Lahore, 10 novembre 2023 – Scuole, mercati e parchi pubblici chiusi in Pakistan, con il consiglio delle autorità di restare a casa o di uscire con la mascherina: non una nuova pandemia, bensì il risultato di una nebbia tossica, causata dallo smog, che in questi giorni sta avvolgendo il Pakistan orientale. Più di dieci mila persone presentano sintomi come difficoltà a respirare e infezioni alle vie aeree. Tra gli altri sintomi ci sono le irritazioni agli occhi e disturbi alla pelle. Il “lockdown” è stato imposto anche a Lahore, la seconda città del paese, che conta più di 11 milioni di abitanti. Anche il nord dell’India sta sperimentando condizioni atmosferiche simili.
A causare il grave inquinamento atmosferico di questi giorni sono la sovrappopolazione della regione e gli scarichi delle automobili, uniti al fumo delle sterpaglie bruciate dai contadini per liberare i campi in vista delle nuove semine. Secondo Al-Jazeera, nella giornata di ieri a Lahore, il livello di particolato PM 2,5 ha raggiunto un livello di trenta volte superiore al massimo ritenuto “non dannoso” dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Secondo il rapporto di IQAir del 2022, Lahore è la città più inquinata del mondo. L’Università di Chicago ha quantificato che l’inquinamento atmosferico del Pakistan accorcia la vita dei suoi abitanti di circa sette anni.
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