Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

La temibile potenza di fuoco dell’Iran: su quali armi può contare Teheran (alcune sono russe)

Droni, missili e avanzati sistemi si guerra elettronica formano un arsenale molto pericoloso. Israele è pronto a difendersi con ‘Iron Dome’ e grazie all’aiuto degli alleati occidentali

Roma, 5 agosto 2024 –In termini di numeri e di potenza di fuoco, l’Iran possiede un arsenale  in grado di mettere a segno attacchi significativi contro obiettivi nemici, diventato ancora più temibile grazie a Mosca, che ha fornito missili Iskander e sistemi avanzati di guerra elettronica, in grado di danneggiare o interrompere i sistemi militari ad una distanza di 5mila chilometri

Per difendersi dalle risorse militare iraniane, Israele può invece contare sul collaudato scudo ‘Iron Dome’, già chiamato agli straordinari negli ultimi 10 mesi di guerra a Gaza, ma anche sulla protezione degli alleati internazionali occidentali, primi tra tutti gli Stati uniti. 

La potenza di fuoco già temibile dell'Iran è aumentata grazie ai missili Iskander, inviati dalla Russia
La potenza di fuoco già temibile dell'Iran è aumentata grazie ai missili Iskander, inviati dalla Russia

La potenza di fuoco dell’Iran

Si calcola che lo scorso 13 aprile, nell’attacco contro Israele, l’Iran abbia lanciato circa 100-150 droni e 40-60 missili, secondo le fonti della difesa iraniana. Il New York Times, che ha incrociato varie fonti, stima 85 droni kamikaze, 110 missili balistici (superficie-superficie) ipersonici modello Kheibar e 36 missili da crociera tipo Paveh 351. Si tratta delle armi più sofisticate mai affrontate dal sistema di difesa israeliano. 

Khebair, sono sicuramente tra i pezzi più potenti dell’arsenale di Teheran: missili balistici ipersonici a lungo raggio, hanno una gittata fino a 2mila chilometri e una testata enorme da 1500 chili. A questi si sono aggiunti gli Iskander russi, missili tattici ipersonici a corto raggio – 500 chilometri – progettati appositamente per eludere i sistemi di difesa nemici. E poi ci sono i droni Shaded 136, che l’Iran ho fornito a Mosca per la guerra in Ucraina, che sono in grado di colpire bersagli a terra in un raggio di circa 2.500 chilometri, eludendo le difese aeree. 

A questa potenza di fuoco, in caso di attacco coordinato con gli alleati sciiti, si possono aggiungere i missili di corta, media e lunga gittata di Hezbollah, oltre che i droni e i razzi anticarro. E poi ci sono gli Houti, che dallo Yemen utilizzano droni e missili per prendere di mira le imbarcazioni mercantili occidentali. Infine, si possono contare nel cosiddetto asse della resistenza svariate milizie attive in Iraq e Siria, ognuna con il proprio arsenale bellico. 

Le difese di Israele

Israele potrà contare, per contrastare i suoi nemici, sul suo collaudato scudo di difesa multilivello, che comprende il famoso ‘Iron Dome’, che da quanto è entrato in funzione nel 2011 ha intercettato migliaia di razzi.  Parte di questo sistema di difesa missilistico è progettato per intercettare razzi a corto raggio a una distanza massima di 70 chilometri.

In supporto alle difese fisiche, c'è poi l'ombrello aereo fornito dagli alleati: già in occasione dell'attacco iraniano del 13 aprile, molti dei droni e dei missili lanciati dalla Repubblica islamica erano stati intercettati dai jet americani, britannici e francesi, decollati da basi militari come quella di Cipro e dalle portaerei nel Mediterraneo.

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