Roma, 29 gennaio 2023 - Respinto nella notte tra sabato e domenica un attacco di droni su un sito militare a Isfahan, in Iran. La notizia è stata resa nota dal ministero della difesa, citato dall'agenzia Irna. "Un attacco, fallito, è stato effettuato con l'uso di droni contro un complesso di attrezzature del ministero della Difesa", è stato spiegato, aggiungendo che l'azione non ha causato vittime ma solo "lievi danni al tetto" di un edificio. Il sito appartiene all'Iran Space Research Center, sanzionato dagli Usa per la sua attività legata al programma di missili balistici del Paese. "Tutte le opzioni sono sul tavolo per impedire all'Iran di ottenere l'arma nucleare", ha dichiarato il segretario di Stato americano Antony Blinken, intervistato dalla tv Al-Arabiya, all'inizio del suo tour in Medio Oriente.
Secondo diversi osservatori l'annuncio di questo attacco arriva in un contesto teso sullo sfondo di un movimento di protesta dopo la morte di Mahsa Amini a settembre, persistenti divergenze sulla questione nucleare e accuse da parte di alcuni Paesi di forniture da parte di Teheran di droni all'esercito russo per la guerra in Ucraina.
Non solo. Verso le 23 le agenzie battono un'altra notizia che rischia di accrescere la tensione. Sei camion refrigerati che "trasportavano armi iraniane" dall’Iraq sono stati centrati da un raid aereo nell’est della Siria che ha causato un numero imprecisato di vittime. Lo riferisce l’Osservatorio per i diritti umani in Siria basato a Londra. I raid aerei hanno colpito l’obiettivo nella regione di frontiera di Albu Kamal, dove è forte la presenza delle milizie pro- Iran.
Il video su Twitter
Il ministero iraniano ha affermato che uno dei droni è stato distrutto dal sistema di difesa antiaerea del sito, mentre gli altri due sono esplosi. Un video ampiamente diffuso sui social network, la cui autenticità non è stata potuta verificare dalla Afp, mostra una grande esplosione sul posto e immagini di veicoli di emergenza che si dirigono verso l'area.
Iran Defense Ministry says 1 of its workshop complexes in Isfahan came under attack from 3 Micro Aerial Vehicles, but its air defenses successfully repelled them. 1 of MAVs downed while other 2 caught in defensive traps & exploded. Footage shows the moment when a MAV targeted: pic.twitter.com/hRePyuNbgx
— Iran (@Iran) January 29, 2023
"Azioni cieche dei nemici della Repubblica Islamica"
Sempre il ministero, in una nota citata dall'Iran International, ha commentato che "queste azioni cieche non avranno alcun impatto sulla continuazione del progresso del Paese". L'agenzia Mehr, invece, scrive che il parlamentare Mohammad-Hassan Assafari ha accusato "gli oppositori e i nemici" della Repubblica islamica, che con questo attacco cercano di "turbare le capacità difensive" del Paese. Teheran ha detto che il "vile" attacco non fermerà i progetti sul nucleare.
I media israeliani: un successo
Ma i media israeliani parlano di operazione andata a segno, nonostante le affermazioni delle autorità iraniane. "Un mix di fonti di intelligence occidentali e fonti straniere" lo hanno definito un "enorme successo", scrive il quotidiano Jerusalem Post. "Ci sono state quattro esplosioni contro una struttura che sviluppa armi avanzate e le conseguenze", scrive la testata israeliana, "vanno ben oltre il 'danno minore al tetto' di cui parla la Repubblica islamica come fatto anche in altri incidenti degli ultimi anni". Israele, prosegue il Jerusalem Post, sta facendo finta di niente, ma fonti di intelligence occidentale e fonti iraniane hanno attribuito in passato al Mossad "attacchi altrettanto riusciti contro l'impianto nucleare iraniano di Natanz nel luglio 2020, un altro impianto nucleare a Karaj nel giugno 2021". Non è ancora chiaro, fa notare il giornale, se le armi avanzate che sono state danneggiate (nell'attacco) siano legate solo a un uso convenzionale o possano avere un duplice uso anche per questioni nucleari, come alcuni missili balistici o attrezzature esplosive che possono essere utilizzate sia come armi convenzionali che nucleari. Isfahan, conclude il Jerusalem Post, è stata utilizzata a fasi alterne per varie questioni nucleari e militari. A gennaio dell'anno scorso, l'Iran ha notificato all'Aiea che alcune delle attività di produzione nucleare svolte presso l'impianto di Karaj fino al giugno 2021 sarebbero state trasferite a Isfahan.
Media sauditi: Usa dietro l'attacco
L'emittente di proprietà saudita Al Arabiya, citando sue fonti, afferma che l'aviazione americana potrebbe essere coinvolta. Secondo l'emittente l'obiettivo era "distruggere un deposito di missili balistici". Un altro canale televisivo saudita, Al Hadath, sostiene che dietro l'attacco potrebbe esserci l'esercito non solo Usa, ma anche di "un altro Paese" di cui non specifica il nome. Le versioni dell'accaduto diffuse dalle tv saudite sono state riprese da media e canali Telegram ufficiali della Russia. L'Iran è il principale alleato militare della guerra di Mosca contro l'Ucraina.
"Lanciati da dentro il Paese"
L'attacco sarebbe stato lanciato dall'interno del territorio iraniano: è quanto conclude il New York Times dopo che l'agenzia di Stato Irna ha precisato che i velivoli utilizzati sono 3 Mav quadrirotore armati con esplosivo. Questo tipo di mezzi hanno un raggio molto ridotto e sono utilizzabili anche da personale non militare, essendo molto simili a quelli comunemente reperibili sul mercato. Il Wall Street Journal scrive che l'attacco è stato messo a segno da Israele, citando dirigenti statunitensi e fonti a conoscenza dell' operazione. Secondo i media locali iraniani, un episodio simile si è verificato nel giugno 2021, quando venne attaccata una fabbrica di centrifughe nucleari e un altro contro una installazione di Hezbollah a Beirut nell'agosto del 2019. Fonti vicine ai Pasdaran puntano l'indice contro Israele.
I siti nucleari nella regione
L'Iran ha diversi noti siti di ricerca nucleare nella regione di Isfahan, compreso un impianto di conversione dell'uranio. Nell'aprile 2022, Teheran ha annunciato di aver iniziato a produrre uranio arricchito al 60% nel sito di Natanz, avvicinandosi al 90% necessario per realizzare una bomba atomica. I negoziati per rilanciare l'accordo nucleare iraniano internazionale, noto con l'acronimo inglese Jcpoa e conclusi nel 2015 tra l'Iran da un lato, l'Unione Europea e le sei maggiori potenze dall'altro, sono in stallo dopo l'uscita unilaterale degli Stati Uniti nel 2018. Questo accordo mirava a impedire a Teheran di acquisire armi atomiche, obiettivo che l'Iran ha sempre negato di perseguire. Il programma nucleare iraniano è stato l'obiettivo di numerose campagne di attacchi informatici, sabotaggi e omicidi mirati di scienziati.