimina le possibilità di progressi, poiché il suo capo negoziatore Khalil al-Hayya risiede a Doha e il gruppo ha canali aperti con Egitto e Qatar.

16:13
Ynet: attacco informatico contro Banca centrale dell'Iran

"Un importante attacco informatico è stato lanciato contro la Banca Centrale dell'Iran ed altri istituti di credito del Paese, che hanno provocato problemi nel sistema bancario iraniano". Questo è ciò che riporta l'Iran International website, sito collegato all'opposizione e che ha sede a Londra. "Questo potrebbe essere il più grande attacco informatico mai diretto finora contro Teheran" riferisce il portale Ynet. 

13:58
Gemellini uccisi nel raid israeliano a Gaza

Asser e Ayssel, gemellini di quattro giorni, sono rimasti uccisi in un raid israeliano a Gaza, mentre il padre era andato a registrare la loro nascita. Mohamed Abuel-Qomasan era andato a ritirare il certificato di nascita dei due figli, quando un vicino lo ha chiamato per dirgli che la sua casa, nei pressi della città di Deir al-Balah, nella parte centrale della Striscia, era stata bombardata. Nel raid sono rimasti uccisi Asser e Ayssel, la madre dei due bimbi, Arafa, che li aveva partoriti quattro giorni prima, e la nonna.  Secondo il ministero della Sanità di Gaza, dall'inizio della guerra seguita all'attacco del 7 ottobre, sono rimasti uccisi 115 neonati tra le circa 40mila vittime dell'operazione israeliana.

12:06
Khamenei, guerra psicologica contro Iran

La guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, ha avvertito che "i nemici della Repubblica islamica" hanno sferrato "una guerra psicologica" volta a "creare paura e indurre il Paese a ritirarsi" in vari settori. "Secondo l'interpretazione del Sacro Corano, la ritirata non tattica in qualsiasi campo, economico, politico, militare o nella propaganda, causa l'ira divina". Lo riporta l'agenzia iraniana Irna. Khamenei ha invitato a "fare affidamento sulle capacità del Paese, evitando di esagerare la potenza dei nemici"

12:02
Famiglie ostaggi: "A Doha non vada solo capo del Mossad"

Le famiglie degli ostaggi, in particolare delle soldatesse 19enni rapite nella base di Nahal Oz, hanno riferito a Ynet di aver ricevuto nei giorni scorsi informazioni secondo cui domani a Doha per la parte israeliana andrà solo il capo del Mossad Daviv Barnea, senza quello dello Shin Bet Ronan Bar e dell'inviato per l'esercito Nitzan Alon. I familiari chiedono che la delegazione venga ampliata, temendo che questo possa significare un mandato ristretto da Netanyahu: "Significherebbe lasciare le ragazze e gli altri a Gaza". La decisione finale spetterà alla riunione preparatoria che avrà luogo questa sera, prima del vertice.

11:24
Hamas: "Negoziati solo con ritiro totale Israele"

"Non parteciperemo ai negoziati al solo scopo di negoziare. C'è una proposta approvata dal Consiglio di Sicurezza Onu che dobbiamo attuare. Ci deve essere un ritiro totale di Israele dalla Striscia di Gaza": lo ha ribadito un dirigente di Hamas, Mahmoud Mardawi, a Sky News Arabia. Lo scrive su X l'emittente panaraba emiratina.
 

11:22
Inviato Usa a Beirut: "Ora soluzione tra Hezbollah e Israele"


"È giunto il momento" per una soluzione diplomatica tra Israele ed Hezbollah, lo ha detto l'inviato statunitense Amos Hochstein, arrivato oggi a Beirut. Lo riferisce Haaretz. Hochstein è nella capitale del Libano nel contesto di un'azione concertata degli Stati Uniti per impedire che le tensioni regionali degenerino in una guerra totale. Quando gli è stato chiesto, in una conferenza stampa dopo l'incontro con il presidente del parlamento libanese Nabih Berri, un forte alleato di Hezbollah, se Israele e Hezbollah possano evitare una guerra, Hochstein ha risposto: "Spero di sì, credo di sì", riporta Times of Israel.

09:48
"Sede Mossad a Tel Aviv nel mirino dell'Iran"

L'Iran potrebbe colpire il quartier generale del servizio di intelligence israeliano Mossad a Tel Aviv come rappresaglia per l'assassinio di alti funzionari di Hamas e Hezbollah alla fine del mese scorso, secondo l'emittente iraniana Press Tv. L'attacco per vendicare la morte di Ismail Haniyeh a Teheran e di Fuad Shukr a Beirut potrebbe essere quindi diretto contro l'area di Kirya, il complesso governativo nel centro di Tel Aviv. Tra gli altri potenziali obiettivi citati da Press Tv figurano il kibbutz di Palmachim, le basi aeree e missilistiche di Tel Nof e Sdot Micha, nonché il quartier generale operativo dell'unità di intelligence militare 8200.

09:46
WSJ: "Se Hezbollah attacca, risposta Israele modifica confine"

Un alto funzionario della sicurezza israeliana ha affermato che una risposta sproporzionata da parte di Hezbollah potrebbe "portare a un attacco israeliano che porterà a una nuova realtà sul confine settentrionale". Lo scrive il Wall Street Journal. La fonte ha aggiunto che la leadership del comando settentrionale di Israele sta spingendo per un approccio più aggressivo contro Hezbollah rispetto a quello adottato finora, da dopo il 7 ottobre e i continui lanci di razzi dal Libano.

09:46
Iran non parteciperà a summit per tregua a Gaza

La Missione permanente dell'Iran presso le Nazioni Unite ha dichiarato che l'Iran non intende inviare rappresentanti ai colloqui per il cessate il fuoco. Lo riporta Haaretz. L'Iran ha respinto l'invito di Gran Bretagna, Francia e Germania ad astenersi da qualsiasi attacco di rappresaglia contro Israele, che avrebbe ulteriormente inasprito le tensioni regionali. L'Iran la definisce una "richiesta eccessiva".