Roma, 10 novembre 2024 – Cosa cambia per l’Europa e per l’Italia con la vittoria di Trump?
“Può cambiare tutto, e in meglio, per l’Italia e per il mondo – è diretto e netto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini –. Se Trump riuscirà a riportare al dialogo ed alla pace Russia e Ucraina, Israele e mondo arabo, comincerà un mondo nuovo fatto di collaborazione, commercio e sviluppo. Si tornerà a esportare, viaggiare e lavorare con mercati e popoli importanti. Anche su altri temi, dalla lotta all’immigrazione clandestina alla difesa della famiglia, saremo meno soli: l’Occidente libero e sicuro può tornare davvero centrale”.
L’Italia che può fare per la pace? Continuare a sostenere Zelensky anche con le armi?
“Il sostegno all’Ucraina è doveroso, lo abbiamo sempre sostenuto e continueremo a farlo, ma sono sollevato al pensiero che tutto il centrodestra (e perfino Pd e 5 Stelle) sia contrario all’uso delle armi per attaccare e uccidere in territorio russo. Dobbiamo fare di tutto per arrivare alla pace, evitando un’escalation che potrebbe provocare la terza guerra mondiale. E la vittoria di Trump potrebbe essere decisiva per bloccare i guerrafondai che ci sono, anche in Europa”.
Non dobbiamo temere per i dazi di Trump o ci sarà la possibilità di neutralizzare i rischi?
“I dazi sono già stati introdotti da Trump durante il suo precedente mandato, e le esportazioni italiane non me avevano risentito, anzi sono cresciute. Peraltro, anche Biden ha confermato i dazi di Trump. I commentatori che prevedono tragedie sono gli stessi che non hanno mai azzeccato un pronostico, che davano per favorita Harris e che dissero che con la Lega e la destra al governo l’Italia sarebbe implosa. I fatti? Disoccupazione ai minimi storici, spread dimezzato, economia italiana che cresce più di Germania e Francia. Mentre la stampa di sinistra insegue fascisti che non ci sono più, noi apriamo cantieri e creiamo nuovi posti di lavoro”.
La vittoria di Trump è anche una lezione per una sinistra europea non più in connessione con le classi popolari?
“Direi che non è più una notizia: da tempo la sinistra italiana ed europea ha perso la connessione con la sua base storica e con la realtà. Landini che incita alla rivolta sociale è irresponsabile: bloccare il Paese con uno sciopero dei trasporti senza fasce di garanzia, guardacaso di venerdì, non è stato uno schiaffo al sottoscritto ma un danno a milioni di italiani che avevano il sacrosanto diritto di spostarsi anche per bisogni primari quali lavoro, studio, cure. Non consentirò che vengano replicate altre giornate come quella di venerdì. E la Cgil ha già annunciato uno sciopero generale contro il governo, governo che aumenterà gli stipendi a 15 milioni di lavoratori dipendenti fino a 40.000 euro di reddito. È normale che si scioperi contro gli aumenti di stipendio? È normale che la sinistra applauda quei (pochi) giudici che boicottano le espulsioni degli immigrai clandestini che accoltellano sui treni e stuprano nei parchi?”.
Teme che ci sia chi soffia sul fuoco della piazza contro il governo?
“La sinistra sta facendo un gioco pericoloso sulla pelle degli italiani: non riuscendo a vincere nelle urne, nemmeno in Liguria dove Toti è stato arrestato fino a quando non ha deciso di dimettersi, cercano di usare tutte le armi per fermare il centrodestra. Giudici, piazze, scioperi. In Europa, Pd e alleati hanno addirittura invocato sanzioni contro l’Italia, che significa chiedere di multare i cittadini italiani. Una pericolosa follia”.
Ritiene che ci sia una sorta di regia di certi giudici per boicottare i progetti del governo sull’immigrazione?
“Mi pare evidente. Da una parte la sinistra vuole i porti aperti, dall’altra c’è una magistratura politicizzata che impedisce le espulsioni. Quello che sta accadendo è vergognoso, e ricordo che venerdì 20 dicembre ci sarà la sentenza sul caso Open Arms: l’accusa chiede di mandarmi per 6 anni in galera, per aver difeso i confini italiani. Una situazione unica al mondo! Ma d’altronde solo in Italia abbiamo assistito a un presidente della Anm come Luca Palamara che sosteneva “Salvini ha ragione ma va attaccato” o ad alcuni giudici in piazza contro le forze dell’ordine e la Lega come successo a Catania”.
Domenica 17 e lunedì 18 si vota in Umbria e in Emilia-Romagna: che cosa si aspetta?
“La fiducia nella Lega c’è, e ne sono felice, il lavoro paga. In Umbria Donatella Tesei è governatrice uscente, e ha raddrizzaro una regione messa in ginocchio da decenni di malgoverno di sinistra: avere dimezzato le liste di attesa e aver rilanciato la sanità, nonostante Covid ed errori del passato, é stato un grande risultato. Elena Ugolini, candidata presidente in Emilia-Romagna, è persona perbene e molto preparata: ha tutte le caratteristiche per rilanciare una terra popolata da gente straordinaria, che chiede apertura, innovazione e cambiamento. E che chiede anche la messa in sicurezza del territorio, troppo spesso colpito da tragedie che si possono e devono prevenire con la cura e la pulizia del territorio”.